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Moschea a Pisa. Nocchi: “Qualcuno pensa che all’Isis si possa rispondere solo con le bombe?

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Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del segretario provinciale del PD Francesco Nocchi sul tema della moschea a Pisa.

L’articolo 8 della Costituzione, uno dei suoi principi fondamentali, recita: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze”.

Qualunque presa di posizione sulla costruzione di una moschea a Pisa che non parta da qui è mal posta: se la comunità islamica che esiste a Pisa intende costruire una moschea per consentire ai suoi fedeli di pregare secondo le regole della loro religione, rispettando le leggi della nostra Repubblica, e intende farlo nel rispetto delle norme e delle procedure urbanistiche, nessuno può mettere in discussione il suo diritto di farlo. E chi tenta di farlo si mette sullo stesso piano di quei gruppi integralisti che operano in alcuni paesi dell’Africa e del Medio Oriente e che non tollerano la presenza di chiese cristiane nei loro territori.

C’è davvero qualcuno che pensa che a una minaccia come quella del califfato islamico si possa rispondere solo con i bombardamenti?

Ma a parte questa considerazione, che mi sembra assolutamente ovvia, c’è una ragione politica di fondo che dovrebbe spingerci tutti a considerare come una risorsa positiva e importante la presenza nella nostra città di una comunità islamica che si esprime in forme rispettose delle leggi e dei principi della convivenza pacifica tra persone di fede e cultura diversa, come quelle che si sono manifestate nelle dichiarazioni del suo imam: c’è davvero qualcuno che pensa che a una minaccia come quella rappresentata dal califfato islamico e dalle sue capacità di reclutamento anche nei paesi dell’Occidente si possa rispondere solo con i bombardamenti?

La radicalizzazione di una parte del mondo islamico è un frutto perverso, oltre che dell’incancrenirsi di alcune situazioni, come il conflitto israelo-palestinese, di una condizione che molti immigrati di fede islamica che vivono in Occidente percepiscono come di emarginazione, di rifiuto dell’accoglienza, di non riconoscimento della dignità della loro cultura.

È con iniziative di apertura e di dialogo che si può sperare di riuscire a svuotare il mare in cui nuota l’integralismo. C’è poi chi tenta di utilizzare argomentazioni “culturali”, sull’incompatibilità della presenza di una moschea nel nostro territorio con i valori che la città esprime. A parte che una moschea a Pisa c’è già, nella centralissima via delle Belle Donne, comunque a chi pensa questo mi permetto di consigliare una bella visita guidata ai monumenti di Piazza dei Miracoli: gli servirà per capire quali frutti i rapporti e il dialogo culturale con l’Islam producevano già nell’XI secolo. Ed è questa la tradizione che bisognerebbe continuare, non quella dello strapaese che gli esponenti pisani di Forza Italia e Fratelli d’Italia inseguono per ragioni di concorrenza elettorale con la Lega Nord.

Francesco Nocchi
Segretario provinciale Pd Pisa

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Pubblicato il: 4 ottobre 2014

Argomenti: Cultura, Pisa, Politica

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