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Psico-logica-mente. I problemi e i disagi esternalizzati dei bambini

bimbi

Quando ci si riferisce ad un alunno con problemi di comportamento ci troviamo ad affrontare difficoltà che appartengono alla sfera dei problemi esternallizzati. Si tratta di quei problemi che, come il termine lascia supporre, si contraddistinguono per il fatto che il disagio del bambino  o dell’adolescente si riversa verso l’esterno, provocando una situazione di disturbo nell’ambiente circostante.

Le principali caratteristiche del bambino o dell’adolescente  con questo tipo di problema sono le seguenti:

  • pretesa che i bisogni personali abbiano la precedenza sui bisogni degli altri;
  • ricorso all’aggressività per ottenere cio’ che si vuole;
  • oppositivita’ e trasgressione di norme  sociali e legali.

Se  ci riferiamo alle categorie diagnostiche ufficiali, le principali problematiche esternalizzate del bambino o dell’adolescente sono :

  • disturbo da deficit d’attenzione e iperattivita’ (ADHD);
  • disturbo oppositivo provocatorio;
  • disturbo della condotta.

Gresham, noto esperto statunitense di psicologia scolastica, ha fornito la seguente definizione di disturbo del comportamento:
“possiamo dire che è presente un disturbo del comportamento quando il bambino o l’adolescente mostrano eccessi o deficit comportamentali che adulti autorevoli nell’ambiente circostante giudicano particolarmente rilevanti. Tali caratteristiche  comportamentali sono considerate atipiche in quanto la loro frequenza, la loro intensità o la loro durata si scosta dalla norma: gli eccessi   comportamentali o deficit possono manifestarsi attraverso uno o più repertori (cognitivo,  verbale, emitivo, fisico,motorio) ed essere presente in una varietà di situazioni”.

Bisogna osservare che questa definizione pone l’accento sul comportamento osservabile piuttosto che su caratteristiche nascoste; viene evidenziata la trasversabilita’ in diverse situazioni e si considerano i tre parametri che consentono una valutazione obiettiva: frequenza, intensità, durata.

Vorrei soffermarmi sul disturbo da deficit d’attenzione e iperattività (ADHD), che interessa il bambino fin dai primi anni di vita, che si mantiene per tutta l’infanzia e l’adolescenza e che spesso persiste anche in età adulta.

I bambini con questo problema fanno molta fatica a mantenere l’attenzione e a concentrarsi, hanno la tendenza ad agire senza pensare a quello che stanno facendo, hanno difficoltà a modificare il loro comportamento sulla base dei loro errori e non riescono a stare tranquillamente seduti a lungo.
I bambini con queste caratteristiche mettono a dura prova genitori  ed insegnanti; si tratta di bambini che sono di continuo alla ricerca di attenzione, dimenticano facilmente le richieste dei genitori e degli insegnanti, perdono costantemente le loro cose, sono disorganizzati e sempre inmovimento, con difficolta’ di apprendimento scolastico.

Per avere chiarimenti scrivetemi: brunella.ferrari@hotmail.it

Non esistono soluzioni magiche per questo problema, ma è certamente possibile gestirlo; le ricerche compiute in questo ambito dimostrano che la forma di   intervento piu’ efficace deve agire su piu’ fronti e puo’ comprendere:
consulenza e sostegno ai genitori;

  • terapia del comportamento;
  • consulenza alla scuola su strategie comportamentali;
  • training di     abilita’ sociali;
  • interventi di potenziamento dell’apprendimento.

brunella.ferrari@hotmail.it

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Pubblicato il: 11 maggio 2014

Argomenti: Sociale

Visto da: 1078 persone

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