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Ardsu: “Fossabanda? A noi interessa la mensa”

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Il presidente dell’Ardsu Marco Moretti ridimensiona l’enfasi sull’interessamento per l’ex convento del Comune, spiegando che la richiesta è, per il momento, concentrata sul punto mensa

Il Comune di Pisa ha inserito l’ex convento nel piano delle alienazioni, per una cifra di 6,4 milioni di euro, ma a dicembre è stato approvato un’ordine del giorno in consiglio comunale che impegnava a valutare la fattibilità per una concessione temporanea all’Ardsu di Santa Croce in Fossabanda e aprire una trattativa su questo.

Negli scorsi giorni molti giornali sono tornati sulla vicenda, puntando l’attenzione su una lettera inviata dall’Ardsu al Comune di Pisa, con la quale sarebbe stato esplicitato l’interessamento dell’azienda regionale all’immobile.

Ma se è vero che l’interessamento c’è stato, il presidente dell’Ardsu Marco Moretti ridimensiona i toni, spiegando che la richiesta è, per il momento, concentrata su una possibile apertura di un nuovo punto mensa.

“Abbiamo avviato dall’estate scorsa una verifica – spiega Moretti – relativa alla possibilità di attivare una nuova mensa che servisse gli studenti del Polo Piagge. Il sopralluogo non fu possibile, semplicemente perché mancavano alcune chiavi, e venne rimandato. Qualche tempo dopo – aggiunge – abbiamo portato la questione in Cut (Conferenza Università-Territorio, ndr) aggiungendo anche la parte residenziale, ma non trovammo una risposta particolarmente positiva da parte dell’amministrazione comunale, che ci disse di avere in ballo altre trattative”.

“La scorsa settimana – dice ancora Moretti – abbiamo scritto al Comune per chiedere di terminare il sopralluogo. Vogliamo avere un’idea chiara dell’immobile, per essere preparati nell’eventualità di un nostro interessamento anche alle residenze di Fossabanda. C’è da specificare però che come azienda regionale abbiamo dei parametri precisi da rispettare, sia in termini di grandezza e condizioni delle stanze, che di economicità complessiva dell’operazione. È chiaro – sottolinea – che se i costi sono proibitivi non possiamo procedere”.

E la residenza di via Francesco da Buti?

L’immobile, la cui costruzione è cominciata all’inizio del 2009, non è ancora pronto e i 30 posti letto non ancora assegnati. Il Comune di Pisa, che ha realizzato l’edificio, scriveva a giugno del 2011: “L’immobile sarà pronto entro l’anno”. Sono passati più di due anni e mezzo e la residenza è ancora in attesa di essere utilizzata. A dicembre è stata occupata per qualche giorno da un gruppo di studenti che ne denunciavano il non utilizzo, e forse oggi si intravede l’apertura.

“Stiamo attendendo la consegna dell’immobile da parte del Comune”, afferma il presidente dell’Ardsu Marco Moretti. “Nel frattempo stiamo aspettando che si sblocchi una situazione amministrativa legata all’appalto per la fornitura del mobilio. Si tratta di un appalto di una certa rilevanza, che coinvolge anche altre residenze per studenti; appena i tempi tecnici ce lo consentiranno, da parte nostra contiamo un paio di settimane per arredare le stanze e poi assegnarle”.

Da parte del Comune di Pisa l’assessore ai lavori pubblici Andrea Serfogli afferma che si tratta ormai “di giorni”. “Il verbale è pronto sulla scrivania – ha dichiarato – in attesa della firma finale. Ho voluto fare alcuni controlli perché la convenzione con il Dsu è del 2001, e dopo oltre 10 anni è necessario verificare la coerenza degli atti per evitare contenziosi. Consegneremo l’immobile in questi giorni”.

Nel frattempo in via da Buti da qualche giorno è possibile notare una luce sempre accesa in uno degli appartamenti, ovviamente vuoti. Prima avverrà la consegna, prima terminerà lo spreco di energia.

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Pubblicato il: 21 gennaio 2014

Argomenti: Pisa, Scuola-Università, Sociale

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