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Sgominata una banda dedita ai furti in appartamento

ricettazione

Un giro capillare di furti e ricettazione quello scoperto dai Carabinieri di Pisa e che ha portato all’arresto la notte scorsa di dieci persone di nazionalità georgiana. L’indagine è partita da una delle tante denunce a piede libero per ricettazione, che ha portato i militari del Nucleo Operativo di Pisa ad approfondire gli ambienti criminali georgiani, finora poco o nulla conosciuti dai carabinieri pisani.

Bande intercambiabili, fitta rete di ospitalità, grande abilità nell’entrare in appartamenti senza danneggiare nulla e farsi accorgere; secondo i carabinieri il gruppo aveva standardizzato una modalità di azione quasi professionale, che più di una volta ha messo in difficoltà le stesse forze dell’ordine. Tra queste le tecniche di contropedinamento, con pali fissi a fare la guardia mentre due persone si introducevano negli appartamenti. E ancora, spostamenti in treno e in macchina, a volte anche in bicicletta, e disponibilità di alloggio nelle case di connazionali, per la maggior parte ritenuti estranei ai fatti.

La cosa che ha colpito i carabinieri è stata la particolare destrezza nel metodo di scassinamento, con appunto porte non danneggiate ed estrema rapidità di ingresso: sono stati infatti rinvenuti nelle dimore dei dieci, numerosi oggetti da scasso e chiavi artigianali. In un caso, durante la perquisizione di una vettura sono stati ritrovati dei kit di grimaldelli, insieme ad alcuni monili d’oro all’intervo del vano motore, mentre in un altro caso si trovavano addosso alle persone, che tentavano di passarseli fra loro pensando di restare inosservati.

Le perquisizioni sono state effettuate nelle località di Pisa, Orentano, Pontedera e Scandicci, così come gli arresti, tutti avvenuti questa notte per i dieci indagati per cui l’Autorità giudiziaria livornese ha emesso le ordinanze di custodia cautelare.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, i dieci si servivano sistematicamente dei “compro oro” presenti in ogni città dove effettuavano i colpi. Provavano a consegnare loro la refurtiva, in particolare i gioielli in oro e argenti, e a volte venivano respinti – specie quando c’erano elementi che facevano pensare a furto, come l’incisione di nomi e frasi – altre volte invece l’oro veniva preso senza fare troppe domande.

Come emerso in altre parti d’Italia, alcuni dei soggetti coinvolti o loro fiancheggiatori, sono risultati in possesso di passaporti o documenti non georgiani ma di altre nazionalità (ucraini, lituani o greci) falsificati in maniera magistrale, sia con l’utilizzo di documenti originali ma contraffatti, sia con l’utilizzo di tecniche da veri professionisti, tali da far pensare che dietro la criminalità georgiana vi sia un’ottima rete di supporto in grado di fornire questi documenti.

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Pubblicato il: 16 luglio 2014

Argomenti: Cronaca, Pisa

Visto da: 768 persone

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