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Filippeschi incontra il Teatro Rossi Aperto: “Necessario sollecitare il Ministero”

foto di nimzilvio - Flikr

Nel giorno del secondo compleanno dalla riapertura del Teatro Rossi, un incontro fra comune e l’associazione protagonista smuove le acque e preannuncia nuove direzioni per una trattativa delicata e complessa.

Ieri una diretta streaming su Controradio per il primo giorno di festa di questo compleanno, e il dibattito “Genealogia del presente”, sulle pratiche e le teorie per la riappropriazione del diritto a vivere una “buona vita” anche in tempi di crisi, non solo quella economica ma anche politica come quella che stanno vivendo i movimenti dei beni comuni dopo gli sgomberi in tutta Italia.

Dal TRA c’è un moderato ottimismo sull’esito dell’incontro di mercoledì, che è servito innanzitutto a esporre i progetti culturali degli ultimi mesi e quelli previsti per il futuro. Progettualità che è stata valutata positivamente dal sindaco Marco Filippeschi, che ha commentato: “Da tutti è stata confermata la necessità di costruire una relazione fra enti e istituzioni per un recupero funzionale, tramite l’ottenimento di una agibilità parziale, del Teatro Rossi”.

“Questo andrà fatto – ha aggiunto – così come scritto anche nel programma di mandato del Sindaco, con le necessarie sollecitazioni del MIBACT, proprietario del Teatro, attraverso i procedimenti pubblici previsti e riconoscendo le attività e le progettualità dell’Associazione Teatro Rossi Aperto”.

Se da un lato le parole del Sindaco sono state valutate come “quella che dovrebbe essere la normalità per un amministratore”, qualcosa che attiene alla funzione pubblica di una figura istituzionale, dall’altro non era scontata la scelta di mantenere il dialogo aperto e provare a rilanciare una nuova fase per il Teatro, magari in altre sedi, distrincandosi fra competenze diverse e ostacoli normativi. In attesa di capire il processo di costruzione di questo tavolo.

“Necessarie sollecitazioni al MIBACT”, dice appunto Filippeschi, che forse pensa al 18 ottobre, quando il ministro Dario Franceschini sarà a Pisa per l’inaugurazione dell’anno accademico: potrebbe essere quella una prima occasione per presentare l’argomento.

Che l’esperienza del Teatro Rossi sia un’esperienza da difendere e riconoscere lo ha detto chiaro anche l’assessore Dario Danti, che ieri è intervenuto ai microfoni di Controradio in diretta dal TRA, soffermandosi anche sull’ipotesi di un possibile passaggio di proprietà al comune.
Il commento del Teatro Rossi Aperto
Mercoledì 24 settembre l’Associazione Teatro Rossi Aperto ha incontrato il sindaco Marco Filippeschi, dopo una prima interlocuzione avvenuta ormai nel maggio 2013 e a seguito dell’incontro improduttivo dello scorso 3 luglio con Comune e Soprintendenza.
Siamo soddisfatti che l’Amministrazione si sia espressa con più chiarezza sulla vicenda del Teatro Rossi e sui possibili coinvolgimenti della medesima nei prossimi passi di trattativa. Questo è per noi il ruolo che un Comune dovrebbe svolgere rispetto al patrimonio, anche quando non ne è direttamente proprietario: non sottrarsi alla sua funzione pubblica, limitandosi a fare il buon amministratore di condominio, ma proporre e predisporre le basi della trasformazione e dell’innovazione dei processi all’interno della comunità cittadina.
Il Teatro Rossi è all’interno del programma del Sindaco anche perché abbiamo sollevato il problema prima della sua rielezione. Il Teatro Rossi è tornato all’attenzione delle istituzioni a diverso titolo proprio perché è stato aperto nel settembre 2012 e ha vissuto due anni di energie e proposte dell’assemblea e di tutte le persone che hanno desiderato farlo.
La vera scommessa, adesso, è far vincere le idee di una progettualità davvero partecipata sul territorio per il Teatro Rossi Aperto. Questa vicenda dimostra che forme di cittadinanza attiva, vigili sulla tutela e sul patrimonio culturale, possono diventare motore di processi democratici in grado di declinare la vita culturale in forme inedite, rompendo il dialogo, spesso muto, fra sole istituzioni e burocrazia. Questo può il Teatro Rossi Aperto. A noi tutte e tutti la sfida.

Oggi la struttura è infatti nella mani del Demanio che l’ha affidata alla Soprintendenza; un cambio di proprietà, ha spiegato Danti “potrebbe essere una strada percorribile”. Impensabile però che il passaggio sia solo a breve termine, perché se il Comune dovesse prendersi in carico il collaudo, anche minimo, “dovrà essere nelle condizioni di averne piena disponibilità in modo da sviluppare una progettualità, e coinvolgere anche l’associazione Teatro Rossi Aperto che in questi due anni ha dato vita a un’esperienza da salvaguardare”.

Insomma no dunque all’ipotesi di un passaggio temporaneo per attuare i collaudi e rimettere il teatro nelle mani della Soprintendenza che, dall’arrivo dell’architetto Paola Raffaella David al timone, si è arroccata dietro il classico: “Non si tratta con occupanti abusivi”.

Cinzia Colosimo
Francesca Parra

foto di nimzilvio – Flikr

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Pubblicato il: 26 settembre 2014

Argomenti: Cultura, Pisa, Politica, Sociale

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