MENU

Protesta all’Ardsu degli occupanti di via dell’Occhio

via_dell_occhio

Una giornata di protesta piena ieri per gli attivisti del Progetto Prendocasa, che hanno manifestato contro l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio, in particolare per la situazione dell’edificio di via dell’Occhio.

Una vicenda lunga, che vede uno scontro mai sopito tra Dsu e gli occupanti dell’edificio, pochi nuclei familiari che da anni abitano lo stabile. Dei sette appartamenti presenti, tre sono inagibili dal 2012 a causa del cedimento di una trave, mentre gli altri 4 sono ancora abitati. Negli scorsi giorni da parte dell’Ardsu è arrivata la richiesta di revocare la residenza agli occupanti, richiesta formulata secondo un’interpretazione “immediata” dell’articolo 5 del decreto legge conosciuto come “Piano Casa”.

Così gli occupanti, insieme a studenti e altri attivisti, si sono recati alla sede pisana dell’Ardsu, in piazza dei Cavalieri, dove hanno occupato gli uffici amministrativi fino al pomeriggio inoltrato. “Quello che dovrebbe essere un ente per garantire un diritto agli studenti si comporta ancora una volta come il peggiore degli speculatori immobiliari, aggrappandosi ad una legge incostituzionale per cercare di togliere la residenza (e quindi l’accesso a diritti fondamentali come gli asili e la sanità) a famiglie che da 5 anni hanno riempito una struttura vuota, sottraendola a scandali e speculazioni”, scrive il Progetto Prendocasa spiegando la protesta.

“La dirigenza del DSU continua ad ingrassarsi con lauti stipendi, nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro all’anno, mentre migliaia di studenti si ritrovano privi di alloggio e svariati posti pubblici che potrebbero essere messi immediatamente a disposizione dei borsisti rimangono misteriosamente sfitti. Tutto questo è inaccettabile, è giunto il momento di rispedire al mittente le provocazioni e mandare a casa un gruppo dirigente indegno di gestire risorse pubbliche e di organizzare il diritto allo studio”.

Da parte sua l’Ardsu conferma di aver richiesto la revoca della residenza, senza però averla ottenuta. “La nostra richiesta non è stata accolta dal Comune”, spiega il presidente Mauro Moretti. “La legge dice che non si può concedere la residenza nei casi di edifici occupati, ma non essendo retroattiva, la nostra richiesta non è stata accolta. Era un atto amministrativo – aggiunge – un atto dovuto, in ogni caso quella residenza è pericolante, e com’è noto, rientrerà in un piano per la realizzazione della nuova residenza in San Cataldo, come parte di pagamento in permuta verso chi farà i lavori”.

“Nei nostri sopralluoghi non ci è stata mai aperta la porta”, aggiunge. “La richiesta dell’Ardsu è di rientrare in possesso dell’immobile: azioni di forza non ne vogliamo fare, ma a un certo punto uscirà la gara d’appalto e a quel punto dovremo trovare un modo il più indolore possibile per liberare l’immobile, che ad oggi non è utilizzato per la finalità con cui era stato acquistato, cioè il diritto allo studio”.

Intanto però il Progetto Prendocasa saluta come una prima vittoria la risposta ottenuta dall’ufficio anagrafe: “L’ufficio ha appena comunicato con una nota ufficiale l’impossibilità di revocare le residenze per una serie di motivi tra cui la non retroattività. Un piccolo passo verso l’abolizione dell’articolo 5 del piano casa di Renzi ed un ulteriore conferma della mobilitazione in favore del diritto alle utenze. Un precedente importante strappato dalla determinazione di famiglie, studenti e tutti quei soggetti che stanno dalla parte dei diritti e contro la speculazione”, conclude.

L’articolo 5 del Piano Casa, il decreto legge varato dal consiglio dei Ministri a inizio aprile. Fra le misure adottate c’è un articolo stringatissimo dal titolo inequivocabile: “Lotta all’occupazione abusiva di immobili”.

Che afferma: “Chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l’allacciamento a  pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge”.

Un articolo molto pesante che cambia completamente l’indirizzo su diritti fondamentali come la casa e i servizi pubblici: acqua, gas, luce. Da molti giudicato incostituzionale, l’articolo in questione apre le porte a numerose complicazioni e conseguenze, ben descritte in un’analisi di Bartolo Mancuso e Carlo Guglielmi, avvocati del Forum Diritti Lavoro, e che potete leggere qui.

Download PDF
Articolo precedente:
Articolo successivo:

Scritto da:

Pubblicato il: 12 aprile 2014

Argomenti: Cronaca, Pisa, Politica, Scuola-Università, Sociale

Visto da: 1045 persone

, , ,

Post relativi

Una risposta a: Protesta all’Ardsu degli occupanti di via dell’Occhio

  1. avatar Unione Inquilini Pisa scrive:

    Sosteniamo la lotta che da anni i giovani di Prendocasa stanno svolgendo per l’affermazione del diritto alla casa di tutte le persone. In particolare è vergognoso che l’immobile di via dell’occhio, un tempo di proprietà comunale, poi girato all’Azienda per il DSU quando era ancora pisana (e non fiorentina come oggi !), non si siano effettuati i lavori di manutenzione necessari per rendere utilizzabile tutto l’immobile per fini abitativi (di famiglie o studenti fuori sede), come era stato promesso, tramite l’autorecupero, in incontri con la Regione Toscana. UNIONE INQUILINI DI PISA

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.