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Madame Q Maschilisti e donne oggetto

Stefano Puzzuoli

Cara Madame Q,
non ci crederai, ho litigato con la mia ragazza! per cosa? per un paio di mozzarelle!
Ti spiego. Eravamo a cena con amici, tutto tranquillo, e ci ritroviamo non so come a ricordare una viaggio di tanti anni fa al sud. Complice una caprese che ci stavamo mangiando, ecco che ci torna alla memoria una foto che io e il mio amico Pietro ci eravamo fatti per gioco appoggiati a braccia aperte su un enorme cartello pubblicitario. Due grandi puppe con reggiseno in primo piano, con sotto scritto lo slogan “Mozzarelle Zappalà. Le cose belle dell’estate”. Ma quella è una pubblicità sessista! Mi fa un’amica. Ma dai, non fare la badessa! gli rispondo scherzando. Apriti cielo! Inizia una discussione infinita e la serata diventa serissima. Pietro tira fuori la vecchia foto per dire che avevamo vent’anni e poi che male c’è a farsi una foto “immersi” su due puppe 7 metri per 3?

Niente, noi siamo maschi che usano il corpo delle donne a loro piacimento! Quando torniamo a casa Silvia, la mia ragazza, mi rifà una tirata sull’argomento che mi lascia ancora più perplesso. Senti, ma dove sta il confine tra una pubblicità sessista e una no? A me non ha stupito la posizione in sé, quanto il modo  con cui la serata è diventata improvvisamente seria, coi maschi che inizialmente la mettevano sul lieve e le femmine che prendevano subito la questione maledettamente sul serio… eccheddiamine, ma siamo diventati preti!?
Arturo

Caro Arturo,
dunque se capisco bene tu a vent’anni insieme ad un amico ti sei fatto una foto sotto una manifesto pubblicitario con due “puppe” grandi 7 metri per 3. E te ne vanti pure. E “caschi dal pero” se la tua attuale compagna non è proprio entusiasta della tua impresa. Ma perché dovrebbe esserlo, scusa? Non è che la tua bravata giovanile sia un sintomo di particolare intelligenza… Perché Silvia, la tua ragazza, avrebbe dovuto trovarla divertente?  Non è questione di mozzarelle o di essere preteschi o che, ma di rispetto e di buon gusto. Forse, invece di lamentarti e di uggiolare come un cucciolo punito ingiustamente, dovresti riflettere sul perché le signore si sono fatte improvvisamente serie durante la cena. Perché questa è esattamente la risposta alla tua domanda, ovvero il confine fra una pubblicità sessista e una che non lo è. Ci avevi pensato? Ma toglimi una curiosità, Arturo caro, ma con Silvia state sempre insieme?
Con affetto e la speranza che tu rinsavisca presto,
Madame Q

La canzone che ti dedico è senza dubbio alcuno “La poupée qui fait non”

Da ora in poi oltre alla mail della redazione redazione@paginaq.it potete inviarmi le vostre lettere alla mia posta personale: madameq.paginaq@gmail.com. E se volete sapere vita, morte e miracoli (a volte faccio anche quelli) di Madame Q seguitemi sul mio nuovissimo profilo twitter @MadameQ_PaginaQ_PaginaQ

Foto di Stefano Puzzuoli

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Pubblicato il: 8 aprile 2014

Argomenti: Madame Q, Quaderni

Visto da: 3169 persone

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4 risposte a: Madame Q Maschilisti e donne oggetto

  1. avatar tom scrive:

    Puppe. Ora e sempre. Ma anche portatrici di puppe, sane, con la materia grigia non a puttane. Tanto da confondere una fonte di buon amore per la donna (er maschio sano, da qualche anno sotto i riflettori, sia esso single, babbo, amante) con un prevaricatore. Cosa che non è mai stato.

    Ecco, io sto con le puppe.

  2. avatar Rita scrive:

    Mettere due puppe per pubblicizzare una mozzarella è evidentemente una pubblicità sessista, non c’è dubbio. Farcisi una foto è una scemenza, non c’è dubbio; una scemenza come se ne fanno tante.
    Dopo di che, non è necessario sempre martellare i genitali a tutti gli astanti e rovinare le serate e ogni discussione quando c’è una puppa di mezzo. La vita è breve e le questioni serie, come questa, si possono anche affrontare con leggerezza, serenità e intelligenza invece che con gli anatemi, ottenendo forse migliori risultati e sicuramente serate più piacevoli.

  3. avatar Napocesco scrive:

    Direi che il problema è a monte. Perchè le donne si prestano a queste pubblicità? La “Silvia” dovrebbe riflettere su questo. Le donne si “prestano”, evidentemente, a queste pubblicità per il vile denaro, perchè le stesse, e le loro “colleghe”, non provano a pensare quale messaggio trasmettono ai maschi? Provino le donne a mettersi nei panni dei maschi!

  4. avatar Blanchemarie scrive:

    Super la réponse de MADAME Q!

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