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CTT nord, si va alle vie legali

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Nella lunga nota che pubblichiamo di seguito, i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Faisa-Cisal, aggiornano sulla difficile situazione del trasporto pubblico locale, in particolare dei lavoratori della Ctt nord, che da mesi stanno portando avanti una battaglia serrata sul contratto integrativo. Ai già difficili rapporti con l’azienda si sono aggiunte anche tensioni con i sindacati di Lucca e Livorno, tensioni che hanno portato i sindacati pisani a intraprendere le vie legali.

Le Segreterie Provinciali di Pisa della FILT/cgil – FIT/cisl e FAISA/cisal, intervengono in maniera unitaria per chiarire le molteplici voci, le più volte recepite e diffuse in maniera distorta sulla questione che coinvolge i lavoratori della CTT Nord in merito alla situazione degli accordi aziendali.

Dopo gli scioperi che nel mese di dicembre hanno visto i lavoratori della CTTN protestare contro la disdetta dei contratti di secondo livello da parte dell’Azienda, subendo così una pesante decurtazione dello stipendio, le scriventi segreterie si sono adoperate fin da subito, a cercare di trovare un accordo che fosse soddisfacente sia per i lavoratori che per la CTTN.

La proposta elaborata e presentata dalle organizzazioni sindacali, che prevedeva una sorta di premialità o di penalizzazione economica in funzione della produttività raggiunta, è stata respinta dall’Azienda perché ritenuta troppo costosa. Consapevoli delle ricadute negative che un mancato accordo avrebbe portato ai lavoratori della CTTN, le scriventi si sono adoperate per elaborare un altro progetto da far valutare ai lavoratori tramite le assemblee prima e un referendum alla fine.

La bozza della proposta elaborata dalla commissione trattante e dall’Azienda, è stata osteggiata dai sindacati che rappresentavano i lavoratori ex CLAP di Lucca e da quelli che rappresentavano gli ex dipendenti ATL di Livorno, questi sono stati i primi a rifiutare il confronto tramite il percorso referendario.

In questa situazione era evidente che anche le scriventi organizzazioni sindacali non hanno potuto far altro che prendere atto delle volontà degli altri territori. I lavoratori ex CPT, nelle assemblee effettuate nel nostro territorio, hanno ritenuto che la proposta elaborata fosse ancora carente in certi aspetti economici e normativi e quindi da recuperare prima del passaggio referendario.

Anche l’atteggiamento intransigente dell’azienda, che ha voluto applicare con un atto unilaterale una regolamentazione che penalizza nuovamente i lavoratori sotto l’aspetto economico e normativo, ha condizionato i lavoratori ex CPT di Pisa che si sono schierati contro l’accordo e contro il referendum.

Oltretutto, tanto per evidenziare di quanto la CTTN fosse interessata ad avere buone relazioni sindacali, la stessa ha messo in atto situazioni che vanno contro il rispetto del CCNL di categoria.

Le scriventi organizzazioni sindacali, preso atto della volontà dei lavoratori della Provincia di Pisa, hanno deciso di tutelare i lavoratori ex CPT di Pisa con tutte le forme legali consentite e di percorrere anche la via di una vertenza giudiziale.

Considerato che anche una eventuale vertenza giudiziale non consentirà il recupero completo della parte normativa ed economica contenuta negli accordi di secondo livello applicati precedentemente, si adopereranno affinché tutti i lavoratori che lo chiederanno, siano assistiti dai propri uffici legali.

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Pubblicato il: 1 maggio 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Mobilità, Pisa, Sociale

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