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Distretto 42, terminato lo sgombero. Si chiudono le porte

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Ore 20:17 Anche l’ultimo attivista è sceso dagli alberi. Le forze dell’ordine stanno chiudendo le porte dell’ex caserma Curtatone e Montanara. 16 le denuncie notificate. All’immobile verranno apposti i sigilli e sarà riconsegnato al Demanio.

Ore 20:02 Restano ancora due persone sugli alberi. Sedici le persone a cui viene notificata la denuncia.

Ore 19:20 Altre tre persone sono state fatte scendere dagli alberi del parco. Via via che gli attivisti scendono vengono notificate le denunce.

Ore 19:10 La prima persona è stata fatta scendere dall’albero.

Ore 18:40 I Vigili del Fuoco stanno per entrare con l’autoscala all’interno del Parco. Una volta sgomberata l’ex Caserma verranno posti i sigilli di sequestro e il bene verrà riconsegnato all’Agenzia del Demanio.

Ore 18.27 – I Vigili del Fuoco si sono rifiutati di far scendere gli attivisti dagli alberi: “Non rientra nelle nostre competenze”, affermano, sottolineando come questo rifiuto sia stato dettato dal fatto di non voler mettere a rischio l’incolumità loro e degli attivisti. Mentre per garantire la sicurezza degli attivisti hanno appoggiato le scale agli alberi.

Un funzionario Agenzia del Demanio provinciale si trova all’interno del Distretto 42.

Ore 17:20 I Vigili del Fuoco sono entrati con una scala all’interno dello spazio e stanno forzando il portone di ingresso. Con loro anche agenti della Digos.

Ore 17:10 Sul posto sono giunti i Vigili del Fuoco che apriranno i cancelli della ex Caserma. Di fronte ai cancelli alcuni attivisti sono fermi dietro a uno striscione.

Ore 16:40 Di ritorno dal colloquio avuto con il pm Antonio Giaconi, cui è stata riferita l’apertura al dialogo dell’amministrazione comunale, nel tentativo di fermare lo sgombero, il Vice Questore Gonario Rainone ha comunque confermato l’impossibilità di fermare il provvedimento di sequestro. Ma ha anche aggiunto che nel caso il Comune facesse richiesta di dissequestro al Ministero della Difesa della porzione di immobile ritenuta sicura, il magistrato agirebbe di conseguenza.

Di fatto però ogni tentativo di fermare lo sgombero è andato a vuoto e le forze dell’ordine stanno per procedere.


Ore 16:00 L’assessore provinciale all’agricoltura Giacomo Sanavio sull’esperienza del Distretto 42: “Penso che i terreni e gli immobili abbandonati debbano intendersi automaticamente privati della tutela giuridica della “proprietà” (sia privata che, a maggior ragione, pubblica) per essere fatti rientrare nella piena disponibilità del popolo. Per essere restituiti ad un uso in grado di produrre utilità sociale. È la Costituzione ad indicarlo! Beni comuni, si chiamano”.

Ore 15:55 Francuccio Gesualdi, candidato per L’Altra Europa con Tsipras alle prossime elezioni europee, ha fatto parte della delegazione che ha incontrato questa mattina il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi. A seguito dell’incontro ha dichiarato: “Il Sindaco si è impegnato a parlare con il ministero della Difesa (proprietario dell’immobile) per risolvere una situazione che sta diventando paradossale. Da questa mattina il Municipio dei Beni Comuni, un luogo di cui i cittadini si sono riappropriati e che rappresenta un esempio virtuoso per città di Pisa, è letteralmente assediato dalle forze dell’ordine. Speriamo che l’intervento del Sindaco sia decisivo per sbloccare la situazione: lo sgombero deve essere fermato subito”.

A esprimere sostegno al Distretto 42 anche la Federazione dei Cobas di Pisa: “Lo sgombero del Distretto, oltre ad uno nuovo schiaffo in faccia all’esperienza originale e feconda del Municipio dei Beni Comuni, rappresenta un altro passo verso la restrizione degli spazi sociali e si collega direttamente agli episodi di sgombero avvenuti in altre città, dove ad essere colpiti sono i più deboli, famiglie precarie, famiglie di migranti,, sfrattati, morosi, tutte persone stritolate da una crisi infinita e irrisolta”, scrivono. “I Cobas di Pisa esprimono la piena solidarietà al Municipio dei Beni Comuni e si schierano al fianco di tutti coloro che lottano, assieme ai lavoratori, per difendere diritti e libertà nella nostra città e nel Paese”.

Ore 14:55 – La nota del Sindaco Filippeschi: “Ho incontrato una delegazione di occupanti ho riconfermato quanto già detto loro alcune settimane fa. L’azione delle forze dell’ordine era prevista ed è dovuta a un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Auspico e ritengo che nella legalità si possa creare un dialogo positivo con il Ministero della Difesa perché almeno parte del complesso, quella che è in condizioni di sicurezza, possa essere prontamente riaperta e utilizzata per attività a fini sociali, secondo impegni da pattuire, con regole e scadenze temporali. L’associazione Pisa metticcia aveva già rivolto una richiesta in tal senso, ora si può creare la condizione perché venga esaminata secondo le volontà del Ministero interessato e i procedimenti a cui esso deve attenersi. Il Comune farà la sua parte per favorire questo esito. Il Ministero della Difesa ha mantenuto nella sua disponibilità la caserma inutilizzata, rispondendo così alle richieste di Comune e Agenzia del Demanio, per la volontà di valorizzarla per compensare un rinnovamento del patrimonio a servizio delle istituzioni militari che hanno sede a Pisa. Anche questa volontà era prevedibile, per i contenuti delle intese già sottoscritte nell’accordo di prgramma del 2007 che ancora oggi sono in ridefinizione. In ogni caso però, c’è un tempo utile per un uso appropriato spazi e un’opportunità che deve essere valutata con favore”.

Ore 14 – Gli attivisti sono tornati dall’incontro con il Sindaco. Riferiscono della disponibilità di Filippeschi di farsi portavoce presso il Ministero della Difesa della richiesta del Municipio dei Beni Comuni di ricevere in uso temporaneo l’uso di una parte degli spazi dell’ex caserma Curtatone e Montanara.
A breve si attende una nota del Sindaco che alle 15 porterà la questione in Giunta. Nel frattempo si ė allagrato il presidio all’imbocco di via Giordano Bruno, e gli attivisti restano all’interno dello spazio.

Ore 13:30 La Federazione Nazionale USB e la Federazione USB Pisa esprimono solidarietà “alle attiviste e degli attivisti del Distretto 42 di Pisa, che questa mattina stanno resistendo ad un nuovo sgombero”.

“Le attività sociali promosse per dare nuova vita ad una caserma dismessa da anni -scrivono in una nota – contrastano con gli intenti speculativi dell’amministrazione comunale. Costruire dal basso attraverso l’autogestione significa fare i conti ogni giorno con l’azione repressive di chi continua a trasformare le nostre città in funzione di interessi privatistici”.

Ancora nessuna novità dall’incontro con l’amministrazione comunale; la delegazione non è ancora tornata. All’interno dell’ex Caserma alcuni attivisti sono saliti sugli alberi in forma di protesta.

Ore 12:20 Una delegazione del Municipio dei Beni Comuni sta per incontrare il sindaco Marco Filippeschi.

Di ritorno dalla Questura, gli attivisti parlano ancora di fasi interlocutorie. Lo stesso questore avrebbe infatti detto di voler attendere l’esito dell’incontro con il sindaco prima di procedere con lo sgombero.

 11:20 Mentre si attendono novità dalla Questura, in via Giordano Bruno si è tenuta una conferenza stampa indetta da un gruppo di docenti dell’Università di Pisa, sull’apertura sperimentale dell'”Università aperta conoscenza bene comune”. Tra i promotori il prof. Giorgio Gallo del corso di Laurea di Scienze per la Pace, la prof.ssa Anna Maria Rossi, biologa; il prof. Steve Shore, fisico, la prof.ssa Marirosa Di Stefano, neuroscienziata; Simone D’Alessandro, economista.

“L’obbiettivo è di creare una comunità di apprendimento e insegnamento, indipendente dalle strutture accademiche esistenti e aperta a tutti”, dicono i docenti annunciando l’iniziativa. Gli elementi distintivi della libera università, aggiungono i promotori, sono “condivisione dei saperi, gratuità delle lezioni, rigore e impegno, sia nell’insegnamento che nell’apprendimento”.

“Nelle nostre intenzioni – concludono – i corsi partiranno da settembre, e avevamo pensato al Distretto 42 come luogo consono alla libera condivisione dei saperi. Con questo sgombero dovremo ripensare il problema dello spazio, ma il progetto non viene meno”.

Il deputato del PD Ermete Realacci ha intanto annunciato che presenterà un’interrogazione parlamentare sul futuro dell’Ex Caserma Curtatone; a breve verrà diffuso il testo.

Ore 10:30 Ancora attesa in via Giordano Bruno. Una delegazione è appena partita per andare da questore Gianfranco Bernabei nel tentativo di rinviare il momento dello sgombero, anche alla luce della disponibilità di incontro del sindaco Filippeschi. Il presidio continua fuori dai cancelli dell’ex Caserma Curtatone.

Intorno alle 9:30 un piccolo incidente ha destato preoccupazione. Un’auto guidata da un’anziana residente nel quartiere ha investito, per fortuna senza gravi conseguenze, l’ex consigliere comunale Sandro Modafferi, tra i cittadini occorsi in presidio. Per lui è giunta sul posto un’ambulanza che lo ha trasportato in ospedale; Modafferi ha riportato lesioni al ginocchio.

Ore 9:15 È giunto l’assessore Dario Danti al presidio in via Giordano Bruno, dov’è in atto il tentativo di sgombero dell’ex caserma da parte delle forze dell’ordine. Danti ha riportato un colloquio avuto con il sindaco Marco Filippeschi, che si è detto disponibile a incontrare una delegazione degli attivisti. Il sindaco si sarebbe inoltre detto disponibile a riaprire un dialogo una volta che gli attivisti saranno usciti fuori dalla Caserma. A quel punto, secondo le parole di Danti, ripristinata la situazione precedente l’occupazione, il sindaco appoggerebbe una nuova richiesta di utilizzo temporaneo della parte in sicurezza dell’area.

Al momento Filippeschi è fuori città e gli attivisti chiedono un incontro per le 14 circa. Non è ancora chiaro però se le forze dell’ordine abbiano intenzione di attendere l’intervento della politica o procedere già in mattinata con lo sgombero.

Ore 08.55 – Al Distretto 42 è arrivato l’assessore alla cultura e alla partecipazione del Comune di Pisa Dario Danti

Ore 8:30 Chiusi gli accessi a via Giordano Bruno, sia da via San Martino che da via Benedetto Croce. Reparti della polizia e dei carabinieri chiudono l’accesso alla strada mentre è in corso un presidio dal lato di via Croce: una ventina le persone.

All’interno del Distretto 42 circa 15 persone, fra cui il consigliere di Una città in comune-Rifondazione Comunista Ciccio Auletta. Davanti al cancello di ingresso del Distretto circa una trentina di persone, attivisti del Municipio dei Beni Comuni, la consigliera di SEL Pisa Simonetta Ghezzani, il consigliere provinciale del Prc Andrea Corti e la consigliera comunale di Calci Maura Zannini.

“Oggi la mancanza delle istituzioni pesa più che mai – dicono dal Municipio dei Beni Comuni – Con il Progetto Caserme bloccato l’urgenza di questo sgombero non è comprensibile. Chiediamo che il Sindaco si faccia avanti e spieghi le ragioni dell’urgenza e di una città bloccata da un ingente schieramento delle forze dell’ordine. Oggi avremmo presentato il progetto Libera Università e in settimana avrebbe preso avvio o sportello SOS studenti: iniziative bloccate da questo sgombero”.

Ore 6:50 È iniziato da qualche minuto il tentativo di sgombero da parte delle forze dell’ordine dell’ex Caserma Curtatone e Montanara, ribattezzata Distretto 42 dagli attivisti del Municipio dei Beni Comuni.

Lo comunicano gli stessi attivisti, dopo settimane in cui si attendeva questa eventualità, aggiungendo che è stato indetto un presidio fuori dai cancelli dell’ex caserma per cercare di fermare lo sgombero.

Notizia in aggiornamento

Le foto 8, 9, 10 sono tratte da unacittaincomune.it

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Pubblicato il: 22 aprile 2014

Argomenti: Cronaca, Pisa, Politica, Sociale

Visto da: 4303 persone

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2 risposte a: Distretto 42, terminato lo sgombero. Si chiudono le porte

  1. avatar tom scrive:

    Onore al merito.

  2. avatar laura zagnoli scrive:

    comunque le divise dei carabinieri sono veramente belle.

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