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Renzi lancia il Rossi bis. Per i civatiani sgradita “sorpresa”

pd bandiera

Lo scorso 23 agosto il premier Matteo Renzi durante un’intervista a Rtv38 ha lanciato pubblicamente la ricandidatura di Enrico Rossi alla presidenza della Regione Toscana in vista delle elezioni che si terranno a primavera 2015.

Un annuncio che in qualche modo si dava per scontato, dopo una serie di cambiamenti nella politica regionale dal momento dell’ascesa di Renzi a Palazzo Chigi, primo fra tutti il rimpasto di giunta, ma anche la guerra fredda sugli aeroporti di Pisa e Firenze. Che Renzi e Rossi esprimano due diversi PD è cosa nota, ma nella noia agostana quell’annuncio dato il 23 agosto mentre il resto della politica era in vacanza ha messo “la toppa” in anticipo sulle prossime regionali: Renzi il rottamatore con Rossi ha messo da parte le primarie, e Rossi, che non ha mai nascosto di voler continuare il lavoro avviato in Regione, di buon grado ha accettato.

“Su tante cose non la pensiamo allo stesso modo, a partire dall’idea di partito, tanto che ad ogni congresso siamo stati agli opposti”, ha detto Renzi a Rtv38. “Questo però non impedisce che un grande partito che ha il 41 percento dei voti possa avere al proprio interno persone che non la pensano allo stesso modo”.

“Il miglior commento alle parole di Matteo Renzi sulla mia ricandidatura è quello di Sara Nocentini, la mia assessora alla cultura che dice:”riconfermato nella diversità””, ha scritto Enrico Rossi su Facebook. “Ringrazio Renzi per le sue dichiarazioni che danno ancora più forza al mio lavoro per la Toscana e al mio impegno di lealtà e di libertà verso il mio partito e verso Matteo”.

Cadono dalle nuvole i civatiani, che non hanno gradito la mossa: “A sorpresa è arrivato il placet di Renzi ad una ricandidatura del governatore Rossi per quanto riguarda le regionali 2015”, dichiara Filippo Gallo, membro segreteria regionale PD in quota Area Civati, l’unica fra i vari soggetti politici interni ed esterni al PD a parlare di “sorpresa”.

“Il PD è sempre più – per chi come me e come tanti di noi ne ha un’idea fatta di partecipazione e di coinvolgimento della base nella selezione dei candidati – il partito dello stupore”, scrive Gallo rinunciando alle rassicurazioni di questo rinnovato rapporto.

“Stupiscono e deludono – aggiunge – le parole del segretario Renzi che suonano come un’investitura dall’alto di un Presidente di regione (fatta da un presidente del consiglio); stupisce la risposta di Rossi che parla già di “ricandidatura” dandola per scontata; stupisce il silenzio di molti sostenitori del Presidente Rossi che paiono farsi paladini dei metodi democratici a giorni alterni, stupiscono i silenzi “renziani” di quanti in questi anni con fatica e controvento rispetto alle linee regionali hanno cercato di far sentire una voce dal basso e dai territori, forse oggi in difficoltà. E silenzio, tattico o imbarazzato, è forse la parola chiave per leggere questa fase, proprio adesso che invece si dovrebbe cominciare a discutere di temi e contenuti”.

E di metodo (ancora): “Il percorso giusto appariva ed appare essere quello di una discussione importante e di una apertura al nostro elettorato a partecipare alla decisione. Le parole del premier-segretario paiono invece andare verso una chiusura anticipata, intempestiva nei modi e nei tempi. Non se ne ravvisava l’urgenza e la necessità”.

“Rispettiamo, ma non condividiamo l’atteggiamento”, scrive Gallo, “le parole di un segretario sono importanti, e non possono essere derubricate ad auspicio e volontà personale. Indicano una linea politica che anticipa e rischia di rendere forse obsoleto il resto del percorso ancor prima di cominciarlo. Un peccato, e forse un guaio: un rischio che si poteva evitare di correre e che come PD dobbiamo superare, portando la discussione sul progetto Toscana tra i cittadini: dopo questi anni conflittuali e di forte dualismo, un tweet, per quanto importante, non può sostituire il necessario confronto sulle linee regionali di programmazione futura”.

“In questo, e lo voglio dire con chiarezza – conclude – non mi sento affatto solo a far emergere questa critica e chiedo che il nostro partito ci metta in condizione di discutere seriamente e portare le critiche programmatiche all’amministrazione Rossi ed evitare il modus operandi tipico di altre realtà politiche, assai distanti dal nostro DNA democratico. Siamo pronti.”

C.C.

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Pubblicato il: 28 agosto 2014

Argomenti: Pisa, Politica

Visto da: 1264 persone

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