Home » Cinema, DiSbieqo, Quaderni » diSbieqoLa vita di Adele di Abdellatif Kechiche
Ho visto “La vita di Adele”, bel film, in poco più di un mese due film belli. Francesissimo, nella regia, nel ritmo, ma con un che di diverso dal solito, una vena di citazione sottile (son certa esista un richiamo a “La Passione di Giovanna D’arco”, se non altro per l’espressività dei primi piani, primissimi e dettagli, con rinuncia voluta e dichiarata dell’uso del campo lungo). Bella storia di amore, da tempo non ne vedevo, con un gusto del voyeurismo estremo, per un ostentazione forzata dei corpi che fanno l’amore ( e non mi venite a dire che il film non rompe un tabù, per fortuna): corpi che diventano tela su tela, come i quadri di cui i personaggi discutono in continuazione. Uomini e donne senza troppa distanza intellettuale, finalmente su un piano che non è sessista, donne e uomini in un mondo più femminile, più reale e sano di quello usuale. Le due interpreti sono bellissime, come due madonne e la loro pelle vi rimarrà attaccata agli occhi. Senza troppa vergogna (anche se al cinema qualche spettatore accusava): un film bello ma proprio bello, che dà importanza all’amore, all’arte, al rispetto, alla cultura, alla vita.
In questa rubrica troverete recensiti solo i film che noi riteniamo se lo meritino. Lo sguardo sui film sarà senz'altro uno sguardo "di sbieco".