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Il mistero della relazione sulle ex Stallette e i 500mila euro mancanti

FotodiSailko

La relazione sul buco di 500.000 euro per il Piuss Stallette è stata consegnata in Comune ma non viene data ai consiglieri. Si fa sempre più complessa la vicenda legata al Piuss per l’incubatore d’impresa, i cui lavori sono bloccati a causa delle difficoltà economiche della ditta che vinse l’appalto, e che ora dovrebbero ripartire dopo che il consiglio comunale ha dato il via libera al rifinanziamento dell’opera. Quasi 500mila euro i soldi che il Comune dovrà mettere sul piatto, dopo che il blocco del cantiere ha determinato una ridefinizione complessiva dei costi. Una cifra non da poco su cui diversi gruppi consiliari hanno chiesto chiarezza, che speravano sarebbe emersa dalla relazione chiesta dall’assessore ai lavori pubblici Andrea Serfogli al responsabile del procedimento, al progettista e al dirigente.

Questo è successo due settimane fa, quando la questione è stata portata in consiglio comunale. Sia in quell’occasione che nello scorso consiglio Serfogli prese l’impegno con i consiglieri a fornire immediatamente la relazione appena l’avesse avuta in suo possesso. Un impegno dettato anche dal fatto che i consiglieri volevano sapere per quale motivo si stesse rifinanziando un’opera con un importo così ingente e cosa fosse accaduto nel frattempo.

Lo scorso venerdì i consiglieri Marco Ricci e Ciccio Auletta del gruppo “Una città in Comune” hanno chiesto al segretario generale, la dott.ssa Angela Nobile, di poter vedere la relazione, giunta a Serfogli il giovedì, ricevendo un primo diniego: “Ci è stato detto che essendo un atto delicato non poteva essere consegnato”, afferma Auletta. “Abbiamo così inoltrato la richiesta all’assessore Serfogli, il quale ci ha risposto che non spettava a lui consegnare la relazione ma al segretario generale, ribaltando così quanto affermato in consiglio”.

Per i due consiglieri si tratta “di una smentita molto grave di quanto dichiarato dall’assessore e di una decisione ad oggi assolutamente immotivata e non giustificabile. Infatti se un atto non è secretato deve essere messo a disposizione dei consiglieri comunali, ma anche in caso di atto secretato i consiglieri comunali possono averne accesso con l’impegno di mantenerne la riservatezza. Ci troviamo di fronte ad una mancanza di trasparenza molto grave – aggiungono – che chiediamo al sindaco di sanare rapidamente. Abbiamo per questo anche richiesto che la prima commissione di controllo e garanzia acquisisca questi atti”.

“Da parte nostra – dicono ancora i due consiglieri – se non ci verrà consegnata la documentazione ci rivolgeremo alle autorità competenti per far valere quanto previsto dalla legge. Questa vicenda conferma tutte le nostre preoccupazioni e le richieste di chiarimento che avevamo chiesto 15 giorni fa quando la delibera su questi lavori fu votata dalla maggioranza senza avere una reale cognizione di causa della vicenda. La mancata consegna della documentazione relativa a questi lavori aumenta le nostre preoccupazioni”.

Fra gli uffici comunali la vicenda rimbalza da una parte all’altra, con il risultato che la relazione è in mano sia di Serfogli che della Nobile ma entrambi non vogliono darla ai consiglieri. Serfogli afferma infatti che “l’accesso agli atti non si fa tramite l’assessore ma tramite il segretario generale”, ma quest’ultima non lo fornisce ai consiglieri e nega categoricamente di aver impedito la diffusione dell’atto da parte di altri.

Serfogli dice che la relazione “è stata indirizzata al sottoscritto e consegnata al segretario generale, che ha detto di dover fare degli approfondimenti con l’avvocatura civica, anche alla luce della procedura concorsuale. Io pensavo che si potesse dare tranquillamente – aggiunge – ma alla luce del diniego, seppur relativo, del segretario, io non mi prendo la responsabilità di darla a nessuno”.

Quanto all’impegno preso con il consiglio, afferma: “Lo dico con chiarezza, dopo quanto dichiarato dal segretario non posso mantenere questo impegno. Ho sottovalutato il problema e mi assumo la responsabilità di dichiarazioni fatte in maniera troppo frettolose. Ma – ribadisce – l’accesso agli atti amministrativi è garantito dal segretario, la relazione va chiesta a Nobile o ad Aiello (il responsabile del procedimento, ndr), non al sottoscritto”. Sull’accusa lanciata da Auletta rispetto al fatto che la delibera è stata comunque votata senza che i consiglieri avessero a disposizione tutti gli elementi, replica Serfogli: “Non confondiamo le cose, se viene chiesta la valutazione delle opere che restano da completare, e che sono oggetto dello stanziamento è un conto, ma quello di cui si parla è un altro atto, su lavori precedenti”.

Il segretario generale è perentorio: “Non sono l’unica a possedere la relazione”, dice Angela Nobile. “Io sono solo una destinataria e ritengo in questo momento di non esibire un atto su un’istruttoria che riguarda comportamenti e responsabilità di dipendenti e dirigenti del Comune. Ma ripeto, non sono l’unica depositaria, usciamo quindi da questo equivoco: ognuno risponde di se stesso. Io non secreto nessun atto, ho semplicemente detto che non lo fornisco. Ma non c’è un impedimento al rilascio da parte mia. E ribadisco che non essendo l’estensore del documento, che infatti non proviene dal mio ufficio, non lo fornisco per rispetto delle persone coinvolte”.

C.C.

Foto di Sailko

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Scritto da:

Pubblicato il: 22 ottobre 2014

Argomenti: Cronaca, Pisa, Politica

Visto da: 1251 persone

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2 risposte a: Il mistero della relazione sulle ex Stallette e i 500mila euro mancanti

  1. avatar Francesco scrive:

    Colonna sonora:
    https://www.youtube.com/watch?v=Gpc5_3B5xdk

    Su “Io non secreto nessun atto, ho semplicemente detto che non lo fornisco” è partita questa:
    https://www.youtube.com/watch?v=H0K2dvB-7WY

  2. avatar bafius scrive:

    Angela Nobile… già si era fatta ‘apprezzare’ per la vicenda Ikea e Porto turistico di Marina di Pisa… poi è stata anche ‘premiata’ con il posto da consigliere nella Sat (Aeroporto di Pisa)… ora aggiunge altre mirabili gesta, guadagnandosi i galloni per chissà quali altre promozioni. E la Procura dorme sonni profondi.

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