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Mercatone Uno. A rischio 35 posti di lavoro

Mercatone_Uno

Una vertenza che parte nel peggiore dei modi: con una richiesta di chiusura di un punto vendita, quello di Mercatone Uno a Capannoli e la messa in mobilità per 35 persone. Lo denuncia la Filcams-Cgil, che ha indetto uno sciopero per tutta la giornata di sabato e chiede alle istituzioni, compresa la Regione Toscana, di prendere provvedimenti.

Il Mercatone Uno di Capannoli fa parte della società M.business srl, che comprende circa 86 punti vendita in tutta Italia, già in difficoltà da un paio di anni visto che era stato portato avanti un percorso, a livello nazionale, per un contratto di solidarietà a tutti i dipendenti che scadeva alla fine del 2013, e che aveva coinvolto anche le sedi di Navacchio e Capannoli.

“Lo scorso 4 marzo l’azienda ci ha comunicato la chiusura di 13 punti vendita a livello nazionale”, spiega Caterina Ballanti della segreteria provinciale della Filcams. “È stato detto che questa chiusura fa parte del nuovo piano industriale per risanamento aziendale, a causa di un indebitamento nei confronti delle banche alle quali hanno chiesto un piano di ristrutturazione di due anni”. Piano che tradotto a livello nazionale è tradotto in 300 esuberi, di cui 220 sugli addetti dei punti vendita e i restanti negli uffici amministrativi a Imola, su un totale di oltre un migliaio di dipendenti.

“Sulla base di questo nuovo piano – aggiunge Ballanti – la società farà investimenti di una certa consistenza solo nei punti vendita dove sanno che potranno ottenere aumenti di fatturato del 30-40%”. E se in Toscana i punti vendita di Colle Val d’Elsa e Altopascio hanno ottenuto gli investimenti proposti, Capannoli è stato escluso, perché le analisi di mercato dicono che in questo caso l’aumento del fatturato non andrebbe oltre al 15%”. Da qui la decisione di chiudere.

“Nell’incontro successivo a quello in cui è stata comunicata la chiusura – continua Ballanti – abbiamo chiesto il mantenimento dell’occupazione e la ricollocazione dei dipendenti, anche in altri punti della Toscana. Con tutte le difficoltà che questo comporta perché anche negli altri punti vendita c’è il contratto di solidarietà”.

Il 1° aprile c’è stato un incontro nazionale, dove è stato deciso che entro Pasqua l’azienda si impegna a incontrare nuovamente i sindacati per le ricollocazioni. “Nel frattempo noi abbiamo comunque indetto uno sciopero per il 5 aprile – dice la sindacalista – giorno in cui il punto vendita riapre per la svendita totale, dopo qualche giorno di chiusura. Un’occasione dal carattere simbolico e anche più utile per dare maggiore visibilità. Dalle 10 alle 12:30 ci sarà inoltre un presidio con volantinaggio”.

Avviati infine i contatti con gli enti locali, comune di Ponsacco, Unione dei Comuni della Valdera, Regione Toscana, con cui ci sarà un incontro il prossimo 8 aprile. “L’obbiettivo è arrivare alla ricollocazione”, conclude la Filcams. “È stata data disponibilità per ragionare sulla cassa integrazione straordinaria prima della mobilità, ma sarebbe una prospettiva comunque debole in vista del 2015”.

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Pubblicato il: 4 aprile 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, La Piana

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