Prima vittoria del Comune di Pisa sul caso Sesta Porta. Il Tribunale di Roma ha infatti condannato l’INGV a pagare i 900 mila euro della prima rata non versata per gli spazi dove l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia avrebbe dovuto trasferirsi.
Tutto comincia nel maggio del 2009 quando INGV e Sviluppo Pisa (società di scopo costituita per la realizzazione della Sesta Porta, al 100% in mano a Pisamo, che a sua volta è interamente di proprietà del Comune di Pisa) firmano un contratto preliminare per il trasferimento dell’Istituto nei nuovi locali di via Battisti: costo finale 9 milioni di euro.
L’accordo prevede che INGV, che versa una caparra di 360 mila euro, paghi in tranche corrispondenti all’avanzamento dei lavori, in parte concordati in base alle necessità dell’Istituto.
A mettere in crisi tutto l’introduzione della spending review, che riduce la capacità di spesa del Ministero dell’Università e della Ricerca. Così quando il primo lotto dei lavori è terminato, il MIUR non paga la rata. I lavori intanto proseguono, ma anche al completamento della seconda parte i soldi dal ministero non arrivano.
Due sono le rate non pagate, per un totale di 2 milioni e 700mila euro. A cui si aggiunge quella di 900 mila euro, oggetto della decisione del Tribunale, relativa al completamento del solaio di copertura. A novembre ad essere prese in considerazione dal Tribunale saranno le due rate da 1 milione e 350 mila euro ciascuna. E data la sentenza, che risale a un paio di settimane fa, è ipotizzabile che il Tribunale possa esprimersi favorevolmente al Comune di Pisa anche per queste.
Intanto restano valide le offerte di mediazione messe sul piatto dal Comune: riduzione dei metri quadri e contestuale riduzione del prezzo da pagare, dato che, spiega l’assessore al bilancio e al patrimonio Andrea Serfogli, “sembra che per le esigenze dell’Ingv possano bastare anche spazi più piccoli”. L’altra proposta è quella di locazione con obbligo di acquisto.
“Abbiamo incontrato l’INGV prima della sentenza – dice Serfogli – e abbiamo avanzato queste proposte. Fino ad oggi non abbiamo ricevuto risposta, ma l’offerta rimane valida”.
F.P.