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Villa Madrè abuso edilizio. Apes chiede la risoluzione del contratto

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Chiesta la risoluzione consensuale del contratto per Villa Madrè. Dopo il parere del dirigente dell’ufficio casa del Comune di Pisa, l’avvocato Pietro Pescatore, che ha fatto seguito a quello del segretario generale Angela Nobile, APES, così come prescritto, ha inviato a Condotte Immobiliari la richiesta di scioglimento del contratto.

A annunciarlo è stato questa mattina il presidente di APES Lorenzo Bani, in audizione in seconda commissioni di garanzia e controllo. L’auspicio è che Condotte Immobiliari dia il suo placet alla via consensuale, ma non è da escludere, ed è lo stesso Bani a dirlo come se fosse più di una possibilità, che lo scioglimento del contratto passerà per via giudiziaria.

La struttura ricettiva di via delle Cascine non può dirsi esistente

Dopo il parere del segretario Nobile, Apes in via cautelativa ha comunicato a Condotte Immobiliari la sospensione degli effetti del contratto e quindi la sospensione dei pagamenti. Condotte Immobiliari dal suo canto ha preavvisato un rischio di inadempienza.

Mentre gli uffici tecnici del Comune sono al lavoro per dirimere la questione e cercare, se possibile, di trovare una soluzione per salvare il contratto, oggi la commissione ha acquisito anche i pareri dell’avvocato Bimbi interpellato da Apes, e di quelli prodotti da due avvocati di Condotte Immobiliari, che invece il contratto lo ritengono legittimo. Alla base di questa legittimità ci sarebbe la possibilità di percorrere anche la strada di un indagine di mercato senza mettere a confronto i diversi prezzi delle offerte, dice il direttore di Apes Giorgio Federici.

Ma alla base del parere di illegittimità c’è anche l’assenza della SCIA (segnalazione certificata di inizio di attività), che fa scrivere a Nobile: “La struttura ricettiva di via delle Cascine non può dirsi esistente”. Un’assenza che ha portato il consigliere del Movimento 5 Stelle Gianfranco Mannini a presentare formale denuncia per abuso edilizio.

Mentre la questione è tutt’altro che risolta e rischia di trasformarsi in una lunga causa legale, da accertare resta come sia stato possibile procedere alla stipula di un contratto illegittimo, ma anche, e ancora prima, se questo sia da considerarsi in maniera definitiva “illecito”.

La prima conseguenza certa è che lo stop all’operazione Villa Madrè si traduce nell’immediata perdita dei 28 posti letto per l’ARDSU.
“Non è buona notizia per gli studenti universitari vincitori di borsa di studio – ha dichiarato il Presidente facente funzioni del DSU Simone Consani – l’idea base dell’operazione era e rimane valida: quella di unire l’emergenza abitativa sociale con quella degli studenti universitari meritevoli ma privi di mezzi. Per questo continueremo la collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Pisa, a partire dall’imminente attivazione della residenza di via da Buti (32 posti) e della trattativa su Santa Croce in Fossabanda (circa 90 posti). Come già affermato nel protocollo di intesa con APES siamo pure disponibili a valutare forme congiunte di gara pubblica per la ricerca di alloggi e posti letto a costi sostenibili per l’Azienda regionale per il Diritto allo Studio”.

E che si parli di gara pubblica centra uno dei nodi della questione del parere negativo della dottoressa Nobile, che l’ha ritenuta procedura necessaria per individuare il soggetto con cui stipulare il contratto.

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Pubblicato il: 11 settembre 2014

Argomenti: Pisa, Politica

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