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Una città in Comune: “Senza il Porta a Porta la differenziata non decolla”

rifiuti

Se la raccolta differenziata a Pisa non ha raggiunto la percentuale richiesta per legge, è colpa delle scelte politiche e in particolare, della mancata attivazione del Porta a Porta. Lo afferma nuovamente la lista civica Una città in Comune, tramite Silvia Giamberini che in una nota fornisce alcuni elementi di lettura ai dati presentati da Geofor la scorsa settimana, che vi abbiamo proposto qui.

“Dati che non destano sorprese – scrive Giamberini – purtroppo, per il nostro Comune, ma sui quali vale la pena soffermarsi un attimo, e che confermano, se mai ce ne fosse bisogno, che le scelte del Comune riguardo alle modalità di raccolta dei rifiuti a Pisa non sono adeguate non solo a soddisfare i principi di una corretta gestione ambientale, ma neanche a garantire i requisiti minimi previsti dalla legge”.

“Nei comuni serviti da Geofor – spiega – la raccolta differenziata va al 51,16%, aumentanto leggermente rispetto al 2012 (48,9%). Diversi Comuni, in particolare quelli passati al Porta a Porta, hanno visto aumentare parecchio la loro raccolta differenziata, sia in assoluto che
percentuale. 8 Comuni (tutti con la raccolta “porta a porta”), tra i quali quelli della “cintura pisana” (San Giuliano Terme, Calci, Vecchiano, Vicopisano)  superano abbondantemente il 65% richiesto dalla legge e, chi più chi meno,  si avvicinano all’80%”.

“Anche Cascina presto si unirà a questi – aggiunge – passata al porta a porta nella seconda metà del 2013, vede la raccolta differenziata di dicembre al 67%, con un andamento in forte crescita dall’inizio della raccolta porta a porta. È utile notare che nei Comuni con il porta a porta la produzione pro-capite si aggira tra i 400 e i 500 kg/abitante/anno, più bassa della media regionale e nazionale. Pisa invece resta al palo: produzione procapite più alta di tutti i Comuni “geofor” (752 kg/ab/anno), e più alta della già alta media regionale, raccolta differenziata in calo: dal 40,13% al 38% (dal sito internet di Geofor), con un aumento assoluto dei rifiuti raccolti in modo indifferenziato (da 44.161 a 44.515
tonnellate)”.

Numeri e percentuali che hanno come conseguenza per i pisani “il pagamento dell’ecotassa”. Una città in Comune fa poi notare “il calo della raccolta differenziata nei mesi estivi (in assoluto e in percentuale), mentre invece il massimo della produzione assoluta di rifiuti si ha in luglio”, una differenza che spiegano come “segno, forse, della difficoltà di mettere a disposizione dei turisti gli strumenti e le informazioni adeguate per la raccolta differenziata”.

Da qui le considerazioni sulle politiche ambientali del Comune: “Pochi numeri per mostrare quanto l’amministrazione comunale, in perfetta continuità col passato, continui a non attuare alcuna azione incisiva né per diminuire la produzione dei rifiuti né per aumentare la raccolta differenziata”. Per la lista civica – ma è una posizione ampiamente sostenuta anche da istituzioni e gestori – la soluzione sarebbe quella di introdurre il Porta a Porta: “I numeri lo dimostrano ormai inconfutabilmente anche nella nostra provincia: solo col porta a porta la raccolta differenziata decolla e la produzione totale di rifiuti diminuisce”.

Concludono criticando l’attuale direzione dell’amministrazione: “Il Comune di Pisa invece investe ingenti risorse in misure che non hanno portato e non porteranno alcun miglioramento nella gestione dei rifiuti (ad es l’ecobonus e le stazioni mobili, ma prevediamo una sorte analoga per i cassonetti interrati), mentre continua a non voler attuare in tempi rapidi e in modo capillare in città la raccolta porta a porta”.

Una città in Comune dà infine una propria lettura sulla mancata attivazione del Porta a Porta: “Lo abbiamo denunciato più volte e lo diciamo ancora: Geofor Patrimonio, a maggioranza del Comune di Pisa, possiede  l’inceneritore che quindi non può essere spento, a discapito dell’ambiente, della salute e delle tasche dei cittadini”.

Foto di Claudio Riccio – Flickr

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Scritto da:

Pubblicato il: 4 marzo 2014

Argomenti: Ambiente, Pisa, Politica

Visto da: 1280 persone

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2 risposte a: Una città in Comune: “Senza il Porta a Porta la differenziata non decolla”

  1. avatar Napocesco scrive:

    Mi sono accorto durante l’estate, frequentando un bagno di Tirrenia, che la raccolta ai bagni è indifferenziata.

  2. avatar Silvia scrive:

    caro Napocesco, il regolamento comunale non prevede l’obbligo esplicito di raccolta differenziata per I concessionari dei bagni, ma dice solo che “il Gestore (geofor) appronta le isole ecologiche nei viali di accesso agli stabilimenti balneari” ; esso prevede (art. 14) un generico obbligo (valido per tutti) di conferire I rifiuti in forma differenziata, salvo che poi, nella Tabella delle Sanzioni, non prevedere alcuna sanzione per la mancata raccolta differenziata. Alcuni stabilimenti hanno dei contenitori per la raccolta differenziata, ma solo per coscienza civica dei concessionari dei bagni. Inoltre e’ necessario che I turisti li usino in modo corretto, altrimenti e’ tutto inutile….

    (il regolamento e’ scaricabile qui: http://www.ambiente.comune.pisa.it/documenti_servizi/raccolta%20rifiuti/raccolta%20differenziata/testi/regol_rifi_08.pdf)

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