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Pisa, pronta all’Apocalisse

apocalypse

Un’emergenza chimica, biologica, radiologica o nucleare: questi sono i rischi corsi in maniera del tutto virtuale, durante una simulazione, ospitata nei giorni scorsi dal Comando Provinciali dei Vigili del fuoco di Pisa, per testare la risposta delle forze del territorio ad eventuali catastrofi.

Una simulazione fatta alla presenza del Prefetto Francesco Tagliente e dei rappresentanti del partner di un progetto della Scuola Sant’Anna di Pisa e dell’Università Tor Vergata di Roma, che prevede, fra gli altri obiettivi, la buona riuscita di un intervento virtuale di risposta ad un evento di carattere chimico, radiologico, biologico o nucleare (CBRN), con il conseguente stato di emergenza.

L’esercitazione ha visto coinvolti, in uno sforzo di coordinamento e di carattere operativo, i soggetti potenzialmente chiamati a intervenire nella prima fase di una situazione del genere: Prefettura, Vigili del fuoco, Servizio sanitario, forze di  Polizia, reparti  speciali,  enti locali, esperti nazionali e internazionali. Lo scopo della simulazione, che per il momento si è tenuta soltanto “a tavolino”, era predisporre e affinare protocolli e procedure di risposta, a livello tanto strategico quanto tattico.

“Si è trattato di un’esercitazione pilota nel panorama italiano – si legge in una nota del Sant’Anna – volta a integrare ruoli e competenze dei vari attori in un’azione che – se mai ce ne dovesse essere la necessità – sarà congiunta, sarà condotta in maniera concertata ed efficace, nel chiaro rispetto di priorità, competenze e catene di comando”.

L’esercitazione ricadeva nell’ambito del progetto che la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa coordina dal maggio dello scorso anno, intitolato “2013, CBRN – Integrated Response Italy: Risposta Integrata alle emergenze Chimiche, Batteriologiche, Radiologiche e Nucleari”. Con questo progetto l’Italia, pioniera nel settore, intende elaborare forme e modalità della risposta integrata ad eventi legati a un’emergenza chimica, biologica, radiologica e nucleare (CBRN), siano essi di origine incidentale o criminale.

“La capacità di rispondere in modo tempestivo ed efficace a eventi del genere non dipende soltanto dall’uso di sistemi e tecnologie sofisticate – sottolinea la manager di progetto Enrica Pautasso della Scuola Superiore Sant’Anna – ma soprattutto dalle capacità di coordinamento degli attori che fronteggiano l’emergenza”.

Sinergie e coordinamento operativo tra Vigili del fuoco, forze dell’ordine, forze armate, protezione civile e forze di primo soccorso, sono il vero punto nodale, per salvare vite umane e per contenere i danni materiali. “Il progetto ‘CBRN – Integrated Response Italy’ si propone di studiare le interazioni tra questi attori nel contesto italiano, per verificare quali siano le maggiori criticità, i punti di forza e quelli di debolezza, per elaborare in un secondo momento autentici manuali di procedura” aggiunge il coordinatore Andrea de Guttry, docente di Diritto Internazionale alla Scuola Superiore Sant’Anna. I risultati di questa iniziativa  pilota, della durata di due anni, saranno condivisi e trasferiti agli altri paesi membri dell’Unione Europea, nonché utilizzati per sviluppare un approccio comune di risposta agli incidenti di natura chimica, batteriologica, radiologica, nucleare. Il finanziamento della Commissione Europea – Direzione per gli Affari Interni, è prova del rilievo internazionale ed europeo dell’intera iniziativa”.

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Pubblicato il: 28 gennaio 2014

Argomenti: Ambiente, Cronaca, Pisa, Sociale

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