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VideoteQue. Vuoti a Rendere

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Rispetto ai precedenti due film consigliati per rimanere a casa, Vuoti a Rendere non mi ha esaltato; ma lo stile è completamente diverso e non sempre si ha voglia di film roboanti e misteriosi. Certe sere va bene un film onesto e lineare; l’importante è che sia fatto bene e questo lo è.

Vuoti a Rendere è un film ceco/inglese del 2007 del regista Jan Sverak, che anche questa volta collabora col padre Zdenek Sverak che scrive la sceneggiatore ed è l’attore protagonista. I due avevano già fatto parlare di sé col film vincitore dell’Oscar per miglior film straniero nel 1996, Kolya.

Protagonista è Josef un ultrassessantenne insegnante di letteratura che nelle prime scene del film si licenzia perché il suo mestiere non gli piace più. Ma non vorrà neanche rimanere seduto su una panchina nel parco come altri uomini della sua età e si darà da fare a trovare un altro lavoro che lo soddisfi, e che soprattutto gli permetta di relazionarsi con l’umanità praghese.

Protagonista è anche il rapporto tra Josef e la moglie Eliska, anche lei ex insegnante sempre molto critica verso il marito, spesso a ragion veduta. Sotto quest’aspetto, Vuoti a Rendere mi ha ricordato Amour di Hanneke, anche se il film ceco non è per niente drammatico – infatti è una commedia – e nessuno è malato. Me lo ha ricordato proprio per il rapporto tra questo marito e questa moglie che ancora in qualche modo si amano, per la telecamera puntata sulle normali azioni quotidiane, sulle tante scene in interno.
Infine, protagonista è anche tutto l’insieme di relazioni che Josef crea e di cui non riesce a fare meno, proprio perché non lo fanno sentire vecchio, comprese quelle extra-coniugali che fanno indispettire la moglie. Relazioni vere e reali – sua figlia, i suoi colleghi quando era insegnante, i clienti del supermercato dove troverà lavoro – e altre decisamente surreali.
Insomma, Vuoti a Rendere parla di vecchiaia e di incredibile voglia di vivere, di famiglia e di amicizia, dell’amore stanco e di quello che ancora fa fare cose folli. Tutto con sostenibile leggerezza.
Se poi proprio sono le forti emozioni che cercate, allora questa settimana ho visto anche La Ballata dell’Odio e dell’Amore di Alex de la Iglesia, un film horror spagnolo pieno di sangue, sesso e pagliacci cattivi al tempo di Franco. Fate voi.

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Pubblicato il: 23 febbraio 2014

Argomenti: Quaderni, Videoteque

Visto da: 677 persone

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