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Si chiama Jelly Fish Barge, la serra galleggiante sostenibile ai Navicelli

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È stata inaugurata ieri in Darsena la serra galleggiante Jelly Fish Barge, l’innovativo progetto di coltivazione e produzione di alimenti senza consumo di suolo ideato dal gruppo di ricercatori di Pnat, scienziati creativi con base a Firenze.

Jelly Fish Barge è un sistema in grado di produrre alimenti senza il consumo del suolo, di acqua dolce e di energia chimica. È composta di un basamento in legno di circa 70 metri quadrati, che galleggia su fusti di plastica riciclati. Al di sopra viene montata una serra in vetro per le coltivazioni.

All’interno, un sistema di coltivazione idroponica garantisce un risparmio del 70% di acqua rispetto alle colture tradizionali grazie al riuso dell’acqua. L’acqua viene fornita da dissalatori solari disposti lungo il perimetro, ideati dallo scienziato ambientale Paolo Franceschetti, in grado di produrre acqua pulita (fino a 150 litri al giorno) da acqua salata, salmastra o inquinata. L’energia che fa funzionare Jelly Fish è fornita da pannelli fotovoltaici, mini turbine eoliche e un sistema che sfrutta il moto ondoso per produrre elettricità.

Jellyfish Barge è stata pensata per sostenere circa due nuclei familiari, quindi è appositamente di dimensioni contenute per rendere semplice e fattibile la sua costruzione anche in condizioni di ristrettezze economiche. È modulare, per cui un singolo elemento è completamente autonomo, mentre più serre affiancate possono garantire la sicurezza alimentare per un’intera comunità. La forma ottagonale della piattaforma consente di affiancare diversi moduli collegandoli con semplici basamenti galleggianti a base quadrata, che possono diventare mercati e luoghi di incontro di una piccola comunità sull’acqua

È un manufatto d’avanguardia – ha commentato l’assessore all’agricoltura e foreste della Regione, Gianni Salvadori – che è stato realizzato su progetto di Pnat Srl- DISPAA dell’Università di Firenze e che abbiamo sostenuto come Regione perché rappresenta un esempio di quello che la ricerca, una ricerca di grande livello come quella che abbiamo in Toscana, può portare in termini di innovazione, ma anche di sostenibilità e partendo da materiali di recupero. È anche questa una delle eccellenze che porteremo all’Expo 2015 di Milano.”

Jellyfish Barge from studiomobile on Vimeo.

Il team
Jellyfish Barge è un progetto di Pnat srl, società spin-off dell’Università di Firenze. Il team è composto dal direttore del LINV Stefano Mancuso, dai ricercatori Camilla Pandolfi, Elisa Azzarello, Elisa Masi e dagli architetti Cristiana Favretto e Antonio Girardi, fondatori di Studiomobile. Pnat è il primo think tank nato in Italia dove si interfacciano design, scienza e biologia per studiare soluzioni creative e tecnologiche alle questioni lasciate aperte dalla sostenibilità: la sicurezza alimentare, l’accessibilità all’acqua e la resilienza delle comunità ai cambiamenti ambientali.

La serra è stata inaugurata venerdì 31 ottobre a Pisa alla presenza del sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, insieme al presidente della Camera di Commercio Pierfrancesco Pacini, dell’amministratore di Navicelli spa, Giovandomenico Caridi, il presidente onorario dell’Accademia dei Georgofili, Franco Scaramuzzi, Marco Bellandi, pro-rettore al trasferimento tecnologico e rapporti con il sistema territoriale dell’università di Firenze, Stefano Mancuso del Dipartimento di scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente (DISPAA) dell’Università di Firenze, ideatore del progetto.

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Pubblicato il: 1 novembre 2014

Argomenti: Ambiente, Economia-Lavoro, Pisa, Scuola-Università, Tech

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