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Vito Riggio calca la mano: “Su Firenze pista da 2.400 metri”

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“Nel giro di qualche mese, probabilmente prima della fine dell’estate, Enac deciderà sulla pista dell’aeroporto di Firenze. Che dovrà ragionevolmente essere di 2.400 metri per consentire un traffico di circa 4-5 milioni di passeggeri l’anno in tutta sicurezza. Che si aggiungeranno ai 7 milioni di Pisa per giungere a un volume complessivo annuo di traffico di 11-12 milioni. Solo così la Toscana potrà stare nella prima fascia, ossia nell’élite del piano nazionale degli aeroporti”. Questa la dichiarazione del presidente di Enac, Vito Riggio, rilasciata a Firenze Post nella giornata di mercoledì.

Benzina sul fuoco in un momento già teso, per il fronte pisano le parole di Riggio svelano le reali intenzioni sugli scali toscani: “Ora che il gioco è clamorosamente scoperto c’è il dovere di dare una svolta alla vicenda”, dice il sindaco Marco Filippeschi.

“La Giunta regionale, brutalmente smentita, ritiri subito la sua delibera e il Consiglio regionale si pronunci con chiarezza contro la scelta distruttiva che si annuncia, con un abuso di potere mai visto prima che sovverte ogni pianificazione approvata dalla Regione”, e aggiunge: “Vito Riggio ha detto la verità che si vuole negare ma che evidentemente non si può, né si vuole nascondere. S’intende costruire un aeroporto doppione, a favore di una società privata, con tanto danaro pubblico e mettendo in crisi il Galilei. E per far questo si vuole mettere fuori gioco la Sat, privatizzandola, perché non possa difendersi”.

Filippeschi si rivolge quindi alla società di gestione del Galilei: “Chiederò al consiglio di amministrazione di Sat di pronunciarsi, ancora una volta, contro il progetto avallato dal presidente dell’Enac e di assumere ogni iniziativa, in ogni sede, a tutela della società, del futuro dell’Aeroporto Galilei e dell’economia della Toscana. Chiunque semina rassicurazioni infondate dev’essere messo di fronte alle proprie responsabilità. La mobilitazione si farà ancora più forte”.

Duro anche il presidente della provincia Andrea Pieroni, che parla di “intervento a gamba tesa in una materia complessa e delicata: intervento che ha, tra le varie pecche, quella, particolarmente urtante, di sottintendere un sostanziale dispregio per il lavoro e il ruolo della politica”.

“Con la sua esternazione circa le dimensioni ‘ragionevoli’ della futura nuova pista di Peretola – aggiunge – il presidente di Enac smentisce, in un solo colpo, sia le assicurazioni più volte ribadite dal governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, sia la posizione finale assunta (sebbene non in piena condivisione) dalla direzione regionale del Pd”, dice Pieroni rivolgendosi al suo partito.

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Pubblicato il: 6 giugno 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Mobilità, Pisa, Politica

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