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Hinengaro Debutti e grandi ritorni per la stagione degli Amici della Musica di Firenze

RTP-flickr

Autunno. Tempo di nuovi cartelloni e nuove stagioni musicali. Balletti, concerti, opere si avvicendano nel nostro variegato panorama regionale.
In Toscana tra le punte di eccellenza, si colloca sicuramente una realtà consolidata tra le più prestigiose nel panorama internazionale: la Stagione Amici della Musica Firenze. Realtà musicale la cui eccellenza è riconosciuta da numerosi attestazioni tra cui il prestigioso Premio “Franco Abbiati” (2006) dell’Associazione Nazionale Critici Musicali Italiani (con la motivazione anche di essere “un significativo modello per le numerose associazioni omologhe italiane”) e del Fiorino d’oro (2008) della città di Firenze.

Si stà per inagurare la nuova stagione concertistica e questa 2014-15 mi ha piacevolmente sorpreso, progredendo ancora, se possibile, in termini di qualità degli intepreti, dei programmi e percorsi, dell’offerta artistica nel suo complesso.

Come specificato nel programma ufficiale di presentazione della stagione, l’istituzione (presieduta da Stefano Passigli con la direzione artistica di Domitilla Baldeschi) presenta, in continuità con le edizioni passate, una galleria dei maggiori pianisti oggi esistenti, nuove presenze e attesi ritorni, debutti di giovani interpreti, sovente pluripremiati a concorsi internazionali, che si contraddistinguono per lo spessore e la qualità delle loro interpretazioni, quartetti d’archi, cui storicamente l’Associazione dedica grande attenzione, gruppi da camera nelle formazioni più diverse, cantanti solisti e gruppi corali di spicco.

Il calendario della Stagione 2014-15 si presenta articolato in 59 manifestazioni complessive (51 concerti pomeridiani-serali, 2 incontri-concerto, 6 concerti fuori abbonamento), distribuite fra gli storici spazi del Teatro della Pergola e quelli nuovi dell’Opera di Firenze, dal 11 Ottobre 2014 al 18 Maggio 2015.

Nel rimandare per l’integrale del programma al sito degli Amici della Musica, segnalo in ordine sparso gli eventi, a mio avviso, più interessanti e significativi.

Grande attenzione, oltre che ai quartetti d’archi, viene data da sempre al pianoforte, ospitando interpreti di grande qualità. Dal mitico Aldo Ciccolini presente nelle stagioni degli Amici della Musica di Firenze fin dal 1954, e che, alla soglia dei novant’anni, è accompagnato dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino per interpretare due splendidi concerti della letteratura mozartiana i Concerti per pianoforte KV 466 e KV 488.
E poi Evgeny Kissin uno dei più amati pianisti contemporanei. Enfant prodige del pianoforte salito alla ribalta internazionale ancora adolescente, colpisce la vastità del repertorio il virtuosismo, e il prestigio dei musicisti con cui il giovane pianista russo ha collaborato nel corso della sua intensa carriera. E poi, da lunghi anni assente dalle programmazioni degli Amici, Andras Schiff (con un programma costruito su alcune partite di Bach), i leggendari Murray Perahia, una presenza costante, Grigory Sokolov e Maria João Pires, pietre miliari che hanno fatto la storia del pianoforte.
Roberto Cominati che presenta trascrizioni di Händel e Bach. Di Cominati i critici della Salzburger Nachrichten all’indomani del suo recital al Festival di Salisburgo parlavano di incantevole atmosfera di suono quando esplora Debussy e affascinante mistura di calore e di fine tecnica nel Tombeau de Cuperin di Ravel. Poi Danil Trifonov, vincitore del Concorso Cajkovskij (2011) e per la prima volta nei cartelloni degli Amici, Mikhail Pletnev,  pianista acclamato, direttore d’orchestra compositore, artista dalla forte personalità. Già dalla prima infanzia ha dimostrato di essere in possesso di uno straordinario talento. Davvero irrinunciabile.
Il giovane inglese Benjamin Grosvenor, applaudito per lo scintillante virtuosismo delle sue performances.

Segnalo in particolare altre due giovani pianiste che, seppur con uno stile diverso, mi hanno profondamente colpito per le loro qualità interpretative e la loro maturità stilistica: la cinese Yuja Wang e l’italiana Beatrice Rana. Si respira un’altra aria, si naviga in una dimensione onirica. Grande fascino sonoro e grande tecnica Yuia Wang, tra l’altro difficile da ascoltare in Italia, definita dal New York pianista di tecnica sorprendente – chiarezza del suo suono , ha la stoffa di una vera personalità musicale .
Beatrice Rana. Che dire della giovane rivelazione del pianismo italiano? Posso solo rimandare alle eloquenti parole del critico musicale Carlo Fiore:

…ci siamo finalmente imbattuti in un fenomeno come non ne sentivamo di uguali da tanto, tanto tempo, pressappoco dal 1984, anno in cui nello spazio viaggiava lo Shuttle Discovery e sul pianeta si registrava il disco DG degli “Studi Sinfonici” suonati da Maurizio Pollini. Trent’anni dopo… il fenomeno si chiama Beatrice Rana, già abbastanza nota in ambiente pianistico come figlia d’arte ed enfant prodige che, col disco inciso dopo la medaglia d’argento al concorso Van Cliburn, non ci consegna un’incisione da “esordiente” ma – per adesione stilistica, maturità tecnica, gamma dinamica, esito espressivo, nettezza di comunicazione del pensiero musicale – un titolo che non esitiamo a considerare di riferimento (completato da “Gaspard de la nuit” di Ravel e da “Out of Doors” di Bartok, altre due prove magistrali di virtuosismo)…

Interessante debutto nelle programmazioni degli Amici della Musica quello di un altro grande musicista, il direttore musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Antonio Pappano nelle vesti di pianista affiancato da Luigi Piovano, primo violoncello solista dell’Orchestra ceciliana, si cimenta in due pietre miliari di Beethoven e Brahms.
Di spicco anche le presenze delle formazioni corali: l’Hilliard Ensemble, che terrà la sua ultima tournée prima dell’addio alle scene. Una Storica formazione che mette a confronto Bach e Pärt; i Tallis Scholars, guidati come sempre dal suo fondatore Peter Phillips, per un programma che verte sulla celeberrima Missa Papae Marcelli di Palestrina; E non potevano poi mancare i King’s Singers, amatissimo gruppo a cappella.

Come si diceva il Quartetto, da sempre valorizzato dagli Amici della Musica annovera presenze prestigiose: il Quartetto Prometeo, il Quartetto Pavel Haas. Dopo aver vinto il concorso Paolo Borciani in Italia nella primavera del 2005, il Quartetto Pavel Haas si è affermata come una delle grandi formazioni cameristiche di oggi, esibendosi in prestigiose sale da concerto del mondo, il magnifico Quartetto Casals. “Un quartetto per il nuovo millennio se ne ho mai sentito uno”, ha scritto la rivista Strad dopo aver sentito il Cuarteto CASALS per la prima volta, poco dopo la sua nascita nel 1997 presso la Escuela Reina Sofia di Madrid. il Quartetto di Cremona, il Quartetto Kelemen, vincitore del Premio “Borciani” 2014, il Quartetto Tackacs, il Quartetto Hagen:  “Musica che sfida la tradizione… con una bellezza che mette in ginocchio” (Hamburger Abendblatt).
Il Quartetto Hagen , ha celebrato nel 2011 il 30° anniversario incidendo l’ integrale dei quartetti di Beethoven,  è oggi  riconosciuto come “indubbiamente il quartetto più famoso nel mondo” (Neue Zürcher Zeitung). La lunga  tournée con il Ciclo Beethoven ha condotto il Quartetto Hagen nei  maggiori centri  musicali, attraverso l’ Europa, Tokyo e New York. Il 30° anniversario del quartetto è stato celebrato  anche  con due nuove registrazioni, di opere di Mozart, Webern, Beethoven, Grieg e Brahms. Entrambe le registrazioni hanno ricevuto critiche eccezionali dalla stampa internazionale. Nella sua recensione, la rivista tedesca FonoForum ha scritto “Ensemble di punta (…..all’avanguardia e anche  più. La sua nuova visione è incredibile e può creare assuefazione (…). La ricchezza del colore e le emozioni è ipnotica”.

E fra le novità, il quartetto d’archi formato dalla nota violinista tedesca Julia Fischer.

E ancora altri interpreti, presenze usuali e acclamatissime nelle maggiori capitali musicali del mondo. Lo strepitoso duo formato da due celebrità come la violinista Viktoria Mullova e Katia Labèque al pianoforte, il carismatico Jordi Savall, sempre accolto con entusiasmo nelle stagioni degli Amici della Musica, e il gruppo Hespérion XXI alle prese con brani ispirati dalla danza della Follia, il violinista Leonidas Kavakos con l’abituale partner pianistico Enrico Pace, la violoncellista argentina Sol Gabetta, rara presenza in Italia, intensa interprete con il pianista Henri Sigfridsson per i classici Beethoven e Brahms; e ancora un violinista di spicco come Kolja Blacher, in formazione con il violoncellista Clemens Hagen e il pianista Kirill Gerstein per portare a termine l’integrale dei Duetti e dei Trii di Beethoven.

Abbiamo sicuramente dimenticato grandi nomi e grandi artisti per ragioni di spazio e me ne scuso. Una ragione in più per non perdere gli appuntamenti fiorentini!

 

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