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Libera: “Trasparenza e informazione sul ritiro dell’appalto”

Associazione Acmos-Flickr

Il presidio pisano di Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie, interviene sulla vicenda dell’appalto per la rotatoria revocato, e sulle ipotesi di infiltrazioni mafiose relative a quei lavori.

A farlo è lo stesso Coordinatore provinciale Fabrizio Tognoni, che scrive: “A distanza di pochi giorni dal sequestro di quattro esercizi commerciali che ha coinvolto la  provincia e la città di Pisa – scrive – dove appena tre mesi fa avevamo registrato la confisca di primo grado dell’edicola di Borgo Stretto, un nuovo campanello di allarme riporta in primo piano il tema delle infiltrazioni mafiose nelle attività di impresa operanti nel nostro territorio”.

Un campanello d’allame che suona difornte a un provvedimento di revoca che parte da un intervento della Prefettura
“La determina dell’Amministrazione comunale – scrive Tognoni per Libera – che ha sancito l’annullamento dell’aggiudicazione
non chiarisce,  come sarebbe invece lecito attendersi per un appalto pubblico di quasi 400 mila euro, le motivazioni che hanno indotto tale scelta. Il fatto tuttavia che lo stop ai lavori sia arrivato direttamente dalla Prefettura, lascia adito a pochi dubbi”.

L’accento è posto soprattutto sulla necessità di informare la città su cosa sia successo e sulle motivazioni che hanno portato alla revoca. in modo che l’opinione “la società civile possa responsabilmente costruire insieme alle proprie istituzioni un argine di contrasto al dilagare del fenomeno mafioso nella nostra regione”.

E la stoccata sulla necessità di un’informazione completa per la formazione di un’opinione pubblica consapevole non risparmia l’informazione locale: “Spiace  constatare che sulle cronache locali sia stata data più enfasi alla preoccupazione sul ritardo accumulato nella costruzione delle opere complementari in vista dell’apertura di Ikea, piuttosto che al cuore vero della questione, ossia il crescente pericolo di radicamento mafioso nel nostro tessuto economico e sociale. Certo, è importante che dal 5 marzo le auto possano circolare fluidamente da e verso l’Ikea. Forse però è più importante, fin da oggi, che a circolare liberamente sia una informazione completa, che ci porti verso una riflessione seria, attenta, profonda sui pericoli da cui dobbiamo difenderci”.

La necessità che Libera esprime è quella di moltiplicare tutti gli sforzi rivolti  monitorare le attività commerciali ed imprenditoriali che insistono sui nostri territori, al fine di prevenire ogni genere di infiltrazione malavitosa.

“Nello specifico, non riteniamo possa essere sufficiente – come si legge in qualche dichiarazione- selezionare le imprese sulla base del territorio di provenienza, perchè l’appartenenza di una società alla filiera locale non è di per sé garanzia di immunità da rischi, come dimostrano ampiamente i numerosi casi emersi negli ultimi anni in Lombardia. Le difficoltà economiche e la perdurante stretta creditizia sono infatti le principali condizioni che facilitano l’ingresso dei capitali mafiosi nell’economia legale e niente può garantirci a priori che anche nella provincia di Pisa non vi siano imprese ‘a partecipazione mafiosa’”.

 

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Pubblicato il: 5 febbraio 2014

Argomenti: Cronaca, Economia-Lavoro, Pisa

Visto da: 613 persone

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