MENU

“Integrare è gestire la convivenza, ecco perché serve la moschea a Pisa”

moschea

“Siamo in guerra: no alla moschea” tuonava qualche giorno fa Magdi Cristiano Allam su La Nazione. Il giornalista e scrittore, nei confronti del quale è in corso un procedimento disciplinare da parte dell’Ordine dei giornalisti che lo accusa di “islamofobia”, interviene dopo la presentazione del piano definitivo della nuova moschea che dovrebbe sorgere nel quartiere di Porta a Lucca.

Forse dovremmo cancellare il culto dei santi perché la mafia se ne serve per l’inchino ai boss?

“Credo che Pisa e soprattutto piazza dei Miracoli debbano essere salvaguardati come simbolo di una civiltà cristiana che proprio in piazza del Duomo raggiunge uno dei livelli più alti di splendore” scrive Magdi Allam, che definisce sobriamente “folle e suicida immaginare una moschea anche solo in prossimità di quello che è un luogo simbolo della cristianità e più in generale della nostra civiltà”.

Dello stesso tono le reazioni di Forza Italia: “Prendere atto che non esiste un islam moderato”, commenta il coordinatore regionale dei giovani del partito, Luca Cuccu, convinto del fatto che “Pisa, se sino a questo momento poteva sentirsi estranea alle vicende dell’islam e del fondamentalismo, con la costruzione di una moschea verrà a trovarsi in prima linea”. Scenari apocalittici che sfruttano la barbarie dell’Isis per indicare come potenziale terrorista ogni fedele musulmano.

“Forse noi dovremmo cancellare il culto dei santi perché la mafia se ne serve per l’inchino ai boss?”

Per Gabriele Tomei, ricercatore che si occupa di migrazioni per il dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, “il rispetto dei luoghi di culto e dell’espressione della spiritualità è un passaggio normale”.
“Il problema è che in Italia si tende a considerare l’integrazione come un atto di buona volontà – spiega Tomei – quando in realtà si tratta di una strategia di convivenza, che parte necessariamente dal riconoscimento delle specificità e delle differenze. O si gestisce la convivenza o ci si ammazza”.

“In questo senso la politica può fare la differenza” afferma il ricercatore dell’Università di Pisa, “esclusione e marginalità producono il fondamentalismo, che è la ricerca disperata dell’identità da parte di chi sente la propria minacciata.
LA STORIA DELLA MOSCHEA Nell’aprile 2013 il Comune di Pisa ha inserito la costruzione di un luogo di culto per i fedeli islamici all’interno di una variante urbanistica d’interesse pubblico. La struttura, con cupola e minareto di 25 metri, sorgerà nel quartiere residenziale di Porta a Lucca, tra via del Brennero e via Chiarugi. L’interno sarà costituito da un’ampia sala principale al piano terra (di circa 500 mq), e da due soppalchi, uno dei quali riservato alle donne. Secondo il progetto l’interno comprenderà il Minbar, l’equivalente del pulpito, e il Mihrab, una sorta di abside. La moschea sarà orientata verso la Qibla (sud-est), la direzione della città della Mecca. A finanziare i lavori, che dovrebbero cominciare nel 2015 per un importo di circa 3 milioni di euro, sarà la comunità locale di fedeli musulmani con l’aiuto di altri centri islamici.

Bisogna cercare di prevenire la nascita del senso di spaesamento e del rancore, perché poi la rivincita arriva sotto il primo vessillo che si trova. Non è un caso che in Siria stiano combattendo tante persone che vengono dai sobborghi e dalle periferie delle città europee”.
Rispetto a chi considera inaccettabile la costruzione di un luogo di culto islamico a pochi chilometri dal Duomo, Gabriele Tomei lancia una provocazione: “Chi sa se gli autori di queste sparate sanno che sotto la cupola del Duomo, posizionata in direzione del campanile, c’è una vacca dorata con iscrizioni in arabo?” si chiede il ricercatore, “è stata portata a Pisa al tempo delle crociate e collocata in un tempio della cristianità. Evidentemente allora i crociati ammettevano i sincretismi”.

 foto da Facebook – Centro culturale islamico di Pisa  

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 26 settembre 2014

Argomenti: Politica, Sociale

Visto da: 2734 persone

, , , , ,

Post relativi

12 risposte a: “Integrare è gestire la convivenza, ecco perché serve la moschea a Pisa”

  1. avatar Ilcanedigesso scrive:

    Se non sbaglio i musulmani pisani hanno già dei luoghi dove riunirsi a pregare. Se volessero fare propaganda per il terrorismo la starebbero già facendo lì senza aspettare anni per avere una moschea.

    • avatar Francesca scrive:

      Sai com’è, l’appetito vien mangiando.
      Io conosco bene quel mondo, il senso di revanchismo e di sconfinata presunzione da parte di quasi tutti i musulamni (si sentono moralmente superiori a tutti gli altri culti religiosi) non è propaganda di destra ma realtà di popolo in moltissimi paesi arabi. Sai cos’è la Takhia? la dissimulazione: un concetto che sta alla base della pratica musulmane nel rapporto con l’infedele. Prima di parlare da anime candide tutte peace and love come degli stucchevoli fricchettoni, cercate bene di capire chi avete davanti, studiate!

  2. avatar Dott. Monge scrive:

    E io che pensavo che il fondamentalismo lo facessero le bombe e i petrodollari…

    • avatar Francesca scrive:

      Sai com’è, l’appetito vien mangiando.
      Io conosco bene quel mondo, il senso di revanchismo e di sconfinata presunzione da parte di quasi tutti i musulamni (si sentono moralmente superiori a tutti gli altri culti religiosi) non è propaganda di destra ma realtà di popolo in moltissimi paesi arabi. Sai cos’è la Takhia? la dissimulazione: un concetto che sta alla base della pratica musulmane nel rapporto con l’infedele. Prima di parlare da anime candide tutte peace and love come degli stucchevoli fricchettoni, cercate bene di capire chi avete davanti, studiate!

  3. avatar giovanni scrive:

    Anche il Circolo di Pisa dell’UAAR è favorevole alla edificazione delle moschee e dei luoghi di culto delle più
    svariate religioni, PURCHE’ QUESTE AVVENGANO SENZA IL CONTRIBUTO DEI VARI ENTI STATALI.
    Infatti, la cosa che a noi dà particolarmente fastidio sono i privilegi di carattere economico che lo Stato accorda alle religioni, che in Italia significa di fatto SOLO CHIESA CATTOLICA.
    E’ una questione di laicità e cultura, non di ideologia.
    Tantomeno di ideologia “politica” in senso stretto.
    Laicità e cultura sono termini del tutto sconosciuti ai politicanti della destra!
    Consultare: http://www.icostidellachiesa.it/

  4. avatar mah2 scrive:

    Meno religione c’è a Pisa, meglio si sta.
    Le religioni possono creare esclusione e certe preoccupazioni hanno un fondamento legittimo visto quello che succede altrove.
    Auguro a tutti che la moschea sia un luogo positivo che aiuti le minoranze ad integrarsi ma ho i miei dubbi.
    L’esempio degli inchini ai mafiosi è più forzato delle ordinanze anti movida

    Concludo dicendo che secondo me serve anche una bella chiesa di Scientology.

    • avatar Francesca scrive:

      Condivido pienissimamente il tuo scetticismo, sarei stata anch’io più felice della comparsa di un tempio scintoista o buddista…

  5. avatar Francesca scrive:

    Purtroppo costituzionalmente dovremmo accettare la presenza di una moschea nel nostro territorio.
    Vorrei chiedere però che conditio sine qua non sia: la predicazione esclusivamente in italiano e il controllo preventivo sugli imam itineranti. Sono veramente stufa del leit motiv di dover adeguarci noi per primi a chi vuole risiedere nel nostro paese e trovo semplicemente stucchevole l’irresponsabile misticismo umanitario in cui è avvolta come in una nuvola gran parte del mondo cristiano e quasi la totalità del mondo di sinistra. Ci sono culture e culture, religione e religioni e trovo semplicemente orrido che persone che non conoscono affatto il mondo arabo e musulmano debbano a tutti i costi propinarci un’accettazione passiva di chi ha dentro di sè valori diametralmente opposti al rispetto dell’individuo come tale e non come appartenente a un clan, famiglia ecc.. Pensateci bene, maitre a pensér a quello che, senza riflessione alcuna, pubblicate per ogni dove.

  6. avatar Francesca scrive:

    se qualcuno ha la facoltà di correggere il mio precedente post, mi sono accorta di un errore:

    ‘CONDITIO SINE QUA NON’ SIA LA PREDICAZIONE ESCLUSIVAMENTE IN ITALIANO… occhio alle virgolette, sennò non si capisce

    • avatar Francesco scrive:

      Tanto è una scempiaggine comunque. I fedeli sono liberi di radunarsi e parleranno un po’ la lingua che gli pare. Non necessitano di alcuna autorizzazione né tua né di chiunque altro. Che poi non si capisce chi dovrebbe fare l’esame di bontà agli imam e controllare la lingua delle prediche: tu? i vigili? l’usl? i pompieri? la soprintendenza? l’accademia dlla crusca? e se l’imam parla arabo o friulano stretto che fai, gli tagli la barba a spregio?
      Senti, se la moschea non ti garba non ci vai. Punto e basta. Funziona uguale con le chiese, le sale dei testimoni di geova, le riunioni dei grillini, insomma tutte le religioni. O dimmi te se io mi metto a sindacare se, come, quando, con chi e dove preghi te. Saranno un po’ affaracci tuoi? Mettiti l’animo in pace che tanto la moschea la fanno in omaggio a elementari principi di libertà religiosa e di pensiero. Chi invece gli garba il Medioevo, quando codesti principi non c’erano e coi musulmani ci si sgozzava allegramente, si compri una DeLorean e raggiunga le 55 miglia orarie, così ci ritorna. Possibilmente però vada in direzione d’un muro, dice funzioni meglio.

      • avatar Francesca scrive:

        Proprio non riesci a vedere, proprio non riesci a capire chi hai davanti. Ho abitato a lungo in maghreb, io so, io ho vissuto e parlo con cognizione di causa. Se anche tu puoi partecipare a questo forum dicendo le tue personali scempiaggini, lo deve al fatto che nel bene o nel male non siamo ancora schiacciati numericamente da una cultura totalitaria… e l?islam è una religione totalitaria con un preciso progetto politico. Sì, libertà di culto ok, ma questa comunità ha tradito la nostra fiducia e vorrei un monitoraggio sulle predicazioni e su tutte le attività svolte all’interno del centro. Che se ne occupino le forze dell’ordine. Hai altri argomenti? Avanti..

      • avatar Francesca scrive:

        un’altra cosa.. la violenza intrinseca del tuo linguaggio nei miei confronti non ti fa onore, paladino della libertà. Cmq a un certo punto vado tranquilla; quando le cose degeneranno (e lo faranno visto l’attegiamento passivo verso tutto e tutti della maggioranza degli italiani), i primi a subirne le conseguenze saranno proprio quelle persone che acriticamente, senza rendersi conto che non tutti hanno positivi sentimenti di reciprocità nei tuoi confronti, sono stati degli sciocchi propagandisti dell’integrazione di olio e aceto. Complimenti per lo spessore.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.