MENU

Alla Leopolda o in piazza con la Cgil? Ecco dov’era sabato il PD pisano

lepolda_cgil

La Leopolda è finita, la manifestazione della Cgil pure, tutti tornano a casa dopo un fine settimana frenetico per la politica. Oggi i sindacati incontrano il governo per discutere dei provvedimenti sul lavoro all’interno della legge di stabilità e in casa PD la vita continua con le distanze di sempre, fra componenti di partito che stanno insieme legate da un’idea a tratti sempre più difficile da capire. Quella di sabato per il maggiore partito d’Italia è stata una giornata unica: dai due palchi differenti le frecciate e le tirate d’orecchie si sono sprecate, con il risultato che il PD appare sempre più spaccato senza però perdere la centralità nel dibattito politico e mostrando, con le proprie contraddizioni, quelle di un intero paese.

Come abbiano vissuto questa giornata gli esponenti pisani del PD è la domanda che ci siamo posti, anzi, che abbiamo posto a loro stessi: “Sabato eri alla Leopolda o in piazza con la Cgil?”

Una posizione convinta è quella di Sandra Capuzzi, renziana della prima ora, assessore alle politiche sociali del Comune di Pisa e membro della direzione provinciale del Pd: “Ero alla Leopolda ma senza discriminazione nei confronti della piazza Cgil. Ritengo che le due manifestazioni non fossero incompatibili ma in un momento come questo di crisi economica si deve trovare un equilibrio tra la capacità di riallacciare il dialogo e mettere il punto fermo su alcune questioni, come ha fatto il segretario Renzi. Sento e capisco il disagio della piazza – aggiunge – e spero che dopo questo momento ci sia un confronto aperto”. Quanto allo spirito della kermesse fiorentina Capuzzi sottolinea “la grande varietà di persone presenti e l’enorme partecipazione ai tavoli di lavoro”.

Su Twitter il consigliere regionale Ivan Ferrucci evita proprio di nominarla, la Leopolda, ma commenta la manifestazione della Cgil: “Ascoltare e interpretare la posizione che essa esprime. Serve confronto e unità per costruire il futuro del Paese”, scrive. L’assessore all’urbanistica Ylenia Zambito, anch’essa della direzione provinciale, non era né alla Leopolda né a Roma: “Ma ho apprezzato la piazza”, dice. “Come politico ho ritenuto di non manifestare, perché penso che il nostro ruolo sia di agire e lavorare, non scendere in piazza. Come cittadina però ci sarei andata”.

Analoga la posizione del segretario cittadino Andrea Ferrante, assente dalle due piazze: “Da dirigente del PD comprendo molto le ragioni di chi è stato in piazza”, dice. “Sono contrario all’abolizione dell’art.18, e al di là del manifestare o meno spero che sulle politiche del lavoro si intraprenda una riflessione seria e approfondita, a partire da un rilancio keynesiano dell’economia”.

Quanto al segretario provinciale Francesco Nocchi, racconta di essere stato “alla seconda giornata del seminario sulle riforme e gli enti locali organizzata al Polo Tecnologico di Navacchio. Quindi ero sul territorio e non sono andato né a Roma né a Firenze. Ho sottoscritto l’appello di SinistraDem – aggiunge – a sostegno della partecipazione alla manifestazione: ci sarei andato. Nessun pregiudizio sulla Leopolda. Ho partecipato a due edizioni quando era meno di moda di adesso”. E dopo aver letto i resoconti sulla stampa commenta: “Non ho molto condiviso i toni degli interventi di Renzi. E mi riconosco a pieno nelle posizioni espresse da Gianni Cuperlo anche stamani sul Corriere della Sera”.

“Non voglio apparire elusivo, ma in entrambe le situazioni ci sono elementi importanti e utili al Pd”, dice invece Andrea Pieroni. già presidente della provincia. “Alla Leopolda c’è uno sguardo che offre elementi utili per guardare al futuro, ma credo che dalla manifestazione della Cgil di Roma ci sia un richiamo a certi valori e principi che non possono essere del tutto abbandonati. Ma il Pd punta ad essere anche questo, uno spazio di confronto vero, mentre mi sembra invece che prevalga spesso l’attitudine allo schierarsi contro e crearsi degli avversari”.

Di avversari parla anche Ferdinando De Negri, capogruppo in consiglio comunale e membro della direzione regionale, riferendosi ai toni del sindacato: “C’è un atteggiamento di contrapposizione netta nei confronti del governo da parte della Cgil. La questione dell’articolo 18 non mi trova d’accordo, per questo non condivido la piazza di Roma. Non ci sono stato, ma sarei andato alla Leopolda, perché è lì il vero laboratorio di idee”.

Un laboratorio per qualcuno sin troppo mediatico, come dice Carmine Zappacosta, membro dell’esecutivo regionale del PD, che pur essendo vicino al governo dice di non trovarsi in sintonia con il clima della Leopolda: “Non mi piace molto che la sede della discussione che riguarda il partito sia fatta al di fuori del suo simbolo”, spiega. “È un appuntamento ormai sin troppo mediatico, anche se ne capisco il senso. Quanto alla piazza della Cgil, purtroppo il sindacato dovrebbe sedersi e partecipare a un nuovo disegno del mercato del lavoro, invece di limitarsi a difendere i privilegi di chi li ha già”.

Per la componente civatiana del partito infine, quella di sabato è stata una brutta pagina. Dice infatti Stefano Landucci, della direzione regionale: “Credo si sia consumata una rottura difficilmente sanabile. E faccio mie le parole di Pippo Civati: oggi molti sono in piazza, poi votano la fiducia senza batter ciglio”.

Download PDF

Post relativi

3 risposte a: Alla Leopolda o in piazza con la Cgil? Ecco dov’era sabato il PD pisano

  1. avatar giovanni scrive:

    Proprio un bel partito quello NazionalRenziano!
    Ma perchè secondo voi del PD il finanziere Serra, la cui società ha sede nel paradiso fiscale detto Cayman, ha finanziato con 175mila euro la Leopolda? Per spirito filantropico? O per poter pubblicamente affermare che andrebbe abolito il diritto di sciopero? O per che cosa?

  2. avatar Francesco scrive:

    Pur di non prendere una posizione che potrebbe scontentare qualcuno, la maggior parte degli esponenti del partito pisano tegameggia e non va né di qua né di là… Questo la dice lunga sulla loro consistenza.
    In quanto a Civati, deve solo tacere, visto che anche lui mugugna sempre ma poi vota sempre tutto, magari in modo “critico” (che poi non si sa cosa vorrebbe dire nel momento in cui devi votare pro o contro, e non dare i voti come alle gare di tuffi)

  3. avatar Roberto scrive:

    Nanni Moretti disse: con questi non vinceremo mai!
    io dico che: con questi non si va da nessuna parte.
    E’ triste vedere personaggi pubblici che a torto o ragione non sanno assumersi
    un minimo di respondsabilità ma che parlano dal tinello di casa loro

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.