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Antincendio e sicurezza idraulica del monte pisano. Cinque comuni, un unico piano

Claus-Moser-flickr

Giocano d’anticipo i comuni del lungomonte e con un metodo di progettazione ormai collaudato in soli tre mesi ecco che è pronto il programma tecnico quinquennale per le opere idraulico forestali e per gli interventi antincendio, per gli anni 2015-2020.

Calci, Buti, San Giuliano Terme, Vecchiano e Vicopisano affrontano anche questa volta insieme, e con il sostegno della provincia di Pisa, il problema primario della tutela e della conservazione del monte pisano. Insieme perché, come ha spiegato bene il sindaco di Vicopisano Yuri Taglioli, “i comuni sono cinque, ma il monte è unico e la sue gestione non può che avvenire in modo condiviso”.

Un coordinamento, quello dei Comuni del Lungomonte, che non inizia certo oggi: negli scorsi anni, grazie alla medesima programmazione, è stato possibile realizzare interventi per circa 3,5 milioni di euro.

Pronta dunque la progettazione degli interventi, non resta che aspettare che si aprano le linee di finanziamento e i relativi bandi. La buona notizie è che quest’anno sul fronte antincendio, ad essere ammessi a finanziamento dovrebbero essere non solo gli interventi di prevenzione e ripristino delle aree bruciate, ma anche l’acquisto di nuovi mezzi.

Fra i primi interventi i previsti nel piano e calendarizzati per il 2015, la manutenzione delle vie parafuoco e degli invasi di raccolta acque per il contrasto agli incendi boschivi.

Per quanto riguarda l’idraulica forestale la programmazione è partita dalle aree di criticità segnalate dai piani di bacino dell’Arno e del Serchio, selezionando fra queste quelle che negli anni passati hanno dato maggiori segnali di criticità e che presentano il maggior rischi per gli insediamenti abitati.

La frana di Vagliaio a Buti, dunque, ma anche un’area a Filettole nel comune di Vecchiano, Molina di Quosa a San Giuliano Terme, la zona di san Bernardo a Calci (area fragile e colpita da un incendio nel 2012) e la zona di Noce a Vicopisano che dal 1978 a oggi è stata interessata da almeno quattro incendi disastrosi.

Prosegue dunque la pratica di collaborazione che, ha ricordato il sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti, “ha per esempio consentito di collegare la viabilità delle varie piste nei diversi comuni”. Il concetto è fare squadra per dare vita a un’operazione che il sindaco di Buti Alessio Lari definisce “lungimirante”. Se infatti oggi si parla molto di valorizzazione del monte, ha spiegato Alessio Lari “oggi il monte è fruito sì, ma poco vissuto. Questo lo espone a rischi che è importante prevenire”.

E che la coesione e la programmazione unitaria siano fondamentali lo ha ricordato, insieme a Massimiliano Angori, assessore all’ambiente di Vecchiano, e Sergio di Maio sindaco di San Giuliano Terme, anche Fabio Casella che si occupa della programmazione, progettazione e realizzazione opere antincendio boschivo. “Il monte pisano è stato percorso negli anni ’70 e ’80 da grandi incendi, da quando, a partire dagli anni ’90 è iniziata la collaborazione fra i comuni e la Provincia, la loro frequenza è diminuita”.

F.P.

 

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Pubblicato il: 27 settembre 2014

Argomenti: Ambiente, Lungomonte

Visto da: 737 persone

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