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Presidio permanente dei lavoratori della GB. Venerdì la protesta all’aeroporto

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Prosegue la protesta dei lavoratori della GB srl, da martedì in presidio permanente dopo che l’azienda, che ha in appalto i servizi di lavaggio pulizia e trasferimento di alcune società di autonoleggio, ha aperto la procedura di licenziamento per 11 dei 18 lavoratori. Licenziamenti che per i lavoratori in presidio costituiscono una ritorsione dopo lo sciopero del 16 ottobre.

Ieri la GB srl con una lettera ai lavoratori ha risposto alla protesta. Un’attività di picchettaggio scrive l’azienda che “intralcia le normali attività al terminal renters senza che vi sia stato alcun preavviso nonostante la corretta procedura avviata dalla nostra Azienda in questa pesante situazione di mercato aggravata soprattutto dalla mancata conferma contrattuale da parte di Europcar”. Il tutto prosegue la nota “causa gravissimi danni operativi e di immagine a noi e ai nostri storici Clienti. Rimaniamo in attesa di poter confrontarci sulle posizioni operative e non su quelle politiche locali che non ci competono”.

A sostegno dei lavoratori della GB srl i Cobas Lavoro Privato, che nel sostenere la protesta chiedono il ritiro della procedura di mobilità e la stabilizzazioni dei precari. “Il servizio esternalizzato dalle aziende di autonoleggio – scrivono i Cobas – si basa principalmente su un peggioramento delle condizioni di lavoro da cui la ditta appaltante, in questo caso GB srl, ricava profitti. Naturalmente i lavoratori devono svolgere un ‘servizio competitivo’ senza strumenti e infrastrutture adeguate, nessuna sicurezza sul lavoro, nessuna prevenzione, visite mediche mai effettuate, un organico insufficiente specialmente nei picchi stagionali, ritmi altissimi. Il risultato, oltre alle pessime condizioni di lavoro, è quello di offrire un servizio scadente che non permette di raggiungere adeguati standard di qualità. In cima a questa piramide di deregolamentazione lavorativa c’è SAT (Società Aeroporti Toscani) che impone prezzi altissimi per l’utilizzo delle aree di lavoro adiacenti il Terminal.”

“La serietà della GB – proseguono – dovrebbe essere seriamente valutata dai dirigenti dell’infrastruttura aeroportuale di Pisa”. L’impossibilità di migliorare le condizioni di lavoro, aggiungono i Cobas, è legata a un “appalto al massimo ribasso” che pesa  “sulle spalle dei lavoratori. Tenendo conto infine che il fatturato dell’aeroporto di Pisa è aumentato vertiginosamente negli ultimi anni chiediamo la redistribuzione dei guadagni anche verso i lavoratori”.

Per questo venerdì 31 ottobre è stato indetto sotto la SAT  un presidio-assemblea, in modo da “mettere ognuno davanti alle proprie responsabilità e per coinvolgere altri lavoratori dell’aeroporto perché questa diventi una vertenza pilota per tutta la città di Pisa che vede nell’aeroporto un’opportunità di lavoro dignitoso e rispettato”.

A schierarsi con i lavoratori della GB srl anche la lista Una città in comune e il Partito della Rifondazione Comunista. “È inammissibile – dicono – che nel pieno di un percorso di incontri fra azienda e sindacati, e a fronte di recenti proteste dei lavoratori per ottenere il rispetto dei propri diritti salariali e di sicurezza, la risposta dell’azienda sia una procedura di licenziamento collettivo per 11 dipendenti su 18.
Riteniamo che questo comportamento sia lesivo del diritto di sciopero e del diritto alla contrattazione dei lavoratori, e temiamo che sia un atteggiamento non privo di collegamenti con la nuova atmosfera nazionale inaugurata alla Leopolda verso sciopero e sindacati.
La vertenza dei lavoratori Gb, come quella degli operai dei Cantieri Navali e di tutti quei luoghi dove si vive la cancellazione di decine di posti di lavoro,  deve diventare una vertenza collettiva dell’intera città”.

 

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Pubblicato il: 29 ottobre 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Pisa

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