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Suolo pubblico: Confommercio denuncia aumenti esorbitanti

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Commercianti sul piede di guerra a causa degli aumenti del canone per l’occupazione di suolo pubblico. Una decisione presa dall’amministrazione già a novembre scorso con una delibera di giunta che determinava aumenti lineari del 10% su tutte le tariffe.

Ma oggi, con l’arrivo delle prime cartelle, ecco che gli aumenti sembrano aver assunto dimensioni ben più importanti. Lo denuncia ConfcommercioPisa, che sta raccogliendo una serie di segnalazioni da parte di gestori e titolari di pubblici esercizi nel centro storico. Oggi l’associazione dei commercianti incontrerà l’assessore Andrea Serfogli, a cui chiederà una drastica riduzione del 50% sulle tariffe, e intanto sollevano alcuni casi eclatanti.

“Il caso più clamoroso e abnorme è quello di un ristorante in via Santa Maria”, si legge in una nota. “Fino al 2013 per 32 mq quadrati di occupazione, pagava € 7.000 di canone annuo Cosap. Ora, la cartella per il 2014 è arrivata a chiedere un canone di 10.400 euro per 5 mesi, da aprile ad agosto. Con una facile proiezione, si calcola facilmente che per il 2014 il gestore dovrebbe pagare 24.960 euro, con un aumento superiore addirittura al 300%”.

“Ma se questa situazione potrebbe profilarsi come un caso di cartella “pazza” altri aumenti della Cosap sono consolidati nell’ordine del 100%”, aggiunge l’associazione di categoria. “La segnalazione di altri locali, tra cui uno con una concessione di 29 metri quadrati in una piazza del centro storico, ha visto salire il canone dai circa 300 euro mensili fino ai 700 euro del 2014. Dall’oggi al domani, con un colpo di bacchetta magica, lo stesso suolo ha un costo praticamente raddoppiato”.

Per Federico Pieragnoli, direttore di ConfcommercioPisa, questa situazione non è sostenibile: “Qualcuno ci deve dire con quale motivazione sono stati approvati questi aumenti del tutto incomprensibili. Qualcuno dovrà spiegarci perchè si è deciso di gravare, sotto la cappa di una crisi economica senza precedenti, in maniera ancora più pesante sugli imprenditori che offrono un servizio qualificato a clienti e turisti. Se l’obiettivo è quello di spogliare Pisa di servizi e attività commerciali, questi aumenti vanno esattamente in questa direzione. Occorre rivedere al più presto queste tariffe”.

Ed Enrico Guardati, Presidente Fipe ConfcommercioPisa, che rappresenta i pubblici esercizi pisani, aggiunge: “Tra mille difficoltà, facciamo di tutto per comprimere i prezzi, per continuare ad essere competitivi e venire incontro alle esigenze e disponibilità dei nostri clienti. Uno sforzo e una sfida, un segnale di fiducia che lanciamo ogni giorno all’esterno. Poi, però, veniamo presi di mira da insostenibili aumenti di tariffe, che alla lunga ci costringono a scelte dolorose, come il dover per forza aumentare i prezzi o peggio ancora, il rinunciare ad assumere nuovo personale. Facciamo sacrifici enormi, sudiamo ogni euro che riusciamo a guadagnare, rischiamo però di vedere vanificato il nostro lavoro per scelte inaccettabili”.

Anche Massimo Rutinelli infine, presidente del Centro Storico di ConfcommercioPisa denuncia questi aumenti: “Rischiamo di pagare più di suolo pubblico che di affitto degli stessi locali. Per questo mi auguro che nell’incontro di lunedì mattina con l’assessore Serfogli le nostre richieste di una riduzione del 50% possano essere accolte pienamente, senza nessun tipo di riserva”.

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Pubblicato il: 7 aprile 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Politica

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