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Pisamo, l’ufficio biciclette rubate si fa rubare le bici

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Erbacce, qualche telaio sgangherato ed un’aria di apparente abbandono. Si presenta così il deposito della Pisamo situato in via Galluppi, tra via Santo Stefano e via Luigi Bianchi, nel quale sono conservate le biciclette abbandonate che l’azienda partecipata dal Comune di Pisa recupera in giro per la città e mette in vendita a prezzo ridotto.

Al momento non c’è nessuna bici disponibile, il motivo è che sarebbero state tutte rubate. A raccontarlo sono gli operatori della cooperativa Alice, che gestisce il servizio di vendita dei cicli rimossi dalla Polizia Municipale per conto di Pisamo. Spiegano che sono circa 25 le biciclette sparite negli ultimi giorni, ma che i furti proseguono da diversi mesi e già diverse denunce sono state sporte.

Impossibile calcolare il numero esatto di bici sparite, anche se tiene il conto delle due ruote custodite negli spazi che gestisce, la cooperativa mantiene il riserbo sul dato. Nonostante l’azienda che gestisce la mobilità sia al corrente delle recenti sparizioni almeno da lunedì 23 giugno, per quest’ultimo furto non è ancora stata presentata alcuna denuncia formale.

 

 

 

Inizialmente in via Marche, poi in via Battisti negli spazi dell’ex-Rebeldia, il deposito è stato dislocato in uno spazio di proprietà della Pisamo nella zona dell’Arena Garibaldi. Se prima le bici erano custodite al chiuso, in via Galluppi sono protette da due cancelli chiusi con altrettanti lucchetti e da muri alti meno di 2 metri.

Per dissuadere ulteriormente i potenziali ladri, Pisamo ha installato due telecamere ed il cartello che avverte della videosorveglianza dell’area. Telecamere che hanno però una funzione esclusivamente deterrente, visto che come ci spiega il responsabile dell’Ufficio bici Marco Bertini non sono collegate ad alcun sistema che permette la registrazione delle immagini. Difficile dire se i ladri hanno mangiato la foglia o se si siano semplicemente disinteressati di essere ripresi, quello che è certo è che gli operatori della cooperativa Alice hanno trovato i lucchetti rotti e le bici mancano all’appello.

Le due ruote finiscono nel deposito dopo essere state recuperate dai Vigili urbani, che passano due volte e setacciano le rastrelliere in cerca di biciclette abbandonate. Per portarsi a casa uno di questi veicoli basta andare al deposito, dove i cicli sono venduti per 15 euro. L’istituzione dell’Ufficio biciclette della Pisamo si inserisce all’interno del progetto che mira a rendere più facile la vita ai ciclisti, promuovendo una mobilità sostenibile. Tra le attività dell’ufficio l’introduzione di rastrelliere blocca-telaio e del sistema di punzonatura delle bici, la promozione di un osservatorio sui furti e sugli incidenti e la gestione del bike sharing Ciclopi.

Marco Bertini conferma che Pisamo ha già fatto richiesta al Comune per una nuova sede del deposito. Al momento però il destino delle biciclette abbandonate sembra essere quello di tornare ad alimentare il mercato nero. Proprio per contrastare il fenomeno dei furti era nato il servizio di rimozione, a spingere per ottenerlo diversi soggetti, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta su tutti. Non più di due mesi fa la Pisamo ha patrocinato un evento organizzato dalla FIAB di fronte alla mensa universitaria, con lo scopo di dissuadere gli studenti ad acquistare due ruote rubate. La campagna contro i furti della FIAB punta a sensibilizzare i cittadini rispetto ad un problema che rischia di affossare i nuovi progetti di mobilità basati sull’espansione del trasporto in bici e sulla riduzione di auto ed altri veicoli motorizzati.

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Scritto da:

Pubblicato il: 27 giugno 2014

Argomenti: Cronaca, Mobilità, Pisa

Visto da: 4125 persone

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4 risposte a: Pisamo, l’ufficio biciclette rubate si fa rubare le bici

  1. avatar Napocesco scrive:

    … e se invece se le sono solo riprese?

    • avatar Gabriele Orsini scrive:

      beh, se è vero che hanno spaccato i lucchetti di un terreno recintato si chiama furto. Poi possiamo discutere sulle modalità di recupero delle bici abbandonate, che comunque avviene sempre previo avviso

      • avatar Napocesco scrive:

        Che è furto è lapalissiano, ma come hai dedotto, forse c’è dell’altro e io ho lanciato un’ipotesi. Se si facesse chiarezza su quanto costa ai cittadini tutto ciò, sarebbe un atto di trasparenza. Magari se qualche consigliere comunale (ovviamente dell’opposizione), volesse fare una mozione o interrogazione e o interpellanza a proposito della questione di rimozione, della custodia e della rivendita dei “velocipedi” presunti abbandonati!

  2. avatar tom scrive:

    Soltanto a me (manu vigili) questi simpatici signori hanno fregato la bici, pretendendo poi 15 euro per riaverla indietro? Grande Pisamo!

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