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Ikea lascia a casa 11 addetti, “la proroga del contratto non è automatica”

ikea

“Ikea Italia tiene a precisare che i contratti di somministrazione sono stati attivati tramite società interinali nell’assoluto rispetto delle percentuali previste dalla contrattazione collettiva”. Così l’azienda svedese risponde alle polemiche sollevate per il mancato rinnovo del contratto a tempo determinato per 11 lavoratori del punto vendita di Pisa. Ieri Flavio Pagano(nella foto), uno dei lavoratori lasciati a casa da Ikea dopo 6 mesi come addetto alla logistica, ha deciso di rendere nota la vicenda che lo ha coinvolto insieme ad altri 10 (ormai ex) colleghi.

flavioGli addetti che non si sono visti rinnovare il contratto sono assunti con contratto part time attraverso un’agenzia di lavoro interinale, che ha proceduto alle assunzioni subito dopo l’apertura dello store e poi una seconda volta tra giugno e luglio. La comunicazione del mancato rinnovo è arrivata a pochi giorni dalla scadenza del contratto, provocando la reazione decisa di Flavio Pagano, che durante il suo turno di lavoro ha incrociato platealmente le braccia chiedendo spiegazioni ai suoi datori di lavoro.

“Quello che mi sembra molto strano – spiega Pagano – è che la decisione arrivi a poca distanza dagli ottimi dati sul fatturato che ci sono stati comunicati entusiasticamente appena un mese fa, quando è stato anche annunciato l’ingresso in un periodo di lavoro particolarmente intenso con un camion di merce in più al giorno ed il ricorso agli straordinari ha superato i livelli dei giorni dell’apertura del negozio”. Altro elemento che lascia perplesso l’ex addetto alla logistica è il fatto che “recentemente sono state aperte candidature spontanee alle quali abbiamo partecipato anche noi lavoratori interinali per passare dall’agenzia di lavoro ad un contratto diretto con Ikea”. “Nessuno però ha ricevuto risposta – afferma Flavio Pagano – nonostante l’esperienza accumulata in 6 mesi di lavoro”.

“Nel punto vendita di Pisa, dall’apertura avvenuta a marzo di quest’anno, solo 25 persone delle 256 ad oggi in forza hanno lavorato con un contratto di somministrazione” recita il comunicato dell’Ufficio relazioni esterne di Ikea. “Questi collaboratori rappresentano un insieme di risorse inserite in azienda per far fronte a situazione di picchi di lavoro. Persone che, quando è possibile e c’è l’interesse, Ikea cerca di non perdere. Dalla data di apertura il negozio di Ikea di Pisa ha fatto ricorso al lavoro in somministrazione sulla base delle esigenze organizzative e produttive via via riscontrate nei diversi reparti del negozio. Precisiamo che non si è mai verificata alcuna interruzione dei contratti di somministrazione in essere, contratti che invece sono semplicemente giunti alla loro scadenza contrattuale, peraltro ben nota ai lavoratori. E’ giusto ricordare che la proroga o il rinnovo di un contratto di somministrazione non rappresenta un automatismo, ma un’eventualità collegata alle necessità organizzative dell’azienda”.

Della vicenda adesso si occuperanno i Cobas, già intervenuti nei mesi scorsi dopo le proteste scatenate dal licenziamento di 27 facchini, dipendenti della cooperativa alla quale Ikea ha appaltato la logistica del magazzino di Piacenza. La questione arriverà con tutta probabilità anche in Consiglio comunale, il gruppo Una città in comune sta infatti preparando una mozione. “Gli enti locali hanno steso tappeti rossi a Ikea per questo insediamento – recita il comunicato di Una città in comune – con varianti urbanistiche ad hoc e “tempi cinesi” nell’approvazione di questi atti. Cosa dicono ora quegli stessi enti locali di fronte a questi primi licenziamenti nello stabilimento pisano?”.

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Pubblicato il: 2 ottobre 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Pisa

Visto da: 3052 persone

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Una risposta a: Ikea lascia a casa 11 addetti, “la proroga del contratto non è automatica”

  1. avatar laura scrive:

    che la verdura lè dura e minga mai sicura

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