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Violenza, oltre 1600 i casi registrati in Toscana

violenza

Nel 2014 sono 1.665 casi di violenza registrati in Toscana dal Codice Rosa: 1.472 su adulti (1.367 maltrattamenti, 64 abusi, 41 stalking), e 193 su minori (164 maltrattamenti e 29 abusi). Un numero imponente che racconta i primi sei mesi del 2014 e conferma l’importanza di proseguire nell’azione per il riconoscimento e l’emersione del fenomeno dei maltrattamenti e degli abusi commessi nei confronti delle fasce deboli della popolazione.

Fra gli adulti la percentuale maggiore di incidenza riguarda il sesso femminile con l’84%, le fasce di età più colpite sono quelle 30-39 e 40-49 anni, la cittadinanza è italiana nel 72% di casi. Anche nei minori ad essere più colpito è il sesso femminile,52% di casi, ma a differenza degli adulti, nei minori la distinzione non è altrettanto netta. Le fasce di età più colpite sono quelle 7-11 e 12-14 anni e la cittadinanza è italiana nel 70% dei casi.

Cos’è il Codice Rosa – Il “percorso rosa”, attivo da gennaio 2014 in tutte e 16 le aziende toscane (le 12 aziende sanitarie e le 4 aziende ospedaliero-universitarie), identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, senza distinzione di genere o età che, a causa della loro condizione di fragilità, in particolare nell’ambito delle relazioni affettive e di fiducia, più facilmente possono diventare vittime di violenza altrui, trovandosi in situazioni psicologicamente subordinate: donne, uomini, bambini, anziani, immigrati, portatori di handicap, vittime di discriminazioni razziali, religiose o omofobiche, donne sottoposte o a rischio di pratiche di mutilazioni genitali femminili.

Nel 2012, anno in cui, dopo l’esperienza pilota di Grosseto, il Codice Rosa è stato introdotto in 5 aziende, sono stati registrati 1.455 casi. Nel 2013, Codice Rosa presente in 10 aziende, i casi sono stati 2.998.

“Con l’estensione del progetto Codice Rosa a tutte le aziende toscane – dice l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni – in ogni azienda è ora attivo un gruppo che opera raccordandosi con la realtà territoriale dei consultori, si armonizza con la storica rete dei centri antiviolenza e delle associazioni di volontariato, con le Forze dell’ordine e le Procure della Repubblica per l’attività di indagine e repressione dei reati”.

 

 

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Pubblicato il: 7 ottobre 2014

Argomenti: Pisa, Sociale

Visto da: 582 persone

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