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Risiko di nomine per un’azienda malconcia, quella del trasporto pubblico

foto Piergiuliano Chesi wikimedi

Slittata di una settimana la riunione del consiglio di amministrazione di CTT nord per deliberare i nuovi vertici dell’azienda del trasporto pubblico che avrebbe dovuto tenersi lunedì; in questi giorni fra voci e candidature ufficiali, la situazione non è per niente fluida.

La più grande azienda per il trasporto pubblico locale, che opera in un territorio molto esteso tra le province di Livorno, Pisa, Lucca, Massa-Carrara, Pistoia, Firenze, Prato e Arezzo, vive infatti un momento difficilissimo con un buco di bilancio di oltre 5 milioni di euro.
Se l’amministratore delegato spetterà a Prato, che rappresenta il principale socio privato e già lo esprime con Alberto Banci, non ha ancora sciolto la riserva il presidente della CNA Andrea Zavanella, il cui nome è stato proposto dal sindaco Marco Filippeschi per ricoprire la carica di presidente.
Zavanella ha dichiarato che “sta valutando la situazione, cercando di capire meglio in quale direzione ci si sta muovendo”, visto che oltre alla difficile situazione economica manca una prospettiva definita per il prossimo futuro: tra scenari di liquidazione o di rilancio c’è una certa differenza.
La presidenza toccherà quindi a un pisano e la vice presidenza a un livornese, ribaltando l’attuale composizione che vedeva alla presidenza Alfredo Fontana, già ai vertici dell’ATL di Livorno, e alla vice presidenza Mario Silvi della CPT.
Proprio Fontana non è più gradito a Livorno, dove ha avuto contrasti con il sindaco Filippo Nogarin sul bilancio in perdita dell’ATL, ora in liquidazione. Il Comune di Livorno non ha quote proprie ma solo tramite ATL.
Azienda in perdita – Eppure CTT è nata per far fronte ai tagli alla spesa pubblica e “razionalizzare” le risorse. A fine 2012 infatti, dopo che la Regione Toscana ha deciso di procedere ad una gara unica regionale per il trasporto pubblico, alcune Società a prevalente capitale pubblico, ATL spa di Livorno, CPT spa di Pisa e CLAP spa di Lucca, ed altre Società interamente private, LAZZI (Firenze) e CAP (Prato), hanno dato vita ad un’azienda unica denominata CTT NORD. Un gruppo comprendente circa 1.200 lavoratori, poco meno di 1.000 autobus, un territorio di intervento ampissimo esteso fra otto province.L’obbiettivo dichiarato da subito, era quello di presentarsi come soggetto forte e unico alla gara europea, cercando di resistere alla concorrenza estera e di altri gruppi non locali.Per questa ragione CTT nord è diventata socio di maggioranza relativa del consorzio MOBIT scarl, il soggetto che include le maggiori realtà del trasporto pubblico toscano e che ha presentato la manifestazione di interesse alla gara. Gara che dal canto suo dovrebbe riaprirsi con una procedura ristretta a partire dalle 7 manifestazioni di interesse pervenute.

Il candidato di Livorno è quindi Giuseppe Vece, un nome su cui è caduta l’ombra dell’incompatibilità perché avrebbe fatto parte del gruppo regionale che ha costruito il bando per la gara. Vece è un funzionario pubblico del Circondario Empolese Valdelsa che opera nel settore dei trasporti, ed è stato candidato nel M5S alle amministrative di quest’anno a Montelupo. Filippo Nogarin lo sostiene: “Per noi non esistono incompatibilità – dichiara il sindaco – se poi in qualche modo vengono fuori per opportunità politica non ci preoccupiamo”, e l’opportunità politica è un concetto ampio quando si parla di nomine nelle partecipate. Nel merito del sospetto invece afferma: “Avevamo fatto un’analisi con lo staff e rilevato una potenziale criticità in questo senso, ma è stata superata da dichiarazioni formali prodotte da Vece stesso”.

Il sindaco di Livorno parla quindi di scelte politiche diverse per il trasporto pubblico: “Tutto quanto il pacchetto deve cambiare il registro d’impresa, nomina unica nel CdA, basta alla moltiplicazione delle cariche”. Una “questione etica – aggiunge – che verrà sottoposta al primo CdA utile dopo le nomine”. Quanto al buco di CTT nord è il più ottimista: “Ci dicono che il bilancio dovrebbe andare in attivo nel 2016 e non abbiamo il motivo di non credere che questo avverrà. Tuttavia vogliamo verifiche stringenti e trimestrali”.

c.c.

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Pubblicato il: 17 settembre 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Mobilità, Pisa, Politica

Visto da: 1144 persone

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