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Galilei. Il consiglio comunale ancora unanime contro l’OPA argentina

cavallaro

Le forze politiche e il Sindaco chiedono un incontro urgente con Renzi, perché al di là delle carte bollate, affermano, la partita è tutta politica

Un ordine del giorno unitario, quello che è uscito dal consiglio comunale di ieri a corollario della discussione sull’aeroporto Galilei e sull’Opa volontaria di Corporación America. E che spinge un gradino più avanti l’impegno del sindaco Marco Filippeschi, nel tentativo di contrastare quella che lo stesso ha definito a più riprese “un’OPA non amichevole”.

Il documento promosso dal gruppo Una città in comune-PRC, primi firmatari Ciccio Auletta e Marco Ricci, chiede che, insieme agli altri soci pubblici di SAT, sia sollecitato un incontro urgente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. Il fine è quello di chiarire quali siano le intenzioni del Governo rispetto al sistema aeroportuale toscano, e quale la posizione sulla previsione di finanziamenti pubblici contenuti nel masterplan redatto da ADF per la realizzazione della nuova pista a Peretola (che prevede circa 120 milioni di soldi pubblici per la pista da 2400 metri).

Che dal governo arrivino segnali non equivocabili a sostegno della pista da 2400 metri è noto. Bastino per tutti le dichiarazioni a sostegno del sottosegretario ai trasporti Riccardo Nencini. E il sostegno di Renzi a questa soluzione, che arriva ben prima del suo appoggio alla decisione del presidente Enrico Rossi di vendere le quote della Regione Toscana. “Non è Renzi – ripete anche in consiglio Ciccio Auletta – che segue la Regione, ma Rossi a seguire Renzi”.

Ed è al previsto finanziamento pubblico per la realizzazione della pista di Peretola che guarda l’altro punto dell’ordine del giorno che impegna Sindaco e Giunta a “interessare la Commissione europea rispetto alla richiesta da parte di ADF di avere un contributo statale al fine di realizzare la nuova pista, appurando se questo non sia in contrasto con le disposizioni europee e nazionali vigenti, prevenendo così il rischio di incorrere in possibili ricorsi”. Un finanziamento pubblico a beneficio di un’azienda di fatto privata esporrebbe infatti l’Italia a una possibile procedura di infrazione, intaccando il principio di concorrenza.

Fra i prossimi passi da percorrere c’è anche anche quello dell’interessamento della Consob sull’iter con cui si è svolta l’Opa per verificare “se nel corso di essa, alla luce anche dei numerosi interventi avvenuti, non vi siano state delle turbative rispetto al suo regolare svolgimento”.

A turbare lo svolgimento, come spiega Filippeschi in un intervento che ripercorre l’ultima travagliata settimana, potrebbe essere stata la consegna alla stessa Consob “degli atti istruttori preliminari del CdA di Sat ad opera di uno o più  membri del consiglio di amministrazione senza il benestare degli altri”. In questi atti si fa riferimento a valutazioni sul valore delle azioni di SAT “indicando minimali e massimali che poi abbiamo ritenuto non opportuno inserire negli studi definitivi”.

Un minimale che “corrisponde alla prima offerta presentata da Corporación America”. Ma se questo abbia più o meno inficiato il regolare iter dell’Opa, e se costituisca un atto non consentito resta da stabilire, tanto che è il consigliere Riccardo Buscemi a sollevare la questione della legittimità, e anzi della doverosità, della consegna a Consob della documentazione.

Da chiarire anche  la notizia trapelata ieri e riconfermata dal consigliere Auletta “di telefonate partite da alcune banche per chiedere ai clienti la disponibilità a vendere le loro azioni di SAT”. L’ipotesi che si rincorre in questi giorni è che Corporación America stia tentando di “rastrellare” le azioni disponibili sul mercato. Il fine è raggiungere il 30% (oggi ditene il 27% di SAT) per far scattare un’opia obbligatoria che porterebbe allo scioglimento del patto. Ed è su questa modalità ed interpretazione che si gioca una parte della partita fatta di carte bollate.

Resta poi aperto il fronte sulla legittimità della Regione di decidere la vendita delle quote di SAT con un atto di Giunta, estromettendo  il consiglio regionale dalla decisione e dalla discussione (espropriandolo della sua sovranità, dice l’odg di ieri) in base a una legge regionale che sostiene  Filippeschi “non è applicabile a questa circostanza. La quota della Regione garantisce la maggioranza del patto parasociale, non può quindi essere ritenuta minoritaria, Non a caso il patto prevede sanzioni nel caso di uscita di uno dei soci”. E, come è stato a più riprese e da più parti affermato neppure si può ritenere che la partecipazione in questo caso non sia strategica.

Porta l’attenzione del consiglio sulla delibera di Giunta approvata il 26 maggio Filippeschi per evidenziare come “quella che è stata presentata in Giunta, non sia la stessa poi pubblicata il giorno successivo”. La differenza fra le due sta nel dispositivo che descrive le modalità di vendita. “Nella prima versione – spiega Filippeschi – si parla recessione dal patto senza oneri a carico della Regione, legato a al consenso unanime dei soci o dalla presenza di un’Opa obbligatoria, che come previsto dalla legge scioglierebbe il patto”. Segno, sottolinea il Sindaco “che si è consapevoli del rischio di danno erariale in virtù del patto”. Nella seconda versione, quella pubblicata e che fa fede, “si parla invece di una generica assenza di oneri per la Regione Toscana”.

Ad essere poi tirato in ballo è un conflitto fra i rappresentanti di Corporación America in CdA di SAT (prima cooptati dai soci, e poi confermati): di fronte a votazioni che riguardavano l’OPA volontaria dice Filippeschi “averebbero quanto meno dovuto astenersi” tanto più “che siedono anche nel CdA di ADF: uno scalo, quello di Firenze, con cui la concorrenza è quanto mai evidente oggi”.

L’ordine del giorno approvato ribadisce il sostegno alle azioni compiute fino ad oggi dal Sindaco, diffida alla Giunta e azioni legali in primis, “a tutela di un reale progetto di integrazione dei due scali”, e apprezza “la riconferma della valutazione negativa da parte del Patto parasociale dell’offerta avanzata dalla Corporación America nella seduta di ieri (mercoledì, ndr)”. Invita inoltre “il Consiglio di Amministrazione di SAT nella seduta prevista per domani (oggi, ndr) a confermare la valutazione negativa sulla congruità della nuova offerta.

Quelle del Comune non sono le uniche azioni legali intraprese: l’associazione dei consumatori Adusbef ha presentato una denuncia alle Procure di Pisa e Firenze e alla Corte dei Conti. Ma che la questione vada portata anche su un piano politico è chiaro a tutti.

Sabato intanto un’altra iniziativa di protesta: alle ore 11 all’aeroporto Galilei sarà il momento di “un caffè all’aeroporto”. L’appuntamento è  all’interno del centro commerciale del Galilei per portare solidarietà ai dipendenti dell’aeroporto che su iniziativa dei sindacati confederali sono in presidio fino al 3 giugno, giorno in cui scade l’OPA.

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Pubblicato il: 30 maggio 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Politica

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