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Cantieri di Pisa, il nodo delle concessioni spacca il consiglio

gambacorti

Mozione bocciata con quasi tutti i voti contrari del PD, che non è intervenuto nemmeno per motivare il proprio “no”. Contestano questo principalmente gli esponenti della lista civica Una città in Comune – Rifondazione Comunista, lista che il 27 gennaio di quest’anno aveva presentato una mozione sull’annosa vicenda dei Cantieri di Pisa.

La mozione partiva dall’incontro regionale che proprio in quei giorni si teneva insieme all’assessore Gianfranco Simoncini, in un momento in cui la trattativa era in stallo e le istituzioni non avevano ancora esternato – com’è poi successo qualche mese dopo – la sfiducia e la diffidenza nei confronti del curatore Federico Galantini. E prendeva atto di quello che la Regione stessa aveva appurato, individuando nella Navicelli spa un “ruolo decisivo” per favorire la conclusione positiva di questa vertenza.

Il nodo, ancora una volta, è quello delle concessioni demaniali, assegnate dalla società in house Navicelli spa alla società Porta a Mare srl di Antonio Sostegni, per un canone di 300 mila euro annui. La società di Sostegni però non svolge alcuna attività produttiva nell’area, che è quindi data in subconcessione con un canone di affitto di 800 mila euro annui. La mozione discussa giovedì aveva come obbiettivo quello di fornire un atto di indirizzo per una modifica del regolamento sulle concessioni, vincolando l’assegnazione solo a quei soggetti che realmente svolgono attività produttiva. Chiedeva inoltre al consiglio di amministrazione della Navicelli di valutare la “possibilità di una revoca anticipata della concessione” all’attuale concessionario.

Lo stesso consiglio comunale aveva valutato la questione dirimente ad aprile, quando votando all’unanimità una mozione sui Cantieri, anche in quel caso presentata da Una città in Comune, si impegnava il sindaco a “prendere subito contatti con il presidente della Navicelli Spa per concordare il rinvio dell’eventuale incontro con il dottor Galantini sulla questione delle concessioni”. E anche l’assessore Simoncini era tornato sull’argomento a maggio, quando il giudice annullò il preliminare di vendita alla Union Strong Marine. Durante un incontro l’assessore invitò le istituzioni a “definire le questioni legate alle concessioni demaniali, in modo da mettere il nuovo soggetto in grado di ripartire subito con l’attività”. Nuovo soggetto che non è poi arrivato.

Ma il nodo che in qualche modo sembrava risolto – la Cgil e i delegati sindacali non sono più tornati sull’argomento – con rassicurazioni non formalizzate di un passaggio della concessione al nuovo soggetto produttivo, nel consiglio comunale di giovedì non ha trovato l’appoggio della maggioranza. Solo tre consiglieri del PD si sono astenuti, mentre i restanti, insieme ai Riformisti per Pisa, l’hanno bocciata in tronco. A votare sì un fronte compatto delle opposizioni insieme a SEL.

“Contestiamo innanzitutto il disinteresse assoluto del Pd su questo tema”, dice il capogruppo di Una città in Comune Ciccio Auletta, “quando si tratta di andare oltre alla solidarietà a parole il partito di maggioranza si tira indietro, in particolare il segretario comunale (Andrea Ferrante, ndr), che non è nemmeno intervenuto. Un atteggiamento di sufficienza inaccettabile, che ci spinge a continuare a lavorare su questo tema cercando di portare il regolamento in commissione”.

“Di fronte alla precisa scelta di abdicare al proprio ruolo regolatore – conclude il segretario provinciale di Rifondazione Andrea Corti – il consiglio comunale e l’amministrazione evitino almeno l’ipocrisia di parlare di lavoro e tutela. L’atteggiamento di chiusura e di negazione della discussione è ideologico, non già politico”.

C.C.

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Scritto da:

Pubblicato il: 27 settembre 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Pisa, Politica

Visto da: 970 persone

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Una risposta a: Cantieri di Pisa, il nodo delle concessioni spacca il consiglio

  1. avatar Odelldeefus scrive:

    Cinzia, perdonami, ma non ci si capisce un cazzo.

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