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Violenza sulle donne, oggi presidio al tribunale

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Un presidio di fronte al tribunale indetto dalle associazioni impegnate contro la violenza sulle donne. A palazzo di Giustizia il processo ad Andrea Buscemi.

Sono 365 le donne che nel 2013 si sono rivolte ai centri antiviolenza della provincia di Pisa per chiedere aiuto. A diffondere i dati le associazioni impegnate contro la violenza sulle donne – Casa della Donna Pisa, TOSCA Coordinamento regionale dei centri antiviolenza, Associazione Le Amiche di Mafalda Pomarance, Associazione Eunice Pontedera, Associazione Frida San Miniato, Associazione Donne In Movimento Pisa, AIED Pisa, Associazione Amiche Dal Mondo Insieme, Nuovo Maschile, Queersquilie!, Municipio dei Beni Comuni, Associazione Utopia, Associazione Thèm Romanó, Arcilesbica Pisa, ARCI – Comitato provinciale di Pisa, Associazione Berretti Bianchi – che per domani mattina hanno organizzato un presidio di solidarietà sotto il tribunale in sostegno a una donna parte offesa in un processo vede imputato il noto attore pisano Andrea Buscemi, accusato di stalking da parte dell’ex compagna.

Se a Pisa le donne vittime di violenza che decidono di denunciare sono in percentuale di più rispetto ala media nazionale, da rilevare è che delle 271 donne che nel 29013 si sono rivolte al centro antiviolenza della Casa della Donna nello scorso anno, solo il 25% ha sporto denuncia.

“Denunciare – spiegano le associazioni – per una donna significa affrontare un lungo percorso, nel quale più e più volte dovrà raccontare a persone diverse le violenze subite, dovrà rivedere l’uomo che le ha provocato sofferenze, aspettare, probabilmente, anni prima di ottenere un giudizio”.

La violenza sulle donne, proseguono “è un problema strutturale nel nostro paese ed è soprattutto un problema culturale: avviene spesso nelle relazioni d’intimità e continua ad essere un fenomeno in gran parte sommerso. Paura, confusione, un’idea dell’amore ancora pervaso di stereotipi, come quello della gelosia, che di fatto diventa controllo ed esercizio di potere. Tanti sono i motivi che fanno sì che una donna sopporti atti di maltrattamento e/o di persecuzione prima di decidersi a chiedere aiuto e a dire basta. E quando decide deve trovare un centro antiviolenza ed una rete, che la incoraggi e la sostenga in un percorso che, spesso non è né breve, né semplice”.

L’Italia è stato uno dei primi paesi a firmare la Convenzione di Istanbul, che riconosce la violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani e si è impegnata a realizzare delle politiche globali ed integrate per affrontare il problema della violenza maschile. Ma quello che manca, sottolineano è “un piano nazionale con finanziamenti certi, che è l’unico strumento per diminuire una violenza che non rappresenta l’eccezione ma la quotidianità per tante donne. Per prevenire i femminicidi bisogna intervenire prima, la repressione non basta. Perciò di violenza sulle donne bisogna parlare tanto e in tanti luoghi, anche per smitizzare idee diffuse, che rischiano di colpevolizzare le donne”.

Un presidio dal carattere politico dunque, rivendicato senza nominare o accusare persone singole, che però non piace al consigliere comunale Giovanni Garzella (Forza Italia), che ha deciso di presentare un question time dicendo: “La Casa della Donna di Pisa, beneficiaria di strutture e risorse pubbliche, fra cui anche un contributo annuale del Comune di Pisa, avrebbe costituito un gruppo di lavoro permanente per organizzare iniziative in occasione di un processo che si prospetta lungo e con esito ancora incerto. Questa mobilitazione di solidarietà – conclude Garzella – indurrebbe a far pensare che Andrea Buscemi sia colpevole, nonostante il principio di presunzione d’innocenza della Costituzione della Repubblica Italiana secondo la quale un imputato è considerato non colpevole sino a condanna”.

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Pubblicato il: 25 settembre 2014

Argomenti: Pisa, Politica, Sociale

Visto da: 1339 persone

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Una risposta a: Violenza sulle donne, oggi presidio al tribunale

  1. avatar Francesco scrive:

    Vabbè, Garzella in Consiglio parla sempre di tutto, ma ho dei dubbi sull’opportunità di tale presidio.
    Il comunicato originale è incomprensibile per chi non conosce già la vicenda, perché parla di “solidarietà a Patrizia” senza spiegare alcunché; tuttavia, la questione è complessa e da chiarire, il processo è in corso, l’accusato non solo respinge le accuse ma rinuncia alla prescrizione e ha sporto contro-querela. Non ci sono fatti acclarati, referti, reati colti in flagranza, testimonianze tali da far ritenere questo un caso di stalking così lampante da assurgere a esempio per farne già prima della sentenza una battaglia politica. Pare invece che si sia già deciso che Buscemi è colpevole, in barba a presunzione di innocenza e garantismo (che sono principi costituzionali, e DI SINISTRA!).
    Mi sembra una caduta di stile. Credo che le persone coinvolte abbiano diritto a che si svolga un processo giusto e sereno, e che al di fuori sia opportuno affrontare queste questioni con la massima cautela, a tutela di tutti.
    (A meno che chi ha firmato l’appello non conosca i fatti meglio di noi, della stampa, degli inquirenti e dei magistrati, senza tuttavia raccontarceli…)

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