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To be continued, il webcomic del pisano Lorenzo Ghetti

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To be continued non parla di supereroi. E’ un fumetto che racconta di dubbi, frustrazioni, speranze e, a volte, di superpoteri”. Così il fumettista pisano Lorenzo Ghetti presenta il suo ultimo lavoro. Membro del collettivo Delebile – uno dei progetti più interessanti nel panorama del fumetto indipendente italiano – Lorenzo ha 25 anni e frequenta l’Accademia di belle arti di Bologna.
A paginaQ ha raccontato come gli è venuto in mente di mettersi alla prova con un webcomic e perché secondo lui fare un fumetto sul web non è poi così diverso dal farlo sulla carta.

lorenzo_ghettiLorenzo, partiamo dalla trama…
To Be Continued parla di una nuova generazione di superumani che deve fronteggiare la fine dell’era dei supereroi e trovare un nuovo posto nel mondo. Come in molte altre ambientazioni supereroistiche, c’è stata la generazione dei supereroi degli anni ’30-’40, quella degli anni 60′ e quella degli anni ’80. Ad oggi, come ci si può immaginare, il mondo è sovrappopolato da persone con superpoteri (o “persone diversamente speciali”, come si chiamano nella storia), tutti nipoti e pronipoti delle generazioni precedenti.
Però, per un problema ereditario legato alla genetica dei superpoteri, ogni generazione è sempre un po’ più debole della precedente. Per cui il mondo è pieno di giovani che vorrebbero fare i supereroi, ma sono tutti un po’ scarsi.
Se a questo aggiungiamo che dopo ottant’anni di superlotta al crimine, magari non ci sono più supercattivi da combattere, è normale per i personaggi della storia iniziare a farsi delle domande.

Perché un fumetto pubblicato sul web?
E’ da un po’ di tempo che seguo diversi webcomics, italiani e stranieri, e mi sembrava il campo da gioco perfetto per fare un po’ esperimenti. Buttarsi in qualcosa che magari non è definito in ogni dettaglio dall’inizio alla fine, ma che si evolve andando avanti.

TOBECO è un progetto che resterà online o sarò pubblicato anche sulla carta?
To Be Continued nasce per essere fatto apposta per il web, mi andava di ragionare su tutte quelle possibilità che una pagina internet permette. Molte delle cose che userò anche nei prossimi episodi non saprei come potrebbero essere replicate su carta.

Ci sono degli esempi di webcomics ai quali ti sei ispirato?
Non saprei dire quali mi hanno ispirato a fare To Be Continued in particolare. Posso citare quelli che mi hanno fatto capire cosa è possibile fare con un webcomic, soprattutto ThunderPaw di Jen, i fumetti di Emily Carroll e “I’m not an Artist“.

Ti occupi anche della parte tecnica o c’è qualche smanettone che ti aiuta?
La parte di programmazione è tutto merito di Carlo Trimarchi. Di web design io so pochissimo. E’ stato lui a farmi conoscere jQuery scroll path, il sistema a scorrimento che abbiamo usato per TOBECO.

Dal punto di vista narrativo con i webcomics si aprono nuove possibilità?
Non saprei. Narrativamente non credo di usare niente di nuovo. TOBECO è una storia che potevo raccontare anche in un fumetto su carta, in termini di struttura narrativa. Certamente il web e la carta hanno regole di lettura e fruizione diverse, ma non credo che nella maggior parte dei casi quelle narrative cambino. Una nuova possibilità narrativa credo sia qualcosa di intrinseco alla storia stessa, non legato al linguaggio e agli espedienti di lettura.

Quando clicchi il tasto pubblica provi lo stesso piacere che provi nel vedere un fumetto stampato?
Sono due cose diverse. Non saprei neanche bene distinguerle perché questo è il primo progetto, sia sul web che non, di cui sono diretto responsabile. Penso che una delle principali soddisfazioni che si ottiene dal diffondere una propria  storia sia sapere quale effetto ha avuto sugli altri, cosa hanno provato. Credo sia sia il sogno di chiunque abbia scritto o disegnato una storia, poter spiare i propri lettori in casa, nel momento stesso in cui leggono il frutto del proprio lavoro, vedere la loro reazione. Purtroppo, sia che si parli di una storia su carta o nel web, questo non è possibile.

Conti di tirarci fuori qualche soldo, e se si come? I webcomics possono aprire delle nuove opportunità anche sotto questo aspetto?
In America sono molti i fumettisti che con i webcomics guadagnano qualcosa; a volte con un merchandising legato al progetto, attraverso donazioni dei fan, o con versioni stampate della storia che vendono ai festival. Il più delle volte poi, grazie al successo ottenuto con il progetto possono trovare case editrici o riviste interessate al loro lavoro.
TOBECO è il mio primo progetto personale. Avevo una storia che mi andava di raccontare, in cui trovavo degli spunti interessanti, e per come l’avevo immaginata non pensavo sarebbe stata particolarmente appetibile per un editore. E’ ancora in divenire, non ho idea di cosa succederà, in cosa si trasformerà andando avanti. Proporla gratuitamente su internet mi sembrava il modo migliore per farla conoscere e leggere.

Il primo capitolo di To be continued si può leggere qui. 

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Pubblicato il: 12 ottobre 2014

Argomenti: Cultura, Pisa

Visto da: 1895 persone

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