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Enac, su il sipario: “Per Firenze pista da 2400 metri”

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2400 metri. Questa la lunghezza ottimale per la pista di Peretola secondo l’Enac, sia sotto il profilo profilo ambientale che infrastrutturale e delle performance degli aerei che saranno in uso, sia per motivi di sicurezza delle operazioni di volo.

Un pronunciamento atteso e che non lascia sorpresi: già in fase di discussione della variante del PIT che ha stabilito per Firenze la lunghezza di 2000 metri, era scontato quale sarebbe stata la presa di posizione di Enac. Del resto il suo presidente Vito Riggio non aveva certo fatto mistero di sostenere la pista da 2400 metri.

A presentare le ragioni di questa scelta il direttore generale di Enac Alessio Quaranta nel corso del consiglio di amministrazione. Dunque la pista lunga, “così come descritta nel Master Plan (presentato da Adf, ndr) attualmente in corso di valutazione”, rappresenta la soluzione migliore a partire da “un’analisi di previsione sul bacino di traffico che interesserà al 2030 la Regione Toscana, e che sarà di circa 12 milioni di passeggeri”, si legge nella nota di Enac.

“Il piano di sviluppo di Pisa già approvato da ENAC e in corso di perfezionamento – si legge ancora – fissa come dato di capacità di questo scalo 6,5/7 milioni di passeggeri. Per differenza, pertanto, nell’altro aeroporto del sistema integrato della Toscana, ovvero quello di Firenze, dovrebbero poter essere gestiti 4,5/5 milioni”.

Ora gli uffici di Enac dovranno  procedere con l’istruttoria del Master Plan di AdF in corso, e il presidente Vito Riggio, su mandato del CdA, dovrà incontrare nei prossimi 30 giorni istituzioni regionali e territoriali interessate, per presentare formalmente quanto deciso dall’ENAC: “Sia per ragioni di rispetto istituzionale e personale”, dice l’ente.

“Una decisione immotivata e inaccettabile – ha tuonato ieri il sindaco di Pisa Marco Filippeschi – non si può subire una prepotenza fatta secondo un copione già scritto.. AdF ha la responsabilità di aver introdotto e poi mantenuto un’ambiguità a suo tempo fortemente contestata dal presidente Enrico Rossi e da un vasto schieramento, ma ha riproposto sul tavolo dell’ENAC una pista di 2000 metri che corrisponde ad una capacità di 4 milioni e 300 mila passeggeri. In sostanza quella prevista dalla pianificazione aeroportuale regionale. Invece, la pista di 2400 metri porta, a regime, ad una capacità di almeno 6 milioni di passeggeri, in contrasto con l’equilibrio e la specializzazione del sistema aeroportuale toscano”.

Di fronte alla prospettiva di una perdita di passeggeri per Pisa Filippeschi chiede che Corporación América faccia la sua parte: se Enac non ha avanzato obbiezioni sulla sicurezza nella previsione del PIT di una pista da 2000 metri, il Sindaco si aspetta che la società di Eurnekian “affianchi la Regione Toscana, risolva l’ambiguità e tolga ogni alibi all’ENAC e a chi oggi vuol fare una forzatura tanto pesante quanto ingiustificata. La Regione ha un credito importante di coerenza da esigere: è il momento di vantarlo”.

Dal canto suo Corporación América prende atto della scelta di Enac. “Il Gruppo – si legge nella nota dea società argentina – ha più volte ribadito l’importanza dell’approvazione di una pista con caratteristiche fisiche e di sicurezza tali da consentire il raggiungimento di 4,5 milioni di passeggeri entro il 2030, come comunicato al mercato”.

“Qualsiasi soluzione che non dovesse consentire il raggiungimento di tale obiettivo provocherebbe inevitabilmente uno stop al piano di investimenti previsto con gravi ripercussioni sia per il progetto di sviluppo dell’Aeroporto sia per il processo volto alla creazione del Sistema Aeroportuale Toscano”, senza mezzi termini. “Corporación América Italia – conclude la nota – auspica un’approvazione in tempi brevi da parte di Enac del Master Plan tale da porre Adf nelle condizioni di perseguire il proprio piano di sviluppo preservando contestualmente gli obiettivi di SAT-Aeroporto di Pisa”.

La scelta di Enac non è però l’ultimo passo verso i 2400 metri di Peretola: ad approvare il progetto adesso dovranno essere il Ministero dell’Ambiente, che dovrà valutare l’impatto ambientale, il Ministero delle Infrastrutture e la Conferenza dei Servizi, che vedrà seduti allo stesso tavolo Governo, Regione Toscana e i comuni interessati.

Che Governo Renzi e comune di Firenze sostengano la pista da 2400 metri non è certo un mistero. Il Presidenze Rossi fino ad oggi ha difeso la scelta dei 2000 metri, come soluzione coerente con la prospettiva di un sistema aeroportuale toscano e la non concorrenza fra i due scali.
Vedremo, anche con l’avvicinarsi delle elezioni regionali, chi resterà sulle sue posizioni e quanto il Presidente del Consiglio farà valere la sua posizione.

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