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La lettera di Danti e Serfogli: “Leggi e Soprintendenza al di là di ogni intesa”

E.Briel-flickr

Non è il ritiro dell’intesa chiesto, ma certo un passo avanti rispetto a quello che i diversi soggetti che sin dal principio si sono opposti all’intesa sulla creazione di una task force di volontari, hanno sempre definito un “atto ilegittimo”.
Nella lettera che ieri è stata consegnata dagli assessori Dario Danti e Andrea Serfogli al fronte del no all’intesa scompare la definizione “minuta manutenzione” e viene riaffermato il ruolo centrale delle “Soprintendenze nella programmazione, condivisione, supervisione e governo degli interventi sull’opera d’arte”. Così come viene sottolineato che le leggi dello Stato costituiscono il riferimento normativo imprescindibile per una discussione sul tema.

La lettera

Concordiamo con la dichiarazione che la sottosegretaria del MIBACT, Ilaria Borletti Buitoni, ha fatto nella sua recente visita alla Certosa di Calci: non siamo contrari a un’interlocuzione fra pubblico e volontariato sociale nel campo dell’arte, purché avvenga nella trasparenza e sia disciplinata da regole chiare.

In questo senso le leggi dello Stato sono il riferimento normativo fondamentale e imprescindibile quando parliamo di prevenzione, manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni culturali nel nostro paese. Così come unico è il ruolo delle Soprintendenze nella programmazione, condivisione, supervisione e governo degli interventi sull’opera d’arte.

Vorremmo, in particolare, che aumentassero gli investimenti statali per il nostro patrimonio artistico e monumentale: non possono bastare 100 milioni di euro l’anno. Inoltre sarebbero auspicabili scelte di un aumento di personale negli uffici periferici del ministero.

In questo quadro di riferimento, l’intesa del 3 febbraio scorso fra Comune, Prefettura, Soprintendenza e Amici dei Musei vuole promuovere il volontariato attivo nella difesa del nostro patrimonio culturale, nella conservazione preventiva, nel monitoraggio dello stato dei monumenti promuovendo e coinvolgendo cittadinanza partecipe e consapevole anche attraverso segnalazioni utili per l’intervento della Soprintendenza attraverso i professionisti di ogni settore di lavoro.

Dario Danti
Andrea Serfogli

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Scritto da:

Pubblicato il: 7 maggio 2014

Argomenti: Cultura, Pisa, Politica

Visto da: 1097 persone

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2 risposte a: La lettera di Danti e Serfogli: “Leggi e Soprintendenza al di là di ogni intesa”

  1. avatar mgiulia burresi scrive:

    Mi pare giusto che venga ribadito ( e chiarito per chi aveva frainteso) come debbano rapportarsi i cittadini volontari in merito alla tutela del patrimonio culturale, cioè esattamente come scritto, anche se ad evidenza in modo poco chiaro per alcuni, nell’accordo del 3 marzo.Un accordo opportuno, anche se forse superfluo visto che i volontari hanno sempre operato nel modo lì prev isto e secondo legge: segnalare alle istituzioni competenti e collaborare nel trovare risorse con cui incaricare i professionisti.

  2. avatar Associazione culutrale Artiglio scrive:

    I promotori di questo pastrocchio non vogliono più tirarsi indietro, ma sanno di aver tentato il colpo gobbo. Gli altri firmatari conoscono le modalità inusuali in cui è stato redatto il preliminare d’intesa e sanno che il contenuto è assolutamente fuori dal quadro legislativo, persino dalla Magna Charta del volontariato. Insomma, di quell’accordo non c’era bisogno, perché le leggi prevedono già la collaborazione di tutti i cittadini nella tutela del patrimonio, senza assegnare incarichi speciali in nome dell’emergenza, ma facendo riferimento all’unico ente competente: la Soprintendenza.
    Dovrebbe saperlo Mariagiulia Burresi, che in Soprintendenza ha lavorato a lungo e che fino a ieri sottolineava l’importanza della task-force prefettizia perché si sarebbe dovuta occupare di “minuta manutenzione”, tipo la pulizia delle gronde di Palazzo Reale. Nell’accordo si parla addirittura di corsi per la sicurezza che i volontari degli Amici dei Musei avrebbero dovuto tenere. Ecco, questo non può avvenire, difatti la legge prevede che manutenzione e restauri siano svolti da persone competenti su bando di gara a evidenza pubblica e sotto la direzione della Soprintedenza.

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