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Il ‘sogno ma forse no’ dei fratelli Servillo

toni-peppe-servillo Pisa

La professoressa Anna Barsotti racconta come è nata l’iniziativa in programma alla Scuola Normale.

I fratelli Toni e Peppe Servillo saranno a Pisa per 2 appuntamenti. Il primo, doppio, al Tetaro Verdi con lo spettacolo “Le voci di dentro” (esaurite ormai entrambe le date).
E per un incontro  alla Scuola Normale, mercoledì 12 febbraio,alle ore 11.30 – nella Sala Azzurra del Palazzo della Carovana, per parlare di teatro e cinema. Un dialogo che toccherà i temi fondamentali della recitazione e della regia in allestimenti teatrali e cinematografici, che vedrà coinvolti specialisti del settore quali la docente di Storia del teatro e dello spettacolo dell’Università di Pisa Anna Barsotti e Augusto Sainati, professore di Storia, teoria e analisi del film all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli e all’Università di Pisa.

La professoressa Anna Barsotti spiega in questo articolo come è nata l’iniziativa, che ha preso le mosse proprio dal corso di “Storia del teatro dello spettacolo” che tiene all’Università di Pisa.  

L’idea di invitare Toni e Peppe Servillo a un incontro mi è venuta per l’occasione dello spettacolo Le voci di dentro al Teatro di Pisa l’11 e il 12 febbraio di quest’anno e nell’ambito del mio corso di “Storia del teatro dello spettacolo” presso il Dipartimento di Civiltà e forme del sapere, corso di laurea Discipline dello spettacolo e della comunicazione (DISCO), dell’Università di Pisa.

Avevo già visto la messinscena al debutto milanese, e ho pensato di svolgere parte del corso, appunto, nel primo semestre sulla commedia di Eduardo De Filippo (di cui ricorre il trentennale della morte), nell’edizione televisiva dello stesso attore-autore, e nel secondo non solo sulla edizione teatrale per la regia di Toni – cui mi lega un rapporto di amicizia e di studio da tempo – ma sull’attore e regista casertano nel suo complesso, con riferimento anche alla sua molteplice produzione fra teatro cinema.

Occasione e circostanza del corso – frequentato da moltissimi studenti – hanno favorito la possibilità di chiedere a Toni e a suo fratello Peppe, che nello spettacolo interpreta proprio la parte del fratello, Carlo, del protagonista Alberto Saporito, di partecipare a una conversazione sull’opera, fra le più ‘nere’ di Eduardo, nata nel 1948 dalla malattia di Titina De Filippo, che non aveva potuto recitare in un’altra commedia nera e fantastica, La grande magia, spingendo il drammaturgo a scrivere in gran fretta per il debutto all’Odeon di Milano appunto Le voci di dentro.

Il leit motiv d’un eduardiano “sogno ma forse no” – trasformato in un incubo sull’assassinio da parte dei vicini Cimmaruta dell’amico Aniello Amitrano – attraversa il testo con un’ambiguità fra onirismo e concretezza quotidiana che nel nostro secondo dopoguerra rischia di far precipitare il delitto sognato in un delitto reale, perché “si sono imbrogliate le lingue” e il testimone d’accusa non solo non riesce più a controllare il meccanismo della divaricazione, ma potrebbe anche finire ammazzato da quei vicini che hanno smarrito e ucciso in sé stessi la “stima reciproca”. Come del resto immagina profeticamente il vecchio zi’ Nicola rifiutandosi di parlare, ed esprimendosi con i botti e le girandole d’una inattuale attività familiare, d’apparatore di feste, che il fratello di Alberto, viscido tartufo partenopeo, è pronto a liquidare, a tradimento, addirittura sperando che l’altro vada in galera. Toni Servillo è il testimone d’accusa, sempre più confuso e inorridito, fino alla conquista d’una denuncia lucida del mostro che è dentro di noi, Peppe appunto il fratello, mostrando una bravura attorica che già si intuiva nelle performance musicali degli Avion Travel.

Non è la prima volta che nell’ambito di corsi dell’Ateneo di Pisa, particolarmente in quelli di spettacolo, si organizzano incontri con attori e registi allo scopo di completare, sul piano professionalizzante, la formazione degli studenti; certo questo evento è di singolare rilievo, anche sul piano dell’internazionalizzazione, se si considera la fama che accompagna all’estero non solo l’attività cinematografica di Servillo (con la candidatura all’Oscar di La grande bellezza di Sorrentino) ma quella stessa teatrale, dal momento che la messinscena di Le voci di dentro ha riscosso grande successo, di recente, negli USA.

L’evento, organizzato all’inizio nella prospettiva di un incontro con gli studenti del mio corso – grazie alla disponibilità dei due Servillo – presso il Teatro di Pisa, si è trasformato per l’interessamento della Scuola Normale e della Fondazione Cerratelli in un’occasione di più ampio respiro, coinvolgendo il cinema, per l’ingresso nell’iniziativa del Prof. Augusto Sainati, specialista e docente della disciplina nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli ma anche nel corso di laurea Storia e forme delle arti visive, dello spettacolo e dei nuovi media (SAVS) che presiedo nell’Università di Pisa.

Anna Barsotti

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Pubblicato il: 11 febbraio 2014

Argomenti: Cultura, Eventi, Pisa

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