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Route Agesci. Chiusa la “Woodstock cattolica”, ecco i pensieri che restano

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Si è chiusa la Route Nazionale Agesci 2014, il mega raduno scout che ha portato oltre 30.000 ragazze e ragazzi nella tenuta di San Rossore. Sull’evento si è detto e scritto molto, e sopratutto sul nostro territorio è emersa a gran voce la richiesta di un confronto politico e non solo sul piano tecnico, sia con il Parco, con la Regione, ma anche con Agesci. Un confronto che di fatto non è mai arrivato, eccetto la “disfida” pubblica di cui vi abbiamo parlato qui tenutasi all’indomani della presentazione ufficiale, quando tutto era già stato deciso.

L’evento ha avuto il patrocinio del Senato, della Camera, della Presidenza del consiglio dei ministri e del Parlamento Europeo: poteva davvero essere messo in discussione per l’impatto ambientale?

Vi proponiamo quindi la lettura delle riflessioni del prof. Luigi Piccioni, pubblicate dal quotidiano online Greenreport.it. Riflessioni che a nostro avviso assumono un significato ulteriore anche alla luce delle posizioni espresse ufficialmente da Agesci, rispetto all’evento e alla stesura della Carta del Coraggio, il manifesto che contiene “proposte concrete da portare ai sindaci e alle istituzioni”, e che “servirà alle singole comunità scout per progettare future attività”.

Per Agesci, si legge in un comunicato, “non si tratta di un fatto privato, ma di un’azione pubblica e politica, che richiede condivisione e responsabilità”. Una rivendicazione esplicita grazie alla quale si sono aperte le porte di un’area protetta.

Forse la Route Nazionale non lascerà danni irreparabili al parco – ce lo auguriamo – ma apre sicuramente una prospettiva opposta allo spirito che animò legislatori, italiani ed europei, a porre dei limiti ad una visione antropocentrica del mondo e creare così le aree protette.

Quanto ai contenuti politici e alla visione del mondo espressa dai ragazzi e le ragazze di Agesci, ci sono sicuramente segni di attenzione e sensibilità a temi sociali di grande importanza: l’anticorruzione, la violenza di genere, la cittadinanza attiva, la lotta alla povertà e agli sprechi. I destinatari delle critiche emerse dal territorio non sono tanto “gli scout” in sé, quanto il verticismo espresso in questi mesi con quella che è apparsa come un’imposizione di un evento a un territorio. Crediamo che la riflessione su questo punto sia ancora aperta.

La cronaca e le foto della Route Nazionale Agesci: L’arrivo dei 30.000 scout a San Rossore / Secondo giorno per la Route Nazionale degli scout / Terzo giorno per la Route Agesci. Stasera la “veglia-show” / La Route Agesci entra nel vivo, le immagini dall’alto riprese dal drone

Di seguito alcuni pensieri raccolti in rete

Letizia Andreini, ex scout

Io riconosco la Strada che ho scelto, che ho percorso. E sono sicura di non essermi smarrita, di percorrerla ancora. Finita la Route nazionale AGESCI io sarò ancora qui, a visitare i nidi di gruccione e a subire le conseguenze di questo precedente. A sentirmi dire: “Agli scout gli avete fatto fare di tutto, il regolamento del Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli vale solo per noi?”

Fabiano Corsini

Tra i tanti primati della città di Pisa ora ne possiamo vantare almeno un altro. Pare si sia scoperto qui il modo di far vivere per alcuni giorni 32000 persone in un ambiente tutelato e poi farli andare via senza lasciare traccia. Insomma si è risolto a Pisa il problema dell’impronta antropica, che a livello mondiale fa impazzire gli scienziati. Inoltre a Pisa si è messa a punto una nuova definizione e una nuova metodica per i parchi: servono per antropizzare la natura. Pensare che nel mondo tutti sono convinti che servano alla funzione opposta . Una rivoluzione copernicana.

Fabio, alias Tasso Irruente

Ragazzi vi voglio bene ma davvero sono molto deluso, non dai vertici dell’associazione che manco so chi sono, ma da voi con cui sono cresciuto, dai ragazzi dei clan. Mi sarei aspettato di sentire la vostra voce, senza schiamazzi e l’avrei capito, una semplice richiesta di trasparenza. Ho aspettato le vostre parole che non sono arrivate e questo mi riempie di tristezza. Buona strada, spero che riusciate a ritrovare la bussola.

Enrico Banfi – Milano

Purtroppo, al di là dei fatti, delle motivazioni, degli atteggiamenti e delle responsabilità contingenti, a questa triste vicenda c’è poco da aggiungere, se non la considerazione che si tratta di un ennesimo exploit di quel gigantesco difetto della specie di credersi unica e prioritaria, con diritti unici e prioritari sul pianeta. Se la primissima educazione, quella di imprinting, aprisse gli occhi sulla “condivisione dell’essere” che di fatto spartiamo con tutto il resto del mondo vivente, dove non occupiamo alcuna posizione di privilegio, forse, non soltanto non si arriverebbe a scempi arroganti e scriteriati di questa fatta, ma si potrebbe persino sperare in un miglioramento generale dei confronti all’interno della specie, cioè a un miglioramento della specie stessa!

Giovanni Fabbri ‏@GioFabbri

Poveri animali del parco di #SanRossore, non bastavano gli scout, adesso arriva pure Frankie Hi-Nrg #Pisa #routenazionale #inquinatori

Giuliano Palagi, direttore generale della Provincia di Pisa

Stamani a S. Rossore: i ragazzi della Route AGESCI e il CMA per il presidio sanitario con il personale del gruppo di chirurgia d’urgenza e della Protezione Civile. Entusiasmo, passione, coraggio per il futuro.

Giovanni Garzella, consigliere comunale Forza Italia

Oggi alle 18,00 inizia la Route nazionale AGESCI a Pisa dopo 28 anni che non si teneva. 30000 giovani per costruire la “Carta del Coraggio” da consegnare alle Istituzioni. Noi abbiamo dato il nostro piccolo contributo per far sì che non si sentissero estranei ad un territorio. Ringrazio tutti coloro del Consiglio Comunale che hanno capito compreso tale iniziativa seguendo e sostenendo le iniziative Istituzionali da me promossi.

 

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Pubblicato il: 10 agosto 2014

Argomenti: Ambiente, Pisa, Politica

Visto da: 2329 persone

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Una risposta a: Route Agesci. Chiusa la “Woodstock cattolica”, ecco i pensieri che restano

  1. avatar Elle Effe scrive:

    peccato non fosse canapisa o un rave party altrimenti tutti i benpensanti avrebbero espresso il loro consenso in oservanza all’imperante qualunquismo del politically corretc… 32000 giovani che hanno ideali e una visione positiva del futuro proprio e di chi verrà dopo di noi danno molto fastidio a molti intellettualoidi. I professoroni che hanno pontificato prima durante e anche in questi giorni hanno avuto una occasione per ricordare a qualcuno che esiistono ancora e inqualche modo dovrebbero essere grati alla route…

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