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MusiQ Il rock è vivo e lotta insieme a Nada

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Live report del concerto di una donna che ha mandato a fare auto-critica tutto il rock italiano degli ultimi tempi. Foto – quasi rubate – di Michela Biagini.

 

 

In Toscana quando una persona dimostra capacità particolarmente strabilianti rispetto ad altri che fanno la stessa cosa, ma sottotono, si usa descrivere questa superiorità con la colorita espressione “mangiare e ri-cacare”.

È con questo toscanismo un po’ scafato che vorrei provare a restituire alle lettrici e ai lettori il concerto di Nada che si è tenuto domenica 13 Maggio al Teatro Rossi Aperto. Come mi ha suggerito il mio sodale Fabio, sarebbe stato bello se a questo live fosse stato presente Manuel Agnelli, front man degli Afterhours, per farsi “asfaltare” bene bene dall’esplosione di rock concentrata in poco più di 160 centimetri.

Il passaggio di Nada a Pisa per presentare Occupo poco spazio, la sua ultima fatica, ha permesso al pubblico di godere della complessitá di questo nuovo lavoro, per la cui realizzazione sono stati chiamati in causa i due “re Mida” della musica italiana attuale, Enrico Gabrielli (non c’è posto nell’articolo per elencare tutti i progetti musicali di questo folle, immenso personaggio, cito solo i più famosi Calibro 35) e Tommaso Colliva (assistente alla registrazione di “Black Holes and Revelations” dei Muse, tanto per dire solo una delle tante collaborazioni come tecnico, macché tecnico, mago del suono).

Occupo poco spazio è un album che affronta un’ampia varietà di generi musicali, grazie all’adesione al progetto di valenti musicisti del panorama italiano, e in tanti ci siamo chiesti come sarebbe stata l’esecuzione e l’arrangiamento dei brani in versione acustica, tanta sarebbe stata, a detta di noi musicofili, la difficoltà a restituire i tanti inserti strumentali e armonici. Ci siamo trovati di fronte a un’artista capace di bastare da sé, di far funzionare ogni brano attraverso i tanti colori della voce e i vorticosi movimenti sul palco che ricordavano una bambina felice di fronte a tanto pubblico.

Assieme a Nada, i Criminal Jokers, formazione meticcia tra pisani e livornesi, che è riuscita nell’arduo compito di accompagnare la travolgente energia della cantante e di riproporre i temi del disco, ridotti, ma mai banali o inefficaci. Quando Nada, scherzosamente, ha annunciato la fine del concerto “perché i ragazzi sono stanchi” ci è sembrata una motivazione quasi verosimile, tanto dev’essere stato lo sforzo per non farsi scavallare dalla furia labronica.

Sebbene sia ormai ingeneroso ricondurre Nada ai successi degli esordi, questi non sono mancati nel concerto, assieme anche ai brani sanremesi Guardami negli occhi e Luna in Piena, che mettono in luce quale inconsuetudine abbiano rappresentato su un palco di quel genere due canzoni così ruggenti rispetto ai canoni del palco dell’Ariston.
La chiusura del concerto è stata affidata a due canzoni che centrano il tema della madre che, ancora attingendo dal vasto repertorio di toscanismi possibili, ci hanno “mandati a letto belli cardi”, scossi e esterrefatti di fronte all’anomalia più rock, punk, cantautoriale, degli ultimi anni.

Penso che per i musicisti presenti a questo spettacolo sarà stato molto duro il rientro a casa e chissà quanto lo sarà quello nelle loro sale prove o nei loro studi di registrazione.

 

Foto di Michela Biagini

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Pubblicato il: 13 maggio 2014

Argomenti: Cultura, MusiQ, Pisa, Quaderni

Visto da: 1396 persone

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