Soul Side Festival: musica, birra, socialità e un po’ di Africa al Parco della Pace

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Dopo il successo della prima edizione torna il Soulside Festival, il festival autorganizzato e autofinanziato dedicato alla musica black e a tutto ciò che ruota intorno al continente africano, confermandosi una delle più importanti manifestazioni dedicate a questo panorama musicale in Italia.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra due associazioni culturali, The Thing e Sonalastrana, uno studio di registrazione, Redroom Recording Studio, e un negozio di dischi Sanantonio42, e si ripropone di unire buona musica, buona cucina e rispetto dell’ambiente praticato attraverso la valorizzazione consapevole di spazi sottoutilizzati, in particolare in provincia, lontano dai luoghi più tipicamente interessati dalla cosiddetta movida.

Anche quest’anno, come lo scorso, la protagonista è la musica, con otto gruppi che si esibiranno durante i due giorni, oltre a svariati dj. Si va da eccellenze locali come Pezzone, Herrera, la Soulside Orchestra (nata proprio all’interno del festival dello scorso anno), Supino, Senza Freni, Tipi e Latobesodellafazenda, per arrivare agli ospiti che chiuderanno le due serate, i Funky Mama Afro-Funk band di Roma e i Voodoo Sound Club che si autodefiniscono una band animista-afrobeat-afrofunk-voodoojazz. Una line-up decisamente energica e dance-oriented, che farà ballare e divertire gli ospiti senza sacrificare la qualità della proposta musicale.

Ma The Soulside Festival non è solo musica. Nella splendida cornice del Parco della Pace di Pontasserchio sarà infatti possibile mangiare prodotti a km zero, bere le birre del Birrificio Artigianale Orzo Bruno, rovistare tra i banchi di un mercato del disco, partecipare a un laboratorio di percussioni organizzato da da Simone Padovani e tanto altro. Tra le novità di quest’anno una specifica attenzione ai più piccoli, con un pic nic all’aperto con dj-set d’accompagnamento a cura di Trinacria Gio Family e uno spazio giochi per i bambini.

Tutto questo fa di The Soulside Festival una scommessa, un tentativo di mostrare che è possibile creare eventi di qualità senza grandi investimenti e grandi strutture alle spalle, che è possibile fare cultura anche in provincia, e soprattutto che esiste un panorama di musicisti, promoters, djs e appassionati di musica fertile e attivo, che ha solo bisogno di trovare spazi dove esprimersi.