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Wedding Planner Italia e il business dei matrimoni civili

matrimonio

Valorizzare monumenti, palazzi e opere d’arte grazie al business dei matrimoni. Questa la proposta dell’Unione Wedding Planner Italia, associazione che riunisce i professionisti del settore di eventi e cerimonie con sede a Pisa presso la Confcommercio.

“In tempi di spending review e tagli agli enti locali” recita il comunicato dell’associazione di categoria, “lanciamo un appello ai sindaci dei maggiori centri di attrazione turistica o dei comuni dotati di location di particolare fascino e suggestione. Come professionisti del settore, registriamo sempre più richieste da parte dei clienti per celebrare le unioni civili che in molti casi hanno superato quelle religiose, in ambienti esclusivi, dal forte impatto estetico ed emotivo”.

WPI chiede in sostanza a Palazzo Gambacorti di mettere a disposizione nuovi spazi per celebrare matrimoni civili. Pisa in realtà è già attiva su questo fronte. Negli ultimi anni, di fronte all’aumento delle richieste, l’amministrazione ha individuato tre nuovi luoghi forniti a pagamento: la chiesa sconsacrata di San Zeno, Palazzo dei Dodici in piazza dei Cavalieri e il Giardino Scotto, dove da pochi mesi è possibile sposarsi anche all’interno dei bastioni. Poi ci sono naturalmente la Sala dei Matrimoni e quella delle Baleari (al momento chiuse, ndr) entrambe all’interno di Palazzo Gambacorti, dove nei giorni feriali ci si può sposare gratuitamente. Ma se si sceglie un giorno festivo le sale diventano a pagamento, con un tariffario stabilito da una delibera di giunta.

Sono circa 200 le unioni civili celebrate a Pisa ogni anno. “Il Comune non mette gli spazi a disposizione per fare cassa” spiega il vicesindaco Paolo Ghezzi, “si tratta di offrire un servizio, quello che viene incassato serve a coprire le spese, per il personale e per gli allestimenti”.

La proposta di Wedding Planner potrebbe però interessare l’amministrazione. “La nostra è un’offerta importante da questo punto di vista” afferma Ghezzi, “effettivamente ci manca una location sul mare, che potrebbe essere introdotta in seguito all’iniziativa di WPI”.

G.O.

 foto da Flickr – Francesco Ianett  

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Pubblicato il: 9 settembre 2014

Argomenti: Cronaca, Economia-Lavoro, Pisa

Visto da: 1563 persone

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