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La morte di Zakir. Fuga in Tunisia per l’aggressore

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È fuggito in Tunisia Hamza Hamrouni, 27 anni, l’autore del pugno che ha ucciso Zakir Hossain. Per lui la Procura contesta il reato di omicidio preterintenzionale e darà avvio alle procedure per richiedere l’estradizione. Con lui la notte della tragedia Simone Tabbita, 22 anni, e un minorenne, fratellastro di Hamza Hamrouni, per loro il reato contestato è favoreggiamento. Estraneo ai fatti che hanno portato alla morte di Zakir Hossain il quarto giovane.

Tutti vivono in una frazione di Cascina – Hamza Hamrouni e il minorenne sono fratelli da parte di madre. A raccontare ai giornali la partenza di Hamza Hamrouni è il patrigno e padre: il 27enne avrebbe annunciato la morte del padre naturale e la decisione conseguente di recarsi in Tunisia. Lì la madre lo avrebbe raggiunto giovedì insieme al figlio minorenne, coinvolto nella vicenda: una partenza  già prevista per motivi scolastici, dice il padre, che ha chiesto alla moglie di riportarli entrambi in Italia per non peggiorare la situazione.

Ieri la città si è stretta intorno alla comunità bengalese e un migliaio di persone hanno sfilato per le strade di Pisa per chiedere giustizia e verità per Zakir, mentre messaggi di solidarietà, di cordoglio e di adesione sono continuati ad arrivare per tutta la giornata.

Prima del corteo il Sindaco Marco Filippeschi ha incontrato l’ambasciatore e il console del Bangladesh Shahdat Hossain. Filippeschi  ha espresso cordoglio per un “atto di brutale violenza. Dopo i complimenti a chi ha individuato i responsabili – ha proseguito – ci resta da vigilare perché la giustizia faccia il suo corso e perché la famiglia di Zakir abbia tutta l’assistenza possibile”.

L’Ambasciatore che ha assicurato sostegno e assistenza ala famiglia di Zakir ha ringraziato “Pisa e il Sindaco per la solidarietà e lo sviluppo delle indagini. I bengalesi che vivono e lavorano qui si sentono parte della vostra comunità”.

Molti gli esponenti delle istituzioni presenti ieri al corteo. Rappresentanti di tutti i gruppi consiliari comunali, consiglieri provinciali, assessori comunali e provinciali, partiti e sindacati. Con loro insieme al sindaco Marco Filippeschi e al Presidente della Provincia Andrea Pieroni , il sindaco di Cascina Alessio Antonelli e qullo d Calci Bruno Possenti. E anche gli onorevoli Paolo Fontanelli e Maria Chiara Carrozza che ha dichiarato: “Sono qui come semplice cittadina, per esprimere il mio cordoglio e la mia vicinanza”. Fra i manifestanti anche Adriano Sofri e tante associazioni e realtà del territorio. Nessuna bandiera di appartenenza, nessuno striscione, nessun segno identificativo, in rispetto alla richiesta della comunità bengalese che aveva auspicato un corteo che fosse un momento privo di connotazione politica e di parte.

A conclusione del corteo l’incontro col Prefetto Francesco Tagliente che nell’esprimere la sua vicinanza alla famiglia e alla comunità di Zakir ha lodato il lavoro di investigazione delle forze dell’ordine, sottolineando l’utilità delle telecamere di sorveglianza urbana e dell’anagrafe delle telecamere, attiva a Pisa dal mese di aprile del 2013.”Inoltre – ha dichiarato Tagliente – la diffusione delle immagini ha consentito di sgomberare, da subito e definitivamente, il campo da ricostruzioni giornalistiche che hanno fatto riferimento al c.d. “knockout game”, con il rischio di pericolose emulazioni”.

Nel corso della giornata di ieri numerose le adesioni arrivate alla manifestazione e i messaggi di vicinanza.

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Pubblicato il: 19 aprile 2014

Argomenti: Cronaca, Pisa

Visto da: 901 persone

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