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PaginaQulo Se questa è un’abbazia

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La notte fa brutti scherzi, e la voglia di leggende metropolitane non smette di lavorare nel buio.
Cefalù 1920, c’è uno strano personaggio che ha preso in affitto una villa sopra il cimitero, ha fatto i suoi calcoli egizi e questo è il posto giusto per la sua chiesa. Si chiama Aleister Crowley, è un pensatore eccentrico di vasta cultura, un poeta erotista, ma soprattutto un occultista, un praticatore di riti magici. Figuriamoci se in una storia così possano mancare le orge e le droghe. E figuriamoci se questa non è che una timida imitazione di un Carlo Lucarelli che s’inerpica sul sentiero, verso quella casa, che con l’arrivo di Crowley divenne l’abbazia di Thelema.
Poi vedo le foto dell’abbazia di Thelema e il mito si smonta da sé: un casolaretto anonimo, un edificio che di castello con spettri e streghe c’ha un po’ poco, troppo sciatto per avere spazio nelle pagine più importanti della magia nera internazionale.

Ecco, se questa è un’abbazia neopagana, la Casa del Polacco sul Monte Pisano è La Cattedrale dell’Inferno! E viene anche il dubbio che i dipinti alle pareti di Thelema siano successivi al soggiorno del bestione d’Albione, che queste figure sul muro siano opera d’un qualche Gauguin minore, d’un simpatico lesiotrippato con troppa estate dell’amore nel cervello.

Calma, ragazzi, stiamo parlando di una storia seria, stiamo parlando di Mister Crowley, mica del Mago Anubi. Crowley è stato omaggiato in varia maniera dai Led Zeppelin, soprattutto Jimmy Page, il chitarrista, ebbe una profonda infatuazione per questo personaggione, fino a comprare la casa sul lago di Lockness (la zona-mostro i questi casi non è d’obbligo ma aiuta) dove Crowley celebrava i suoi riti con ampio consumo di liquidi organici. (A occhio e croce questo Crowley era uno con troppa voglia di farlo strano, e per questa lacerante voglia cronica era disposto ad attraversare mari tempestati di droghe, fino a intrappolare nei suoi mescoloni zodiacati, giovani donne con qualche affrettata voglia d’esotico).

E se però, mago o non mago, Crowley avesse imbroccato qualcosa sul futuro, e tutto questo abracadabra l’avesse fatto solo per finire sulla copertina d’un disco dei Beatles? Ci sarebbe solo da dire: Bravo Aleister, ce l’hai fatta.

Io a Cefalù ci sono stato anni fa ma non sapevo di questa storia. Se ci tornassi, farei di sicuro una visita all’abbazia di Thelema, ho sentito dire che con un po’ di fortuna trovi qualcuno che suona. Se hai molta fortuna, ci trovi uno bravo che fa una grande versione samba di Mr. Crowley, di Ozzy Osbourne.

E se ora telefonassi a Spielberg e gli proponessi un altro capitolo di Indiana Jones? Indiana Jones e l’Abbazia Maledetta. Spielberg, senti questa, il nostro eroe è nato nel 1899, nell’estate del 1920 partecipa ad alcuni scavi archeologici vicino al tempio di Diana, presso Cefalù, il ragazzo non s’accontenta di spolverare cose antiche, e in una notte di luna piena, sulle tracce di una giovin donzella caduta nelle grinfie d’una misteriosa setta, s’inerpica lungo il sentiero che parte dal cimitero, sale e sale, nel rossissimo tramonto, sempre più avvolto in un canto psichedelico con tamburi e voci bianche. E poi uno strillo di scimmia impazzita e una rete che casca dall’alto. Indiana Jones è prigioniero, lo portano nello scannatoio, rischia grosso, tipo quella volta che gli volevano strappare il cuore, una così, simile, ma non uguale, che sennò ci ripetiamo.

Ico Gattai

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Pubblicato il: 28 marzo 2014

Argomenti: PaginaQulo, Quaderni

Visto da: 1923 persone

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