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Rifiuti, Nogarin chiede la sospensione della gara. ATO a rischio commissariamento

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Livorno è pronta a chiedere la sospensiva della gara per il gestore unico dei rifiuti, e con questa mossa, a far saltare tutto il percorso avviato dagli oltre 100 comuni della costa toscana. Questo è quanto emerso da una riunione a porte chiuse indetta a Pisa prima dell’assemblea ufficiale dell’ATO costa, che si terrà il prossimo venerdì a Livorno.

Una riunione che è servita per fare il punto della situazione su una gara che avrebbe dovuto già essere esperita un anno e mezzo fa, e che invece è sempre più in bilico, tanto più di fronte ad uno scenario politico cambiato, con Livorno che forte del suo voto è in grado di condizionare le scelte pregresse.

Siamo infatti in una fase in cui, chiusi i termini per la presentazione delle manifestazioni di interesse, si stanno valutando gli asset – servizi e impianti – degli attuali gestori, per poi liquidare i soci privati e chiudere il piano industriale. La gara però, nonostante abbia subito un’accelerata dall’inizio dell’anno, dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre, ma se Livorno chiederà una sospensiva si aprirà il rischio sempre più forte di commissariamento dell’ATO da parte della Regione Toscana.

Filippo Nogarin, il neo sindaco a 5 stelle di Livorno, non si sbilancia su quanto appoggio politico troverà venerdì tra i comuni di Ato Costa, ma anticipa già quale sarà la sua richiesta: “Una sospensiva di 6 mesi, in attesa di avere i chiarimenti che abbiamo chiesto sul piano industriale. Quello redatto ad oggi infatti si basa su una pianificazione superata e un contesto ante-crisi. Ad oggi il quadro è molto diverso e ci sono tutti gli elementi per superare gli inceneritori”, ha dichiarato a paginaQ al termine dell’incontro.

“Il piano industriale è incompleto, sopratutto a fronte di un quadro normativo europeo che impone di non ricorrere più all’incenerimento per il rifiuto compostabile o riciclabile”, dice riferendosi ad una comunicazione dell’Unione Europea.

Se venerdì Nogarin porterà questa posizione all’assemblea dei sindaci, si fa sempre più strada il rischio di commissariamento dell’ATO da parte della Regione Toscana, visto che dopo proroghe e attese i sindaci non sono riusciti a portare a compimento il percorso. Non è chiaro quanto appoggio troverà tra gli altri comuni – e su questo il neo sindaco di Livorno ha la bocca cucita – ma afferma “di non essere solo in questa battaglia di democrazia”, una battaglia che però mette in crisi tutti i sindaci che invece non solo hanno puntato sul gestore unico, ma che non hanno intenzione di rimetterne in discussione il profilo politico.

Oltre alla questione degli inceneritori – il piano straordinario su cui si è basata la gara ne prevede due, quello di Ospedaletto e la terza linea del Picchianti – a non piacere al Movimento 5 Stelle è anche la struttura stessa del nuovo gestore, che sarà una società mista pubblica-privata. La gara infatti è a doppio oggetto: da una parte si cerca il socio privato e dall’altra si mette a gara il servizio. Su questo punto il programma di Nogarin è che si debba avere una società consortile senza scopo di lucro e con i comuni come soci.

La questione è delicatissima: il ciclo integrato dei rifiuti solo per l’ATO costa riguarda 1,2 milioni di abitanti, una media di produzione annuale di rifiuti pari a 830.000 tonnellate circa e il servizio tocca cifre sui 5 miliardi di euro. È chiaro che di fronte a questi elementi c’è tensione fra i vertici di ATO – in primis il direttore Franco Borchi, che chiede ai comuni di esprimersi “con un orientamento chiaro e definitivo, in una direzione o nell’altra”, e i sindaci che dovranno rispondere del mancato percorso non solo alla Regione ma anche ai propri cittadini. E c’è tensione anche fra le aziende, che già operano senza certezze per il futuro e con gli investimenti bloccati.

Foto di Valeria Antoni – Facebook

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Pubblicato il: 7 luglio 2014

Argomenti: Ambiente, Pisa, Politica, Urbanistica

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