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VideogioQ Nocche da sfamare

specialone_cazzotti

Sperando come sempre di far cosa gradita, v’invitiamo a popolare la torrida estate 2014 di giuochi di cazzotti for your consideration. Il simulatore di scappellotti ambulanti, quello che da grande voleva essere Bruce Lee e/o Bud Spencer, pare non essersi mai veramente ripreso dallo shock della fine del Secondo Millennio, a differenza del più popolare simulatore di scappellotti agonistici. Il passaggio alle console casalinghe, ma soprattutto alla grafica tridimensionale, ha azzoppato per limiti di regia la ruspante anima due giocatori e due gettoni di questo adorabile genere.

Cionondimeno, siccome su Playstation 2 ci sortiva sopra anche ir majale,  una serie di esperimenti di picchiaduro a scorrimento, spesso per il gioco in solitaria (bleah) ci fu, c’è stata e ad oggi c’è. Ve ne proponiamo un dinamico terzetto di varia ambientazione: il primo è western-postnucleare, il secondo orientaleggiante e il terzo moderno.

Nel meglio fico del bigoncio, ovverosia God Hand, l’allegro gaggione Gene perde il braccio destro. Per distrazione? No, perché gliel’hanno tagliato dei buontemponi delle sabbie così, per sport. Al che arriva una dolce donzella e glielo rimpiazza con un altro braccio destro, noto ai più come la leggendaria Mano di Dio. Detto arto miracoloso ha un duplice utilizzo: prestarsi all’elargizione di tutta una serie di manrovesci di viuleeeeenza soprannaturale all’indirizzo dei summenzionati buontemponi, e scatenare Gene alla ricerca di vendetta per tutta la durata del gioco.

In una spietata girandola di umorismo demenziale, fatta di calci nelle palle a gorilla che leggono il Tirreno, chihuahua velenosi, frutti giganti da mangiare come in Pac-Man e un parco avversari tratto di peso dalle fila dei migliori ballerini della Carrà, imparare a controllare le esuberanze di Gene è, sulle prime, facile come mettere le catene da neve con i denti. Ma la pratica paga, e se riuscite a venire a patti col fatto che la difficoltà aumenta in tempo reale proporzionalmente all’abilità che dimostrate, inizierete ben presto, e con naturalezza, a far volare brutti ceffi ovunque.

Da giocare assolutamente in due è Mortal Kombat: Shaolin Monks, forse non ludicamente raffinatissimo ma anche lui ripieno di scenette surreali. Giunti dalla Cina con furore, i raffinati accademici Liu Kang e Kung Lao si danno man forte nel massacro indiscriminato di centinaia e centinaia di ninja e mostrilli assortiti. Sul momento mi sfuggono le motivazioni precise del duo, ma sarei disposto a scommettere sulla bontà del ragionamento. In questo baldo titolo aleggia l’atmosfera di Grosso guaio a Chinatown, scippata ben bene (e mai più resituita) dalla serie di Mortal Kombat sin dal suo primo capitolo, ma finalmente messa al servizio di una trama come si deve.

Se il gioco è un po’ ripetitivo (come tende ad essere un po’ il genere tutto, fatte le debite eccezioni), è anche vero che, a differenza di God Hand, qui un budget di sviluppo c’è stato e la cosa si vede. Oltre al profluvio di cruente & sanguinolente tecniche di kung fu farlocco a vostra disposizione, il gioco è quindi letteralmente stracolmo, sino al barocchismo, di personaggi nascosti, scene tagliate, tappini del Crodino e spiccioli per terra. L’ideale, quindi, per i placidi pomeriggi addivanati.

Per finire, Urban Reign non vuole tanto stupire con effetti speciali, potendo altresì contare su qualche cameo di personaggi e tecniche provenienti dal più famoso zio Tekken e su poche, ma solide argomentazioni. Brad Hawk, un armadio a muro dall’inguardabile camicia giraffata, si tuffa in un’investigazione urbana che lo porta ad ogni piè sospinto ad animose discussioni con buttafuori, malavitosi e canaglia assortita. L’assortimento di personaggi giocabili e la scansione del ritmo di gioco, composto da tante missioni di breve durata, fanno sì che, partitella dopo partitella, un titolo in apparenza banale si riveli denso e difficilissimo da abbandonare, come una curreggia vestita sulla LAM rossa. Per quelli tra voi che avessero ancora un Multitap in casa, è possibile farsi del male a vicenda in più di due nell’apposita modalità Arena. Buone vacanze (a chi ne fa) e buone botte.

Tommaso Mongelli
www.fandonia.net

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Pubblicato il: 11 agosto 2014

Argomenti: Quaderni, VideogioQ

Visto da: 808 persone

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