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Calci, i candidati sindaco a confronto

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Primo confronto fra i candidati a sindaco a Calci ieri. Quattro domande e tre minuti per rispondere in un confronto organizzato dal Il Tirreno.
Manuela Martini (Io cambio Calci), Massimiliano Ghimenti (Centrosinistra per Calci), Fabio Paffetti (Calci Terra Comune) e Paolo Lazzerini (Uniti per Calci) in una sala consigliare gremita di pubblico che applaude o alza la voce in segno di dissenso.

Diverse le priorità sulle prime azioni da compiere in caso di vittoria per i quattro sfidanti. Per Lazzerini e Martini il primo nodo da affrontare è quello della macchina comunale, ma se per il primo l’urgenza è quella di riportare un indirizzo politico e di controllo negli uffici e nelle società partecipate affinché si dia risposta alle esigenze dei cittadini, per Manuela Martini la priorità è quella di ri-aprire le porte del comune “che non intendiamo come agorà dei cittadini, come un luogo dove questi possano incontrare gli amministratori”.

La priorità per Massimiliano Ghimenti coincide invece con una prima scadenza improrogabile che la nuova giunta e il nuovo consiglio si troveranno davanti a elezioni avvenute: il bilancio. Da qui i passi saranno quelli di una programmazione degli interventi “in modo da stabilire quelli da realizzare subito e da calendarizzare gli altri”.

Individuare quali sono le entrate comunali e far sì che queste gravino il meno possibile sulla popolazione è il primo passo da compiere per Fabio Paffetti. In particolare spiega, ci sarà da affrontare il nodo della IUC e della TASI “che non dovranno penalizzare le prime case e gli inquilini in affitto”. Ma fra le prime cose a cui mettere mano c’è anche la mitigazione del rischio idro-geologico e l’introduzione di un bilancio partecipativo attraverso la costituzione “di laboratori nelle frazioni in modo che insieme agli abitanti sia possibile individuare i piccoli interventi più urgenti”.

Unanime il no dei quattro candidati all’ipotesi del ‘Comune unico’ da 200 mila abitanti (ipotesi che in realtà sembra ormai aver fatto il suo tempo). Una posizione che però assume declinazioni diverse quando si parla di area vasta e di piano strutturale d’area.

Non è un’opportunità per Paolo Lazzerini il piano strutturale di area vasta così come progettato. Il rischio è quello di una visione “pisanocentrica” che “trasformi Calci in una periferia di Pisa come Cisanello”. Sì, invece, a forme di collaborazione fra i comuni che consentano anche di associarsi per la fornitura di alcuni servizi.

Importante per Ghimenti stare ai tavoli di area in modo da portare le istanze e gli “interessi di Calci”. Interessi che per Fabio Paffetti non sono però considerati nel preliminare del piano votato dall’amministrazione uscente: “Nel documento votato Calci è citata solo due volte, in relazione alla Certosa e attrvaerso un accenno al Monte Pisano. E anche sul piano dei servizi a dominare è la logica pisanocentrica”.

Una posizione quella di Paffetti che trova il sostegno di Manuela Martini: “Lavoreremo con gli altri comuni per portare una maggiore consapevolezza delle specificità del monte pisano laddove questa non c’è”.

Altro punto di confronto fra i candidati il tema del lavoro: come mettere in moto lo sviluppo per creare occupazione a Calci? Di portata limitata la proposta di Manuela Martini che ipotizza forme di aggregazioni giovanili con cui il Comune possa stringere convenzioni al fine di incrementari servizi come il trasporto. Come ad esempio, spiega “un servizio di navetta per portare i turisti dal’areoporto a Calci”.

La strada da seguire per Fabio Paffetti è invece quella di una ripartenza dal territorio in modo da trasformare il monte in una risorsa. Prima mossa da compiere “il censimento dei terreni incolti, così come previsto da una legge regionale, che consenta poi di far incontrare domanda e offerta”. Ma anche incrementare il centro commerciale naturale, l’introduzione di nuove tecniche di coltura e di forme produttive sostenibili, e ridare vita alla zona artigianale del Paduletto, ormai semi abbandonata.

Concorda su azioni che valorizzino il monte come risorsa Massimiliano Ghimenti, “una strada che contribuirebbe anche a una maggior sicurezza del territorio”. Insieme a questo l’idea è quella di “veicolare meglio la diffusione dei bandi pubblici per fare impresa che di volta in volta si offrono, e favorire i prodotti locali”. Che a Calci vuol dire soprattutto olio: “Stiamo lavorando – spiega – a una carta dell’olio da promuovere nei ristoranti e in alcuni esercizi commerciali”. Ma soprattutto la strada per lo sviluppo a Calci passa per Ghimenti dal turismo: intercettare i flussi di stranieri e visitatori della Certosa e portarli in paese “a spendere”.

Riduzione della burocrazia e un rapido disbrigo delle pratiche ancora inevase è invece per Lazzerini il primo passo verso una ripresa dell’economia calcesana in modo da non “fare morire le piccole imprese e i professionisti ancora presenti sul territorio”.  E se il trismo può essere certo una risposta il primo passo da fare è “riportare l’ufficio informazioni oggi alla Certosa nel centro del paese”.

Prossimo confronto pubblico per i quattro candidati a sindaco il 20 maggio al Teatro Valgraziosa.

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Pubblicato il: 15 maggio 2014

Argomenti: Lungomonte, Politica

Visto da: 1052 persone

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Una risposta a: Calci, i candidati sindaco a confronto

  1. avatar Leukè scrive:

    Ce ne fossero molti,sui quotidiani nazionali ,di articoli così chiari.Brava!

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