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Perché Hinengaro La psicologia Maori: l’importanza delle relazioni e delle emozioni

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Da Freud, Wundt, Titchener e i padri fondatori della Psicologia, lo studio della psiche, dei comportamenti umani, dei meccanismi del pensiero,  hanno compiuto enormi passi.
Soprattuto negli ultimi 20, 30 anni nuove e affascinanti  prospettive collegano il sapere psicologico a discipline che fino a qualche tempo fa potevano sembrare lontane: l’ecologia e l’interazione uomo ambiente, la filosofia (è di questi ultimi anni una rivalutazione e un dialogo più costruttivo da parte del mondo scientifico con la  metafisica), la fisica soprattutto per ciò che riguarda gli sviluppi della meccanica quantistica che propone complessi modelli di rappresentazione della realtà e del cosmo.
L’Universo non è solo quello composto da materia ordinaria (4,9 per cento) quella descritta dal modello standard della fisica delle particelle, ma per il 26,8 per cento da materia oscura  e per il restante 68,3 per cento da energia (dati Agenzia Spaziale Europea).
Della natura della materia oscura e dell’energia oscura sappiamo pochissimo.

Analogamente si può dire per il cervello umano. Dopo un secolo di intense ricerche, gli scienziati ancora ignorano i profondi meccanismi di funzionamento di questo organo sede della nostra attività cosciente.
Si segnala lo sviluppo delle  neuroscienze che indagano, con l’ausilio di strumenti sempre più sofisticati, la trasmissione degli impulsi e lo studio di aree deputate al possesso di specifiche competenze e comportamenti evoluti tipici della specie umana e animale.

Nonostante i media mostrino la scansione di aree specifiche del cervello che si illuminano quando compiamo determinare azioni o percepiamo odori, suoni, non è stato colmato il divario tra impulsi neuronali e processi della mente: percezioni, emozioni, coscienza.

Ma la comunità scientifica ritiene il XXI secolo il “secolo del cervello”.
Un interesse globale e progetti ambiziosi si moltipicano. L’ Unione Europea nel 2013 ha finanziato con 1,6 miliadi di dollari in 10 anni l’Human Brain Project per simulare al computer l’intero cervello e l’amministrazione Obama, poco dopo, un progetto analogo (costo circa 300 milioni di dollari l’anno) guidato dai National Institute of Health.

Dunque affrontare tematiche psicologiche significa aprirsi alla complessità e alla interconnessione di diversi saperi.
Ma tutto questo è una parte, solo una parte. È l’indagine scientifica. Imprescindibile.

Cercare di avere una visione completa significa anche aprirsi al confronto comparato con altre culture, un’indagine antropologica se si vuole, alla scoperta di modalità diverse che guidano l’agire umano, quindi ad esempio  il rapporto con la spiritalità, la natura, la famiglia, le relazioni con il gruppo.
Capire insomma non solo cosa significa per noi benessere, felicità, ma cosa significa anche per altri uomini.
È da  questa ultima accezione che abbiamo voluto ricavare il nome di questo Quaderno.
Ho scelto di analizzare la Psicologia per la cultura Maori. Hinengaro in linguaggio Maori significa appunto Psiche, Psicologia.

L’approccio psicologico presso la cultura Maori mi è sembrato interessante. Una “bussola”, uno strumento di confronto.

Il nome Hinengaro non è casuale e non vuole trasmettere solo una particolare assonanza o evocazioni esotiche, ma è in linea con un diverso modo di concepire la psiche: indissolubilmente legata al corpo e alla necessità di riappropriazione delle proprie emozioni.

Nella nostra realtà in cui si da ampio spazio alle parole, ai dibattiti, alle tavole rotonde, può essere utile riferirsi a una cultura che invece da una grande importanza ai segni, all’espressione corporea al movimento degli  occhi, e che in alcuni casi può considerare le parole come superflue.

Il Pensiero sano, la salute, per una persona Maori tiene conto principalmente del mondo delle relazioni

Il pensiero Maori può essere descritto come globale, non parcellizzato.
Per una bella descrizione della cultura Maori e del diverso approccio all’uomo, alla natura, al mondo, più che ad una pubblicazione o trattato scientifico, rimando il lettore al bel film neozelandese di una decina di anni fa, pluripremiato: La ragazza delle balene. Una favola se vogliamo, della regista Niki Karo, che mette in luce l’importanza del rapporto dell’indivduo con il proprio ambiente con la natura e con il proprio nucleo familiare. Che se manca o è precario produce sofferenza e vuoto.

Benessere individuale dunque come risultato di una salute allargata, della salute di un contesto, delle persone con cui interagiamo da cui prendiamo (e diamo) forza, energia.
Il Pensiero sano, la salute,  per una persona Maori tiene conto principalmente del mondo delle relazioni. L’individuo il cui primo pensiero è di mettere se stesso, la propria ambizione personale e la propria esigenza, senza riconoscere l’impatto che il proprio comportamento può avere sugli altri è considerato non sano. L’impatto delle nostre azioni. Un argomento di cui la scienza e l’ecologia si stanno progressivamente appropriando. Vedi il concetto di impronta ecologica.

La comunicazione attraverso le emozioni è valutata in maniera molto significativa, per esempio, per i Maori mostrare ciò che si sente, invece di parlare dei loro sentimenti. Cioè è importante mostrare ciò che si è, e si prova: le proprie emozioni, invece di parlare “su” o “intorno” alle emozioni facendo prevalere l’aspetto razionale, come spesso avviene nella cultura occidentale. E questo è considerato sano.
….e se fosse (anche) questo ciò di cui abbiamo bisogno?…quindi… HINENGARO!

 

Per intervenire, porre domande e riflessioni scrivete a mail psicologia.paginaq@gmail.com

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Pubblicato il: 6 ottobre 2014

Argomenti: Hinengaro, Quaderni

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