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Bigattiera: controlli, denunce e espulsioni al campo rom

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Servizio di controllo straordinario ieri presso il campo nomadi di via della Bigattiera e presso un campo di recente costituzione in Via Fiorentina, su disposizione del Questore di Pisa Gianfranco Bernabei. Sul posto Polizia di Stato, Carabinieri, Corpo Forestale e della Polizia Municipale.

Questo dunque il “grosso impiego di forze sul litorale” di cui parlava su Facebook la capogruppo del Movimento 5 Stelle Valeria Antoni, ma che ha spiegato la Polizia Municipale, ha visto impiegato un numero usuale di agenti per “un’operazione di censimento”.

Al campo rom della Bigattiera le forze dell’ordine hanno controllato alcune persone sottoposte agli arresti domiciliari, e proceduto all’identificazione di dieci persone. Cinque di queste sono risultate sprovviste di permesso di soggiorno e sono state invitate a presentarsi presso gli uffici dell’Immigrazione per l’avvio delle necessarie procedure di espulsione.

Una giovane di 25 anni è risultata già destinataria di un provvedimento di espulsione con accompagnamento coattivo alla frontiera e divieto di rientro in Italia fino al 2015. A causa dell’inosservanza del divieto la ragazza è stata tratta in arresto, ma su disposizione del pm è stata immediatamente liberata. Nei prossimi giorni per lei si avvieranno nuovamente le procedure di espulsione.

Il Corpo Forestale dello Stato, sempre nel campo della Bigattiera, ha identificato i capifamiglia delle singole abitazioni del campo: per loro scatterà una sanzione amministrativa per lo sversamento non autorizzato di acque reflue di tipo domestico. Uno sversamento che avviene in un campo privo di acqua corrente e luce elettrica, che avrebbero dovuto essere ripristinate, insieme allo scuolabus, dopo un ordine del giorno di agosto 2013 che impegnava la Giunta in tal senso.

Ad essere controllato anche un piccolo insediamento, non più grande di 2000 mq, sorto su un terreno collocato presso la golena d’Arno.

L’insediamento, composto complessivamente da 6 roulotte, è interamente occupato da una numerosa famiglia di origine bosniaca trasferitasi da qualche mese a Pisa: il capo famiglia, fanno sapere dalla Questura, era già noto alle forze dell’ordine perché non molto tempo fa era stato arrestato per maltrattamenti nei confronti della moglie.

Il campo nomadi, collocato nelle adiacenze dell’alveo del fiume Arno, non osserverebbe, dicono dalla Questura “le norme attinenti ai vincoli idrogeologici, paesaggistici ed ambientali”. Accertamenti saranno fatti nei prossimi giorni dalla Forestale e dalla Polizia Municipale.

Da mesi ormai i campi rom sono frequente oggetto di controlli che si sono intensificati probabilmente in seguito agli aumenti dei furti di rame, ai roghi di cavi elettrici, e alla denuncia del direttore dell’Ente Parco di Migliarino e San Rossore Andrea Gennai che ad agosto lamentava un’attività di smaltimento irregolare dei rifiuti che investe due campi situati nei confini del Parco, e non ultima, all’insofferenza di Confcommercio che ha chiesto lo sgombero dell’insediamento della Bigattiera.

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Pubblicato il: 25 settembre 2014

Argomenti: A Nord, Cronaca, Pisa, Sociale

Visto da: 1368 persone

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3 risposte a: Bigattiera: controlli, denunce e espulsioni al campo rom

  1. avatar Ilcanedigesso scrive:

    La espelliamo ma non se ne va. Allora l’arrestiamo ma la rilasciamo. Poi la riespelliamo… e indovinate un po’ cosa succederà. Siamo un paese ridicolo governato con leggi ridicole.
    Reati ambientali, maltrattamenti alla moglie, furti di rame. Non c’è che dire: occorre ripristinare lo scuolabus! Se lo facessi io quello che fanno loro…

    • avatar pioppiny scrive:

      …proprio perché i bambini stanno crescendo nei campi é necessario che abbiano la possibilità di frequentare la scuola e integrarsi, altrimenti come credi che faranno ad essere differenti dai propri genitori?

      • avatar Ilcanedigesso scrive:

        Sono d’accordo. Che li portino a scuola i genitori come fanno tutti gli italiani che non possono essere serviti dallo scuolabus.
        A meno che i bambini non facciano più comodo a chiedere le elemosina o a rubare.

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