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Psico-logica-mente. Verso il 2 aprile, Giornata mondiale dell’autismo

autismspeaks

Oggi vorrei parlare del 2 aprile, giornata mondiale dell’autismo, per ricordare non solo agli addetti ai lavori questa patologia.

Con il prof. Filippo Muratori abbiamo organizzato presso il Lumière tre proiezioni, che raccontano l’autismo: un filmato breve che mostra i segni “tipici” dell’autismo con immagini di gatti molto coinvolgenti, gatti definiti “cani con Asperger”; seguirà un blob di Giovanni Merla, che è un collage dei più noti film che trattano l’argomento ed infine il docufilm “The Special Need” insolito road movie (ma, prima ancora, potente indagine sentimentale) che esplora con allegria e leggerezza il tema sesso-amore- disabilità.

Tante immagini per aiutare a comprendere il complesso quadro dello Spettro Autistico, per cercare di non far vivere la persona con autismo ai margini della vita sociale e di apprendimento. La scuola, che per le persone con autismo dovrebbe essere il luogo privilegiato di educazione e apprendimento delle abilità sociali, si trasforma in un ambiente particolarmente ostile verso queste persone, tendendo ad emarginarle e a estrometterle.

Il senso di estraneità, di isolamento che le persone con autismo possono vivere all’interno della scuola può diventare veramente intenso, inducendo forme di disagio e sofferenza. D’altronde, il mondo dei neurotipici, soprattutto durante l’adolescenza, può raggiungere un alto livello di crudeltà verso ciò che non conosce e non comprende; così è possibile che le persone con autismo diventino il bersaglio ideale del bullismo.

Da una parte i bambini e gli adolescenti con autismo faticano a reggere la vita scolastica e non vengono messi in grado di sviluppare tutte le loro potenzialità; dall’altro, gli altri bambini ritengono spesso di avere un compagno “strano” a cui non importa nulla di loro.Ciò che viene in mente è la storia di un incontro mancato, di una possibilità che esiste e non si realizza.

Di conseguenza il lavoro di tutti, insegnanti e professionisti, deve diventare un impegno affinché si realizzi questo incontro, nella consapevolezza che la conoscenza autentica di chi è diverso da noi è per tutti una ricchezza di inestimabile valore!

Vorrei concludere citando Tony Attwwood, che utilizza la metafora di un nuovo giardino per rappresentare lo sviluppo cerebrale: il giardino di un bambino con sviluppo tipico è dominato da un albero che cresce e fiorisce rapidamente, forma un tetto di foglie che assorbe la luce solare e ne favorisce la crescita, ed ha una struttura di radici profonde che rende l’albero resiliente; il tetto di foglie a forma di ombrello crea ombra ed impedisce la crescita di altre piante nel giardino.

Questo albero dominante rappresenta le strutture sociali all’interno del cervello del bambino con sviluppo  tipico, che passa  molto tempo ed usa gran parte dell’attività del cervello per socializzare. Nei bambini autistici lo stesso potenziale “albero” cresce solo fino a diventare un cespuglio, nell’autismo grave un fiore. Comunque in questi casi la crescita delle altre piante non è inibita, e possono quindi sfruttare questa opportunità per crescere vigorose.
autismo

 

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Pubblicato il: 30 marzo 2014

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